Tragedia a Ferrara

Soffoca la madre malata nel sonno con un cuscino e aspetta i poliziotti sulla porta: "Non ce la facevo più"

Il 52enne Sandro Biondi ha confessato l'omicidio della madre Maria Luisa Sassoli

Soffoca la madre malata nel sonno con un cuscino e aspetta i poliziotti sulla porta: "Non ce la facevo più"
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Non ce la faceva più. Ha detto così ai poliziotti che sono intervenuti nell'appartamento di via Argante dove Sandro Biondi, 52 anni, ha ucciso nel sonno la madre Maria Luisa Sassoli, 81, soffocandola con un cuscino.

Soffoca la madre nel sonno con un cuscino

La tragedia è avvenuta nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 febbraio 2023 nel quartiere Barco, a Ferrara. Biondi e la madre, gravemente malata, vivevano insieme, ma i rapporti erano piuttosto tesi. I vicini hanno raccontato di numerosi  litigi tra i due, per i quali sarebbe già intervenuta in passato la Polizia.

Probabilmente nella serata di mercoledì 22 è arrivata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e il 52enne ha preso il cuscino e soffocato l'anziana madre, uccidendola.

L'arrivo della Polizia: "Non ce la facevo più"

Alcuni vicini hanno raccontato che Biondi ha atteso l'arrivo dei poliziotti sulla porta di casa, dicendo loro "Non ce la facevo più". Sul posto, insieme agli agenti della Squadra Mobile, sono arrivati anche i colleghi della Scientifica, che hanno eseguito i rilievi.

Sul corpo della donna sarà svolta l'autopsia, disposta dalla Procura di Ferrara, che probabilmente chiederà anche una perizia psichiatrica per il figlio, che durante l'interrogatorio di oltre due ore avvenuto in Questura a Ferrara ha ammesso di aver ucciso la madre soffocandola con il cuscino. È stato arrestato con l'accusa di omicidio e trasferito in carcere.

Una lunga serie di episodi

Sono tragedie per le quali è improprio parlare di femminicidio. Lui uccide lei, ma non per un malato senso di possesso che trascende in assassinio. Non di coppie che avevano interrotto una precedente relazione si tratta, la motivazione è diversa: la disperazione nei confronti dell'altra, vittima di una malattia incurabile, che distorce ogni percezione fino a sorpassare un punto di non ritorno.

Tutti i precedenti, da Lecco a Torino, da Firenze a Livorno.

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