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Attacco alla sinagoga di Manchester, arrestati tre possibili complici del killer. Polizia: “E’ terrorismo”

Starmer: “Un assalto agli ebrei perché sono ebrei"

Attacco alla sinagoga di Manchester, arrestati tre possibili complici del killer. Polizia: “E’ terrorismo”

Ieri, 2 ottobre 2025, un attacco armato ha scosso la comunità ebraica di Manchester nel giorno più solenne dell’anno. Un uomo ha colpito con un’arma da taglio nei pressi della sinagoga ortodossa di Heaton Park, a Crumpsall, uccidendo due persone prima di essere ucciso dalla polizia. Si contano altre quattro vittime rimaste gravemente ferite.

Con la progressione delle indagini emergono nuovi dettagli. Tre persone sono state arrestate come sospetti complici dell’aggressore. La polizia ha dichiarato che l’attacco alla Sinagoga è un attentato terroristico. 

L’identità dell’attentatore

Le autorità britanniche hanno identificato l’uomo responsabile come Jihad Al-Shamie, 35 anni, cittadino britannico di origini siriane. Secondo la polizia, era arrivato nel Regno Unito da bambino e aveva ottenuto la cittadinanza nel 2006. Durante l’assalto indossava una presunta cintura esplosiva, che in seguito è risultata “non funzionante”.

Gli investigatori hanno sottolineato che, nonostante la gravità dell’episodio, l’uomo non era mai stato segnalato al programma governativo “Prevent”, che si occupa di prevenzione del radicalismo.

“Sulla base delle informazioni attualmente in nostro possesso, dai nostri archivi non risulta alcun precedente segnalazione relativa a questo individuo”, hanno precisato.

La dinamica dell’attacco

Secondo quanto ricostruito, Al-Shamie si è lanciato con un’auto contro i fedeli radunati fuori dalla sinagoga per la preghiera del mattino. Poi è sceso dal veicolo, armato di coltello, aggredendo almeno quattro persone, tra cui una guardia di sicurezza. Nelle immagini amatoriali circolate online si vede l’uomo, calvo e con la barba, vestito con una tuta da addestramento e con alcuni involucri bianchi legati alla cintura.

Attacco alla sinagoga di Manchester, arrestati tre possibili complici del killer. Polizia: "E' terrorismo"
Jihad Al-Shamie

Un testimone ha ripreso il momento in cui due agenti armati intimano ai passanti di allontanarsi. Per terra, si distinguono le vittime: una guardia ferita e immobile, e lo stesso aggressore. Nonostante l’ordine di fermarsi, Al-Shamie avrebbe tentato di rialzarsi prima di essere colpito dai proiettili della polizia. È morto sul posto.

I complici e le indagini

Oltre all’attentatore, la polizia ha fermato tre presunti complici: due uomini sulla trentina e una donna sulla sessantina. Tutti sono ora in custodia cautelare con l’accusa di commissione, preparazione e istigazione ad atti di terrorismo. La notizia è stata confermata dal Guardian.

Dalle prime indagini emerge che l’obiettivo dell’attacco fosse quello di irrompere all’interno della sinagoga, gremita di fedeli in preghiera per Yom Kippur. Un progetto fallito, come sottolineano gli investigatori, “grazie al coraggio e alla prontezza” delle guardie di sicurezza e dei membri della comunità.

La risposta immediata

Le forze dell’ordine hanno spiegato che la prima pattuglia armata è arrivata in sette minuti dalla chiamata di emergenza. L’intervento rapido ha impedito che l’attentatore potesse compiere una strage ancora più grave.

Il bilancio ufficiale parla di due vittime, entrambe appartenenti alla comunità ebraica locale, e di quattro feriti gravi ricoverati in ospedale.

Ipotesi terrorismo

C’è la pista di una matrice terroristica dietro il sanguinoso attacco. La formalizzazione di quanto appariva ormai scontato è venuta in un briefing tenuto da Laurence Taylor, numero due dell’antiterrorismo britannica, coinvolta ufficialmente nelle indagini accanto alla Greater Manchester Police.

La condanna del governo

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha interrotto anticipatamente la sua visita a Copenaghen per rientrare a Londra e presiedere il comitato d’emergenza Cobra. A Downing Street ha parlato di un gesto “assolutamente scioccante”.

“L’attentatore della sinagoga ha attaccato gli ebrei perché sono ebrei”, ha dichiarato Starmer. “Farò tutto ciò che è in mio potere per garantirvi la sicurezza che meritate. So quanta paura avete dentro di voi. Questo è un Paese che si oppone all’odio e che non fornisce solo rifugio, ma una casa”.

Il premier ha poi annunciato una maggiore visibilità delle forze dell’ordine nei pressi delle sinagoghe di tutto il Paese: “Stiamo dispiegando ulteriori mezzi di polizia nelle sinagoghe di tutto il Regno Unito, faremo di tutto per garantire la sicurezza della nostra comunità ebraica”.

Starmer ha inoltre ringraziato i servizi d’emergenza e i rappresentanti della comunità, tra cui Mark Gardner del Community Security Trust e il sindaco di Manchester Andy Burnham, per la rapidità della risposta.