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Senza riscaldamento, accendono un braciere per scaldarsi: intossicati dal monossido

Due casi fotocopia in Emilia Romagna. In Piemonte una famiglia invece da tempo aveva sostituito la benzina al metano. In Lombardia salvo per miracolo un 102enne

Senza riscaldamento, accendono un braciere per scaldarsi: intossicati dal monossido
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Ancora paura a causa di fughe domestiche di monossido di carbonio. A Novellara, provincia di Reggio Emilia, marito e moglie si sono addormentati con un braciere acceso. Sono salvi soltanto perché l'uomo si è svegliato con un gran mal di testa, tipico sintomo dell'intossicazione, ed è scattato l'allarme.

Fuga di monossido a causa di un braciere: due casi in Emilia

Durante la notte di mercoledì 15 gennaio 2025, poco dopo le 4.30, i carabinieri della stazione di Novellara sono intervenuti in un appartamento in seguito di una presunta intossicazione da monossido di carbonio. 

Come riporta Prima Reggio Emilia, nell’appartamento, il personale sanitario del 118, coadiuvato dai Vigili del Fuoco di Guastalla e dai Carabinieri, ha soccorso un uomo di 56 anni e una donna di 57 anni, entrambi residenti. Secondo quanto emerso, i due avevano acceso un braciere di fortuna utilizzando una pentola con carbonella, per riscaldare l'ambiente privo di impianto di riscaldamento. Il braciere era stato poi riposto nella camera da letto, dove i due coniugi si erano addormentati.

L’uomo, dopo essersi svegliato avvertendo un forte mal di testa, ha prontamente svegliato la moglie e contattato i soccorsi. Entrambi sono stati trasportati presso il pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Guastalla. Fortunatamente, le loro condizioni non sono giudicate gravi e non risultano in pericolo di vita.

Anche in Romagna, sempre durante la notte, una famiglia di Castiglione di Cervia (provincia di Ravenna) è stata vittima di intossicazione da monossido di carbonio, causata dall'uso di un braciere per riscaldarsi. I sintomi iniziali, scambiati per influenza, si sono aggravati durante la notte: il padre ha avvertito vertigini, la madre è svenuta e il bambino è rimasto meno colpito. Il padre ha reagito aprendo le finestre e chiamando i soccorsi. La famiglia è stata ricoverata e sottoposta a ossigenoterapia in camera iperbarica, con esiti positivi. Il braciere è stato sequestrato, mentre la famiglia vicina non ha subito danni.

Altro episodio in Piemonte

Nel pomeriggio di lunedì 13 gennaio 2025, cinque persone sono rimaste intossicate a causa del monossido di carbonio, in un alloggio al primo piano di un condominio di Luserna San Giovanni, In provincia di Torino, Piemonte.

Come racconta Prima Torino, la famiglia da tempo non riscaldava più le stanze dell'appartamento con il gas bensì con la benzina. Dopo l'accaduto gli occupanti sono stati trasferiti in ambulanza  all’ospedale di Pinerolo per le cure del caso. Per fortuna non sono in pericolo di vita.

Sul posto sono intervenuti i pompieri di Torino, Pinerolo e Torre Pellice, i carabinieri della stazione locale e i vigili urbani di Luserna San Giovanni.

E uno anche in Lombardia

Esalazioni di monossido di carbonio dalla stufa accesa vicino al divano: rimangono intossicati due anziani fratelli, uno dei quali va addirittura per i 102 anni d'età. E' successo nella prima serata di lunedì 13 gennaio 2025 a Poggio Rusco, in provincia di Mantova, Lombardia.

Come raccontato da Prima Mantova, mancavano infatti pochi minuti alle 20 quando i due anziani fratelli, che abitano nella stessa casa, hanno iniziato a sentirsi poco bene. Da lì è partita la chiamata al numero unico di emergenza. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, come era stato anticipato telefonicamente, si sono trovati di fronte l’anziana coppia: uno dei due fratelli nato nel 1923 (quindi quest'anno va per i 102 anni) e l’altro del 1933 (91 anni).

