Li avevano visti qualche sera fa in piazza a una festa. E il paese intero, Paupisi, piccolo centro da 1.400 abitanti in provincia di Benevento, una di quelle realtà dove tutti si conoscono, si preparava a festeggiare loro due. Sì, perché Salvatore Ocone, 58 anni, operaio agricolo, e la moglie Elisabetta Polcino, 49 anni, il 19 ottobre 2025 avrebbero festeggiato 25 anni di matrimonio. Un traguardo che la comunità cittadina si preparava a celebrare insieme.
Ma tutto si è spezzato nella mattinata di martedì 30 settembre 2025, quando Salvatore ha colpito a morte Elisabetta (Elisa per tutti in paese), e ha poi ucciso anche il figlio 15enne Cosimo. La figlia sedicenne Antonia è stata trovata gravemente ferita e ora lotta per la vita all’ospedale “Fatebenefratelli” di Campobasso.
Femminicidio a Paupisi: cosa è successo
Secondo le prime ricostruzioni, nella mattinata Salvatore Ocone avrebbe colpito a morte la moglie con una pietra all’interno della loro abitazione in contrada Frasso. Subito dopo sarebbe fuggito in auto portando con sé i due figli minori. Durante la fuga, durata oltre 13 ore, avrebbe aggredito anche loro: Cosimo è deceduto, mentre Antonia è ricoverata in condizioni critiche con gravi ferite alla testa causate da pietrate e colpi di bottiglia.
Il 58enne è stato rintracciato e bloccato in Molise, dopo un’intensa caccia all’uomo che ha coinvolto forze dell’ordine e comunità locali.
I segnali ignorati
Chi lo conosce racconta che Ocone da tempo mostrava segni di instabilità. Non solo depressione: in passato episodi eclatanti, come denudarsi in pubblico e rifugiarsi poi in chiesa, avevano destato preoccupazione. Tuttavia, secondo il sindaco Salvatore Coletta e il parroco don Cosimo, la famiglia non aveva mai dato segnali di crisi così gravi:
“Li avevo visti pochi giorni fa a una festa, erano sereni”, ha dichiarato il primo cittadino.
Eppure, dietro le mura domestiche, qualcosa non andava. Elisa, descritta dai vicini come una donna solare e disponibile, avrebbe cercato sempre di tenere i problemi in casa, senza esternarli. Alcuni compaesani ricordano litigi avvenuti negli ultimi tempi, ma nessuno immaginava un epilogo tanto drammatico.
La comunità sotto shock
La notizia ha devastato la comunità di Paupisi, abituata a una quotidianità tranquilla. Il sindaco ha parlato di “una ferita profonda che non riguarda solo una famiglia, ma tutti noi”.
In paese molti ricordano Elisa con affetto: una madre amorevole, una donna rispettata per la sua umiltà e la disponibilità verso gli altri. Una vicina in lacrime ha detto:
“Non pensavamo che Salvatore potesse arrivare a tanto. Non aveva mai mostrato aggressività. Siamo attoniti e sgomenti”.
Il figlio maggiore Mario, che da tempo vive e lavora a Rimini, è rientrato d’urgenza in Campania appena appresa la tragedia.
Il lutto cittadino e la preghiera per Antonia
Il Comune si prepara a proclamare il lutto cittadino in memoria di Elisabetta e Cosimo, mentre la speranza di tutti è rivolta ad Antonia, la figlia sedicenne che si trova ancora in prognosi riservata. Le comunità parrocchiali si sono raccolte in preghiera, chiedendo forza e sostegno per l’unica superstite di una tragedia familiare che ha segnato in modo indelebile il Sannio.