Saman, il taglio sotto il mento trovato con l'autopsia svela l'ultimo orrore: è stata sgozzata?
Nuovi atroci particolari sulla morte della giovane pakistana. Intanto con il nuovo anno, a febbraio, parte il processo contro i familiari
Un ultimo (si spera) incredibile orrore svelato attraverso i rilievi dell'autopsia. Ancora un aspetto drammatico nella vicenda di Saman Abbas, la ragazza pakistana condannata a morte a Novellara dai familiari.
Il taglio sotto il mento trovato con l'esame autoptico ha rivelato che la giovane è stata sgozzata e poi buttata in una fossa?
Morta con modalità atroci
Il punto interrogativo sull'ipotesi dello sgozzamento e l'uso di qualche condizionale è d'obbligo dal momento che quello che a tutti gli effetti sembrerebbe un taglio sotto la gola potrebbe essere anche uno scollamento dei tessuti causato dal fatto che il corpo della 18enne è rimasto sepolto sotto terra di fatto per un anno e mezzo.
Per questo, per confermare o meno questo tragico particolare, saranno necessari esami istologici e qualche giorno ulteriore al pool di medici legali incaricati dalla Procura.
Come confermato da Barbara Iannuccelli, legale dell'associazione Penelope che si è costituita parte civile, il corpo della giovane è stato trovato integro, anche se "saponificato".
Una situazione che ha comunque consentito la regolarità di tutti gli accertamenti sui tessuti.
Quel che è certo è comunque che Saman Abbas è morta con modalità atroci.
Verso la conclusione di una vicenda drammatica
Come tutti ormai tristemente ricorderanno, la 18enne pakistana era scomparsa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio da Novellara in provincia di Reggio Emilia.
Poi la fuga dei parenti e dei genitori, l'arresto dello zio e dei cugini e, nelle scorse settimane, anche l'arresto del padre, in carcere in Pakistan, mentre la madre risulta tuttora latitante.
Saman era stata condannata a morte per la sua decisione di integrarsi, di vivere all'occidentale, ma soprattutto per il suo rifiuto a un matrimonio combinato.
La condanna a morte per lei era arrivata dopo la pubblicazione sui social di un bacio con il fidanzato italiano, suo coetaneo.
Il ritrovamento del corpo e l'autopsia
La salma, che si trovava a più di un metro di profondità in un casolare a 700 metri di distanza della casa degli Abbas e trovata su indicazione di Denish Asnain, zio di Saman, uno dei cinque imputati per l’omicidio, era stata dissotterrata ed esumata il 28 novembre.
Poi era stata portata al laboratorio di medicina legale dell’Università di Milano dove ieri, venerdì 9 dicembre 2022, è stata effettuata l’autopsia durata sette ore.
Sessanta giorni (iniziati a decorrere dal 23 novembre) è il termine ultimo per i risultati.
Con il nuovo anno il via al processo
Intanto, con il nuovo anno, a inizio febbraio, è previsto il via al processo. La data è fissata per il 10 febbraio al Tribunale di Reggio Emilia.
Cinque sono gli imputati: lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq (tutti e tre in carcere), il padre Shabbar Abbas (come detto rinchiuso in carcere in Pakistan) e la madre Nazia Shaheen (ancora latitante presumibilmente in patria).
L'accusa per tutti loro è di omicidio premeditato in concorso, sequestro di persona e soppressione di cadavere.