Scambia dei funghi velenosissimi per chiodini: famiglia in ospedale. Morta anziana
Succede a Napoli, due persone sono ancora in terapia intensiva: grave il bilancio della "svista"
Una famiglia partenopea investita dalle gravi conseguenze di un avvelenamento da funghi raccolti nel bosco adiacente all’ospedale Monaldi di Napoli. Il bilancio è pesante: una donna di 92 anni è morta, altre quattro persone sono ricoverate nell'ospedale Cardarelli di Napoli. Due sono in terapia intensiva. Appartengono tutti al medesimo nucleo e hanno mangiato insieme il raccolto di un cugino 55enne, anche lui nell’elenco dei ricoverati in serie condizioni. Una svista costata cara.
Funghi velenosi avvelenano una famiglia
Nella giornata di venerdì 12 maggio, un 55enne, ha raccolto dei funghi nell'area alle spalle dell'ospedale Monaldi di Napoli, che si trova sulla collina dei Camaldoli. Convinto della bontà del suo raccolto, pensava infatti si trattasse di chiodini, ha voluto condividerli con la famiglia. Successivamente le cinque persone hanno iniziato a sentirsi male. Per l'anziana non c'è stato nulla da fare: per gli altri quattro è scattato il ricovero. Uno scenario, purtroppo, non così raro. L’avvelenamento da funghi, infatti, spesso si ripete in primavera quando nascono gli Amanita Verna (detti appunto anche Tignosi di Primavera): fra i più pericolosi che esistano, anche perché è facilmente scambiabili per i comuni "prataioli", innocui e comunemente cucinati.
I primi sintomi vengono avvertiti dopo 12-24 ore dopo l'ingestione, diventando così estremamente letale.
In sicurezza
"È fondamentale far passare un messaggio diretto ai raccoglitori", il commento del direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, "per sensibilizzarli sul fatto che non devono consumare funghi di sospetta determinazione. Nel dubbio mai consumarli. Non ci si può improvvisare esperti, spesso le persone si limitano a guardare qualche foto su un libro o su internet, ma un conto è un’immagine, un conto è il fungo nella sua realtà e con le dovute distinzioni", ha aggiunto.
E’ attivo presso il presidio ospedaliero del Frullone un servizio gratuito dove i micologi analizzano e rilasciano una certificazione proprio per i funghi raccolti: basta semplicemente presentarsi e portarli con sé.
Il recente dramma nel lecchese
Stefano Bonacina è deceduto in ospedale, a 56 anni, dopo due giorni di agonia. Sgomento nella comunità, tutti sapevano infatti che questo marito e padre di due figli, non era "approssimato" nella raccolta di erbe. Eppure, il suo caso, dimostra quanto possa essere facile confondersi incappando in esiti fatali.
Dieci regole per evitare intossicazioni coi funghi
1- Non consumare funghi non controllati da un vero micologo;
2- Consumarne quantità moderate;
3- Non somministrarli ai bambini;
4- Non ingerirli in gravidanza;
5- Consumarli solo in perfetto stato di conservazione;
6- Consumare i funghi ben cotti e masticare correttamente;
7- Sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi;
8- Non consumare funghi raccolti lungo le strade, vicino a centri industriali e coltivati (pesticidi);
9- Non regalare i funghi raccolti, se non controllati da un micologo professionista;
10- Nei funghi sottolio si può sviluppare la tossina botulinica.