SCANDALOSO

"Saman è viva": il padre dal Pakistan insiste, ma la conferma dal Dna è vicina

Il genitore della ragazza è in arresto in Pakistan e al momento l'estradizione chiesta dall'Italia è ferma al palo.

"Saman è viva": il padre dal Pakistan insiste, ma la conferma dal Dna è vicina
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Un giallo vicino alla soluzione, una vicenda tristissima, che ha scosso l'Italia e che, triste ironia del destino, potrebbe avere il suo epilogo quasi in concomitanza con il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.


In tanti sperano infatti che sulla vicenda di Saman si scriva la parola "fine", anche se il padre della ragazza, arrestato nei giorni scorsi in Pakistan rilancia con ipotesi che vengono ritenute inverosimili dagli inquirenti.

Saman è viva? Ma la conferma del Dna è vicina

Come riportato dai colleghi di Prima Reggio Emilia il padre della giovane scomparsa a Novellara continua a difendersi e a ribadire che la figlia è ancora viva.

Shabbar Abbas, il padre di Saman ha infatti ripetuto davanti a chi lo interrogava un ritornello che può suonare decisamente macabro:

"Mia figlia è viva".

La difesa davanti ai giudici in carcere in Pakistan

Ieri infatti si è conclusa a Islamabad la prima udienza nei confronti del padre di Saman, in Italia accusato di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere e per lui è stata richiesta estradizione.

Nel corso dell'udienza l'uomo ha continuato a sostenere la tesi portata avanti fin dai primi giorni successivi alla scomparsa: Saman è ancora viva.

Saman Abbas

Una versione decisamente poco credibile

Una versione sempre meno credibile e in contrasto con la realtà dei fatti, sia perché lo stesso Shabbar Abbas in un'intercettazione aveva confessato di essere stato lui ad uccidere la figlia per difendere il suo onore, sia perché proprio negli ultimi giorni lo zio di Saman ha condotto gli inquirenti ad un casolare abbandonato dove sono stati effettivamente trovati dei resti di un corpo umano.

Ecco allora che i test sul Dna sul corpo che verrà recuperato nel luogo indicato dallo zio saranno probabilmente fondamentali per chiudere forse definitivamente il cerchio su questa vicenda e ridare a Saman almeno un po' di dignità da morta.

Si attendono i test del Dna sul corpo recuperato

Proprio nella mattinata di ieri, giovedì 24 novembre, sono iniziate le operazioni di recupero dei resti del corpo della giovane che verranno successivamente analizzati per confermare le dichiarazioni dello zio Danish.

Il presunto corpo della 18enne si trova tre metri sotto terra.

Per poterlo recuperare, sarà necessario il meticoloso lavoro di un archeologo per scavare nella maniera corretta, senza danneggiare i resti.

Le operazioni non si annunciano brevissime. Secondo l’avvocato Barbara Iannuncelli, che assiste l’associazione Penelope Emilia-Romagna, ci vorranno 15 giorni per recuperare il presunto corpo e altri 60 per la perizia e avere certezza che quella sia proprio Saman.

 

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