Scappano da un buco nella recinzione delle elementari e prendono il pullman: volevano arrivare a Roma
E' successo nell'istituto scolastico Marconi di Grassina: sono passati da un buco nella recinzione e poi hanno preso un bus verso Firenze
Uno scambio di accuse, un rimpallo di responsabilità, di buono c'è che ha avuto comunque un lieto fine e non era scontato l'incredibile storia di due bambini di prima elementare che sono scappati da una scuola di Grassina, alle porte di Firenze. Hanno viaggiato in autobus da soli senza che nessuno li fermasse e sono arrivate a Firenze dove finalmente una pattuglia di vigili li ha intercettati avvertendo i genitori.
Bambini delle elementare scappati da scuola: cosa è successo
Ore 8,15 di lunedì, come ogni mattina lo scuolabus entra alle elementari Marconi di Bagno a Ripoli. Davanti alle scale scendono tutti ed entrano nell'istituto.
"Arrivano al primo piano dove c'è una postazione di un altro bidello, ma so che lì non ci sono bidelli perché c'è poco personale".
Ed è così che i due bambini di 6 anni sono usciti da scuola. Il loro obiettivo era di andare insieme a visitare Roma. Prima fanno suonare una porta allarmata in palestra, poi escono attraverso un buco della rete di recinzione risalente a 20 giorni fa.
Un km a piedi fino alla piazza di Grassina, altri dieci in bus fino a Piazzale Montelungo a Firenze.
E l'autista gli ha detto "Signore scendete tutti perché non c'è nessuno". La disavventura di Aldo e Pietro, nomi di fantasia, non finisce qui. Perché dalla fortezza a pochi passi dalla stazione, alle 11,30 arrivano dietro piazza della signoria dove per caso vengono notati zaini in spalla dalle assessore Benedetta Albanese e Sara Funaro.
"I bambini ci hanno risposto che stavano cercando la strada per andare alla stazione e abbiamo chiesto ai bambini dov'erano i propri genitori e se avevano bisogno di qualcosa. Non avendo risposte, abbiamo detto venite con noi".
Davanti alle divise della Municipale, Aldo e Pietro però non collaborano molto.
"Noi a quel punto abbiamo guardato dentro lo zaino e per fortuna una mamma aveva messo un numero di cellulare sul diario del bambino".
Solo a quel punto, e sono le 12,45, sul registro elettronico compare l'assenza dei bambini e i loro genitori si sentono al telefono.
Tanta paura, ma anche molto da ricostruire tra le indagini congiunte del Comune di Bagno a Ripoli, titolare del servizio scuolabus, la Municipale e l'istituto che da anni, come molti altri, denuncia carenza di personale ausiliario, in una scuola con trecento bambini.
"Un fatto gravissimo"
Sulla vicenda si è anche espresso Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli:
"Quello che è accaduto in una scuola di Grassina, dove due bambini di prima elementare si sono allontanati arrivando da soli fino al centro di Firenze, è un fatto gravissimo. È andata bene, ma poteva davvero finire in tragedia. Come amministrazione comunale pretendiamo a questo punto chiarezza dalla scuola. Per quanto i bimbi possano essere stati particolarmente 'svegli', è inaccettabile che nessuno si sia accorto di niente.
Una volta entrati a scuola accompagnati dal servizio scuolabus e lasciati al personale scolastico i due bambini sono stati in grado di eludere non uno ma ben tre controlli: all’ingresso in classe, all’uscita dalla palestra con la porta con l’allarme (che infatti ha suonato) e al superamento della recinzione del grande giardino che circonda la scuola (a tale proposito risale al 20 e al 21 marzo il ripristino delle parti danneggiate, sulla base dell’ultima segnalazione ricevuta, con oltre 110 mt di nuova rete). Quando mandiamo i nostri bimbi a scuola dobbiamo avere la certezza che si trovino in un luogo protetto e al sicuro, da cui non possono assolutamente uscire indisturbati a loro piacimento.
Abbiamo avviato una serie di controlli e ispezioni interne e chiesto un report alla scuola per accertare ogni responsabilità e impedire che fatti simili accadano di nuovo. I tagli del Miur al personale, che anche quest’anno hanno ridotto l’organico delle nostre scuole, sono concreti e certamente preoccupanti, ma non possono giustificare da soli quanto successo. Lo dico da sindaco e da babbo. La scuola, in questo, deve darci garanzia. È una vicenda su cui occorre massima chiarezza e risposte certe.
Pensare poi che due bambini di sei anni, una volta usciti dalla scuola, abbiano percorso quasi 800 metri a piedi 'indisturbati' prima di arrivare nella piazza centrale del paese e salire su un autobus che li ha portati a Firenze, apre un altro capitolo ancora. E dovrebbe farci riflettere tutti, singolarmente e come comunità, anche sul livello di attenzione che presi dalla velocità quotidiana delle nostre vite prestiamo a chi abbiamo intorno".