I vigili del fuoco, grazie all’apposita strumentazione, in breve tempo hanno potuto verificare la presenza di monossido nell'ambiente, proveniente dalla stufa a legna che i due fratelli avevano acceso a fianco al divano per stare al caldo.

Casi analoghi precedenti

Aveva acceso un braciere per scaldarsi anche una famiglia, in provincia di Mantova, nella serata di lunedì 6 gennaio 2025. I soccorsi del 118 e i Vigili del Fuoco sono intervenuti nell'abitazione, dove era stata rilevata una pericolosa fuga di monossido di carbonio. All’arrivo dei soccorritori, una ragazza si trovava in condizioni critiche. Prontamente soccorsi e trasferiti in ospedale, si sono salvati tutti.

La pratica del braciere in ambienti chiusi, può diventare estremamente pericolosa se non viene garantita una corretta aerazione degli ambienti.

Strage sfiorata anche in provincia di Treviso, dopo la drammatica morte di Angelo Franceschet a Tarzo, ex barbiere deceduto per le inalazioni letali, mentre accudiva un agnellino. Una famiglia di sei persone, nella notte di domenica 12 gennaio 2025, è stata salvata dai vigili del fuoco da un'intossicazione da monossido potenzialmente letale. L’allarme è scattato alle 2 e mezza di notte, quando uno dei genitori si è reso conto che qualcosa non andava, prima che le esalazioni potenzialmente letali sterminassero l’intera famiglia e scongiurando, di fatto, la strage.

Fuga di monossido

Paura anche in uno stabile di Trieste, nella serata del 7 gennaio 2025, intorno alle 23:30, in una palazzina. Otto persone sono state evacuate e portate in ospedale (cinque famiglie), ma nessuno è in gravi condizioni. Fondamentale un rilevatore di monossido, installato in un bed and breakfast, in quel momento chiuso, situato nel palazzo stesso. Il proprietario ha così avvertito i soccorsi da remoto. Per tutti i ricoverati gli esami medici hanno accertato la positività al gas  potenzialmente letale ma non a livelli da camera iperbarica.

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Nella notte del 6 gennaio 2025, ad Ancona, nelle Marche, altro dramma sfiorato. Nell’appartamento, al secondo piano di una palazzina distribuita su tre livelli, una famiglia, di origine senegalese, aveva acceso un braciere con dentro della carbonella per riscaldarsi dal freddo, essendo privi di riscaldamento.

Dopo alcune ore, una delle giovani figlie, ha chiamato i soccorsi vedendo la madre e la sorella accusare i classici sintomi da intossicazione da monossido. In nottata tutte e tre sono state portate a Ravenna per una seduta di camera iperbarica. Il giorno successivo, si è resa necessaria una seconda seduta. Successivamente sono state dimesse.

Intossicazioni da monossido di carbonio anche nella notte di Capodanno 2025 a Firenze. Come racconta Prima Firenze, il caso più grave è quello di un bambino di cinque mesi, intossicato insieme ai familiari, quattro persone. Il bimbo è stato soccorso e si trova in camera iperbarica all'ospedale Meyer di Firenze dove la famiglia l'avrebbe portato accusando tutti dei malesseri.

Ospedale Meyer

Nel pomeriggio di martedì 31 dicembre 2024, una donna di 85 anni è morta nella sua casa insieme al suo cane e al suo gatto. Come riporta Prima Milano Ovest, ad ucciderli è stato il monossido di carbonio. Salvi, anche se sono stati trasportati al Pronto soccorso per accertamenti, i famigliari che si trovavano al piano superiore dell'edificio, a Milano.

Ma l'episodio più tragico si è verificato nel pomeriggio di giovedì 19 dicembre 2024: quasi un'intera famiglia ha perso la vita a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. E' successo a San Felice a Ema, provincia di Firenze. Una fuga di gas probabilmente proveniente da una caldaia malfunzionante che ha causato la morte di padre, madre e figlio, mentre la piccola di 6 anni è sopravvissuta.

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