Sequestrati migliaia di file

Smantellata rete di pedofili su Telegram: chiedevano anche un abbonamento di 25 euro

Denunciate 14 persone, di cui quattro minorenni.

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Una complessa indagine della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino ha portato a galla una rete di pedofili che operava online. Interessato tutto il territorio nazionale. L'attività criminale era ben organizzata, con tanto di "abbonamento" per i clienti al costo di 25 euro.

Smantellata rete di pedofili

Dodici decreti di perquisizione e denuncie di altrettanti soggetti, di cui quattro minorenni, responsabili di detenzione e diffusione di contenuti realizzati mediante sfruttamento di minori di anni 18.

Questo il risultato dell'attività - diretta dalla Procura di Torino - Gruppo Criminalità Organizzata e Reati Informatici e coordinata dal Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma - che ha interessato tutto il territorio nazionale, coinvolgendo altri Uffici della Specialità, quali i Compartimenti Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto.

Sequestrati migliaia di files

L’indagine trae origine da un’attività sotto copertura svolta nell’ambito del contrasto alla diffusione di materiale pedopornografico attraverso la rete e, in particolare, su Telegram, che garantisce ampio anonimato agli utenti. Gli operatori undercover sono entrati in contatto con gli utenti che, apertamente, sulla chat di gruppo, dichiaravano di possedere o pubblicavano materiale pedopornografico, proponendo di scambiarlo con altri internauti.

Dopo aver conquistato la fiducia della rete di pedofili, gli investigatori sono risaliti alle tracce informatiche che hanno consentito l’individuazione dei partecipanti e, in particolare, dell’amministratore di un canale in cui era possibile reperire materiale illegale “particolare”, previa iscrizione e pagamento di 25 euro.

L’uomo, nei confronti del quale si è verificata una convergenza investigativa tra Polizia Postale di Torino e di Napoli, è stato arrestato in Calabria. A suo carico, oltre numerosi supporti informatici, sono state sequestrate carte di debito/credito e un portafogli elettronico.

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