Da Prima Treviso

Rocco, morto di pertosse a soli 24 giorni. Cosa fare per proteggere i neonati

L'intera comunità di Montebelluna è sconvolta per la prematura scomparsa. L'esperto: "Ci sono però delle vaccinazioni che possono aiutare a salvare la vita"

Rocco, morto di pertosse a soli 24 giorni. Cosa fare per proteggere i neonati
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Rocco è morto a 24 giorni di vita nella giornata di domenica 27 ottobre 2024, a causa della pertosse. L'intera comunità di Montebelluna, in provincia di Treviso, è scossa per la scomparsa del piccolo. Nonostante gli sforzi dei medici, la malattia non gli ha lasciato scampo.

Purtroppo la pertosse può rivelarsi letale nei neonati, ancora troppo piccoli per essere sottoposti a vaccinazione. C'è un modo, però, per aggirare il problema: vaccinando la gestante nell'ultimo trimestre di gravidanza in modo che la mamma "trasmetta" la protezione ancora nel grembo materno al nascituro.

Morto per la pertosse, il piccolo Rocco aveva solo 24 giorni

Rocco era nato il 3 ottobre all'ospedale di Montebelluna. La serenità, però, è stata interrotta circa dieci giorni fa, quando Rocco ha mostrato i primi sintomi di quella che sembrava una forma non troppo grave di pertosse.

Come racconta Prima Treviso, con l'aggravarsi della situazione, il piccolo è stato trasferito d'urgenza prima a Vicenza, poi all'ospedale di Padova, nel disperato tentativo di salvarlo. Domenica 27 ottobre, dopo appena 24 giorni di vita, Rocco è spirato, circondato dall'affetto dei suoi cari che hanno voluto battezzarlo.

Il funerale di Rocco è stato fissato per giovedì 31 ottobre 2024. Nell'epigrafe dedicata al piccolo, la famiglia ha voluto ricordare il neonato con parole di profonda dolcezza:

"La tenerezza del tuo sguardo ha addolcito per sempre i nostri cuori e illuminato le nostre esistenze" .

La famiglia ha espresso la propria gratitudine al personale medico e infermieristico dell'ospedale di Montebelluna e ai reparti di terapia intensiva pediatrica di Vicenza e Padova per il loro instancabile impegno e le cure prestate.

Pertosse, rischi per i neonati e il vaccino (alla mamma incinta)

Sulla tragedia è intervenuto anche Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria trevigiana:

"Siamo vicini ai familiari in un momento così drammatico. La pertosse in alcuni casi può essere letale, purtroppo. Ci sono però delle vaccinazioni che possono aiutare a salvare la vita e quella contro la pertosse è una di queste. Il piccolo non era ancora vaccinato ma oggi non è il momento di cercare colpe o responsabilità. Oggi bisogna solo essere vicini a una famiglia che ha perso un figlio troppo presto".

Questa malattia infettiva endemo-epidemica, con picchi epidemici ogni 3-5 anni ed una stagionalità estivo-autunnale, può essere particolarmente severa durante il 1° e 2° anno di vita, con un tasso di mortalità dello 0,2% nei Paesi sviluppati fino al 4% nei Paesi in via di sviluppo. E' una delle più rilevanti cause di morte nei bambini sotto l'anno di età.

La risposta più efficiente per proteggere il nascituro è in gravidanza. Le gestanti possono, infatti, vaccinarsi idealmente dalla 16a alla 32a settimana di gravidanza, per produrre degli anticorpi specifici da passare al figlio attraverso la placenta e proteggerlo da subito nel periodo postnatale.

Questo scudo lo proteggerà fino a quando non sarà abbastanza grande per essere vaccinato contro la pertosse, cioè dalle 8 settimane di vita.

Poiché non esiste un vaccino solo per la pertosse, il vaccino somministrato in gravidanza è combinato con l’antitetanico e l’antidifterico (dTpa), ma essendo un vaccino acellulare ha molto pochi effetti collaterali. La maggior parte di questi, nella vaccinazione dTpa fatta in gravidanza sono lievi e si risolvono da soli.

Se per qualche motivo non si riesce a ricevere la vaccinazione entro la 32sima settimana di gravidanza, si può comunque fare il vaccino fino al momento del parto. Tuttavia in questo caso potrebbe non esserci il tempo necessario per la formazione degli anticorpi e il passaggio degli stessi al neonato; ma aiuterebbe comunque a proteggere la mamma dalla pertosse e a non trasmetterla al neonato.

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