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Siena, due operatrici aggredite dal parente di un paziente. A Monza un 40enne scatena il panico al Pronto Soccorso

Tuona il sindacato: "Non si tratta di casi isolati da gestire come fatalità, quello delle aggressioni è un fenomeno in crescita che ha tutte le caratteristiche dell’emergenza"

Siena, due operatrici aggredite dal parente di un paziente. A Monza un 40enne scatena il panico al Pronto Soccorso
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E' ormai una conta di feriti e minacciati quotidiana quella relativa alle aggressioni a medici e infermieri nel nostro Paese.

Risale a martedì scorso - 29 ottobre 2024 - l'aggressione subita da due operatrici sanitarie al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Nottola, a Montepulciano, provincia di Siena. Le due donne sono state insultate, minacciate ed aggredite fisicamente dall’accompagnatore di un paziente.

Operatrici sanitarie aggredite dal parente di un paziente a Montepulciano

Il parente del paziente ha dato in escandescenza, aggredendo con insulti e spintoni due operatrici sanitarie del Pronto Soccorso di Nottola.

Nulla era trapelato riguardo all’episodio, a sollevare il velo sull’accaduto è stata la Cgil, che con una nota ha chiesto all’Asl Toscana Sud Est “migliori soluzioni tecniche ed organizzative”.

"Non si tratta di casi isolati da gestire come fatalità: quello delle aggressioni è un fenomeno in crescita che ha tutte le caratteristiche dell’emergenza. Servono interventi concreti e servono subito. Non possiamo tollerare che si attenda la tragedia prima di intervenire", ha tuonato la CGIl che con un comunicato ha anche dato notizia di quanto avvenuto a Montepulciano. "Su segnalazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza della FP CGIL il Pronto Soccorso di Nottola, insieme a quello dell’Ospedale di Campostaggia, a Poggibonsi, è stato recentemente oggetto di interventi tecnici volti al miglioramento delle condizioni di sicurezza. Evidentemente non bastano".

E ancora:

"Serve personale di vigilanza, tempi rapidi di intervento delle forze dell’ordine, la puntuale presa in carico dei casi di aggressione da parte dell’USL Toscana Sud Est, mettere i punti sensibili del Pronto Soccorso in sicurezza sia da un punto di vista strumentale che di un consono numero di operatori. Ai lavoratori coinvolti e al personale sanitario e socio sanitario che tutti i giorni sono in prima linea per garantire a tutti noi una sanità pubblica ed universale, nonostante il sotto finanziamento del sistema e compensi non adeguati al rischio che corrono e alle responsabilità, va la solidarietà ed il ringraziamento della FP CGIL. Quale sindacato maggiormente rappresentativo del personale della sanità in provincia di Siena abbiamo già chiesto all’Azienda di mettere in campo tutte le possibili soluzioni tecniche ed organizzative per migliorare la prevenzione, il contrasto e la repressione delle aggressioni nei confronti dei lavoratori della sanità".

I recenti casi di aggressione (solo in Toscana)

Per trovare il più recente caso di aggressioni (soltanto in Toscana) in un pronto soccorso basta - purtroppo - tornare a sabato 2 novembre 2024. Appena due giorni fa infatti, all'ospedale di Pisa, un 32enne, in stato di alterazione psicofisica a causa dell'assunzione di alcol e sostanze stupefacenti, ha aggredito le guardie giurate in servizio. Al fine di sottrarsi ad un controllo, l'uomo ha opposto resistenza sferrando anche un calcio ad un agente. Dopo gli accertamenti di rito in caserma il 32enne era pronto per essere riaccompagnato in ospedale quando ha danneggiato con un calcio un computer dell'ufficio. L'uomo è stato così arrestato e poi rimesso subito in libertà.

Solitamente però ad andarci di mezzo sono proprio gli operatori sanitari. È così accaduto a Grosseto appena una settimana fa, dove un 38enne ha aggredito con calci e pugni uno psichiatra. Sabato 26 ottobre, intorno alle 2 del mattino, il paziente ha dato in escandescenza durante i controlli preliminari prendendo a calci e pugni lo specialista, per poi scappare. Il medico, soccorso immediatamente, ha riportato 7 giorni di prognosi.

Due volontarie della Misericordia di Cavriglia sono state colpite con calci e pugni da un paziente che stavano soccorrendo. Come racconta Prima Firenze, l'episodio di violenza è avvenuto attorno alle 22 di mercoledì 23 ottobre 2024.

Aggredisce medico e infermiere e semina il panico

Spostandoci a Vimercate, provincia di Monza, panico al Pronto Soccorso durante la notte tra il 29 e il 30 ottobre 2024.

Ospedale Vimercate

Un uomo sulla quarantina,  accompagnato da Areu presso il Pronto soccorso di Vimercate in stato di agitazione per abuso etilico, dopo aver minacciato gli operatori e disturbato i presenti, ha colpito il medico di guardia e un infermiere e provocato danni alla struttura. Per porre fine all’aggressione è stato necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine, che hanno prelevato il paziente lo hanno arrestato.

Come racconta Prima Monza, con questa, da luglio ad oggi sono oltre una decina le segnalazioni di violenza registrate nel solo Pronto Soccorso di Vimercate, che si sommano alle altre 11 del primo semestre 2024. Una situazione allarmante, già più volte denunciata anche da altri presidi ospedalieri, che costringe il personale sanitario a svolgere il proprio servizio con gravi difficoltà e in condizioni di pericolo.

Il pulsante antiaggressione

Restando in Lombardia: sta continuando la sperimentazione del pulsante antiaggressione in dotazione del personale sanitario nei vari Pronto Soccorso regionali. A Legnano, in provincia di Milano, pochi giorni fa, lo strumento si è rivelato utile.

Un uomo è entrato all'ospedale armato di pistola, coltello e catena. E ha aggredito pure i Carabinieri, accorsi dopo l'allarme lanciato dagli infermieri con il nuovo strumento a disposizione. L'aver premuto per tempo il bottone, collegato alla centrale più vicina, ha scongiurato il peggio.

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