Sorpresi in 500 in discoteca a Brescia, altri 300 a Como ballavano in un... bar
C'è chi apre in barba ai divieti e chi addirittura s'inventa veri e propri abusi.
C'è poco da fare, giusta o sbagliata che sia la decisione del Governo Draghi di non riaprire la discoteche, il recente sfogo della categoria resta un dato di fatto:
"Feste clandestine, balli in piazza, bar e ristoranti trasformati in discoteche a cielo aperto: si balla ovunque tranne che nelle discoteche chiuse da 17 mesi".
In 300 a Como ballavano in un... bar
Si balla ovunque, anche dove non si dovrebbe. E con una certa inventiva, approfittando dei controlli meno stringenti rispetto alle sale da ballo vere e proprie: è il caso di un bar in provincia di Como che s'è letteralmente trasformato in un disco-pub... sabato sera ne hanno trovati 300 dentro a dimenarsi.
Come racconta Prima Como, è successo ad Appiano Gentile. “Dirty Dancing”, ovvero “balli proibiti” quelli che si tenevano presso il bar “Wood Club” di via Ordenada. Quella della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Como è stata un'operazione studiata nel dettaglio e iniziata alle 23.45 con l’attività di osservazione in incognito svolta da agenti “infiltrati” tra gli avventori. Molte persone stavano ballando nel locale e una volta entrati in azione anche gli agenti in divisa, hanno cercato di dileguarsi.
La parte interna della struttura era stata di fatto adibita a discoteca, con tanto di pista da ballo, luci stroboscopiche e numerose persone erano intente a ballare senza alcun tipo di protezione, in totale violazione delle restrizioni tuttora vigenti per i locali da ballo.
Sorpresi in 500 in discoteca a Brescia
Ma c'è anche chi fra i gestori di discoteche ha deciso di intraprendere la strada della disobbedienza civile (più volte paventata anche dalla stessa Silb, l'associazione che rappresenta i locali da ballo): Prima Brescia racconta il caso di una discoteca del centro, che sempre sabato sera ha aperto in barba alle restrizioni: stavolta sono stati ben 500 gli avventori identificati.
Sempre sabato è scattato un analogo blitz alla discoteca Paradiso, nel centro di Brescia. Gli agenti della Divisione Amministrativa della Polizia di Stato hanno trovato oltre 500 persone che ballavano nella sala interna, non rispettando alcun distanziamento e senza mascherine.
Grane per i gestori, rischi per gli avventori (e per tutti noi)
Inutile ribadire, in pieno proliferarsi della variante Delta, quali rischi si corrono in tema di diffusione dei contagi non rispettando il distanziamento e non utilizzando la mascherina, anche all'aperto, in caso d'assembramento (oltretutto sudando e respirando con vigore mentre si balla appiccicati).
A Brescia i poliziotti hanno chiuso la discoteca per cinque giorni e sanzionato il proprietario del locale, accusato di non aver impedito l'attività di ballo all'interno del locale, ora sotto sigilli. A Como il gestore del locale è stato sanzionato per numerose violazioni in materia di Covid-19, naturalmente scontata anche l’immediata chiusura dell’esercizio per cinque giorni. Però è stato riscontrato anche che l’ingresso avveniva a seguito del pagamento di 10 euro comprensivo di consumazione, senza che fosse rilasciato alcuno scontrino fiscale.
Ma il punto è che il locale comasco risulta un esercizio pubblico che dovrebbe svolgere esclusivamente l’attività di bar, e che invece è stato trasformato a tutti gli effetti in sala da ballo, attività sottoposta a specifica autorizzazione del sindaco e alla verifica della sussistenza di idonee misure di sicurezza previste dalla normativa vigente per prevenire incidenti agli avventori. Per questo il titolare sarà raggiunto anche da una denuncia penale per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimenti.