Sequestrata e picchiata in un edificio abbandonato, ritrovata con in braccio un gattino in cui aveva trovato conforto
La ragazza è stata salvata dalla Polizia grazie alla segnalazione della sorella. Arrestato un ventenne marocchino
Un incubo durato un pomeriggio, durante il quale è stata sequestrata e picchiata dentro un edificio abbandonato in mezzo al degrado. Una vicenda shock che viene da Verona. La giovane è stata salvata grazie alla sorella.
Verona, sequestrata e picchiata in un edificio abbandonato
E' successo sabato 20 gennaio 2024. L'incubo della donna è iniziato quando un ventenne di origine marocchina l'ha di fatto sequestrata e condotta in uno stabile abbandonato in Circonvallazione Oriani, occupato da cittadini stranieri senza fissa dimora, già in passato più volte sgomberato dalle forze dell'ordine. Qui l'avrebbe picchiata e costretta a stare in mezzo al degrado più assoluto.
Ritrovata grazie alla sorella
Decisiva è stata la chiamata al 112 della sorella della giovane, che dato che non riusciva a mettersi in contatto con lei ha allertato le forze dell'ordine. La Polizia è riuscita a rintracciare la cella telefonica del suo cellulare, che ha condotto gli agenti nella struttura abbandonata.
Al loro arrivo, gli agenti – che sono dovuti entrare tranciando il lucchetto che assicurava il cancello d’ingresso – hanno trovato la ragazza in stato di choc, con evidenti segni di violenza sul viso e sul corpo.
In braccio aveva un gattino
Nel contesto di totale degrado e condizioni igienico sanitarie precarie in cui era stata segregata, la giovane aveva cercato conforto in un gattino che teneva in braccio al momento del ritrovamento e che ha continuato a stringere a sé per tutta la serata.
Accompagnata al Pronto Soccorso, dove è stata visitata e curata dai sanitari, la donna è stata poi ascoltata dai poliziotti che, dopo aver formalizzato la denuncia, hanno proceduto all’arresto del presunto autore per maltrattamenti e lesioni aggravate.
L’arresto è stato possibile grazie alle recenti disposizioni normative che, per i reati di maltrattamenti, hanno previsto l’istituto dell’arresto in flagranza differita ovvero la possibilità, a fronte di inequivocabili prove documentali e fotografiche, di procedere all’arresto nelle 48 ore successive al fatto.
Il presunto responsabile – marocchino poco più che ventenne – è stato associato al carcere di Montorio. Nel corso dell'udienza preliminare è stato confermato l'arresto con custodia cautelare in carcere.