Si schianta con il parapendio: muore sportivo 46enne. Un anno fa era già precipitato ma si era salvato
Tragedia in provincia di Lecco, sul Cornizzolo: l'uomo, lo scorso anno, era uscita illeso da un incidente in cui era precipitato dopo aver perso il controllo della sua vela
Prima si è schiantato contro una parete di roccia e poi è precipitato al suolo, da un'altezza di parecchi metri. E' morto così, sul monte Cornizzolo - provincia di Lecco - nella giornata di martedì 3 settembre 2024, un 46enne a bordo del suo parapendio. Il tragico incidente, i cui contorni sono al vaglio delle forze dell'ordine, è avvenuto tra i territori di Cesana Brianza e Civate.
Tragedia sul Cornizzolo: 46enne muore col parapendio
La salma dell'uomo è stata individuata al termine delle ricerche che hanno visto coinvolti i Vigili del Fuoco con la squadra Speleo Alpino Fluviale, gli uomini del Soccorso Alpino della squadra del Triangolo Lariano, i sanitari e i Carabinieri.
Si tratta di Antonio Angelini, di San Fermo della Battaglia in provincia di Como. Era già rimasto coinvolto lo scorso anno in un incidente aereo dal quale era uscito illeso. Dopo un lancio, infatti, aveva perso il controllo della sua vela e, invece che nel consueto campo di atterraggio, era precipitato in piazza a Casletto di Rogeno non riportando ferite.
Come racconta Prima Lecco, l'allarme è scattato poco prima delle 19 con la segnalazione del mancato rientro dell'uomo che si era lanciato con il parapendio dal Cornizzolo, monte notissimo per gli amanti di questa pratica sportiva.
Subito sono partite le ricerche che hanno coinvolto anche l'eli nucleo dei pompieri a bordo dell'elicottero Drago. E' stato proprio il personale del Drago (a bordo del veicolo c'era anche il medico di Areu) a localizzare, in un canale nella zona del Corno Birone, il corpo ormai senza vita dell'uomo.
La dinamica da ricostruire
Alle forze dell'ordine spetterà il compito di ricostruire l'esatta dinamica del fatale incidente. Sarà necessario appurare se si sia trattato di un errore umano, di un problema all'attrezzatura o di un malore che ha fatto perdere allo sportivo 46enne il controllo della vela. La vittima era dotata di tutti i dispositivi per monitorare e registrare i parametri di volo e non si esclude avesse anche una action cam.
Si ipotizza che anche le condizioni meteo, con forti raffiche di vento, possano avere avuto un ruolo significativo nella tragedia.
Il paradiso del parapendio
Il monte Cornizzolo (1240 m) è considerato un paradiso per il parapendio, grazie a condizioni atmosferiche e di volo, che permettono di volare quasi tutti i giorni dell'anno. Note, infatti, sono le sue correnti favorevoli, pressoché costanti.
Una recente tragedia similare
Un'altra tragedia in volo si è consumata il 2 settembre 2024: Simone Fant 31 anni e la sua allieva 15enne hanno perso la vita nel terribile incidente avvenuto a Premariacco, in provincia di Udine, dove un ultraleggero su cui si trovavano è precipitato. Il mezzo ha preso fuoco in un campo poco distante dal luogo da cui era partito.
Dopo lo schianto le condizioni dei due giovani a bordo sono parse subito disperate. I soccorritori li hanno subito portati in ospedale con ustioni gravissime e sono deceduti poco dopo.