IL GIALLO DI TREVISO

Ricercati in Spagna i killer di Margherita Ceschin che hanno inscenato una finta rapina per conto dell'ex marito

"Sisco e Joel hanno fatto un casino": intercettazioni determinanti, rimangono in carcere i quattro arrestati. Mancano all'appello i due esecutori materiali del delitto

Ricercati in Spagna i killer di Margherita Ceschin che hanno inscenato una finta rapina per conto dell'ex marito
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"Hanno fatto un casino".

E' a causa delle intercettazioni che si è sbriciolato il piano del gruppo criminale che ha ucciso a Conegliano, in provincia di Treviso, Veneto, la 72enne Margherita Ceschin. La banda dei dominicani assoldata dal mandante, l'ex marito della pensionata Enzo Lorenzon, si è rivelata ben lungi dall'aver architettato il proverbiale delitto perfetto...

Ricercati in Spagna i killer di Margherita Ceschin

Gli investigatori sono riusciti a trovare riscontri persin dei sopralluoghi nelle settimane precedenti l'omicidio attorno al condominio di via via 28 Aprile. Da quel maledetto venerdì 23 giugno in cui l'anziana è stata soffocata con un cuscino nel suo appartamento, li hanno messi sotto la lente e sono riusciti a tracciare tutte le relazioni pericolose fra di loro.

Insomma una banda davvero poco organizzata, quella formata dai quattro al momento in carcere (il gip Marco Biagetti, su richiesta dei pubblici ministeri Michele Permunian e Anna Andreatta, ha confermato gli arresti durante l'udienza di convalida di ieri, lunedì 24 luglio 2023), a cui si aggiungono una mediatrice tuttora ricercata, ma soprattutto ben due fuggiaschi, ovvero gli esecutori materiali del delitto, che ora potrebbero trovarsi in Spagna.

Sono loro che "hanno fatto un casino": dovevano inscenare una rapina finita male, invece hanno commesso una sfilza di errori: dai gioielli lasciati nei cassetti al telefonino della vittima distrutto e messo a mollo nel lavandino... tante anomalie in una narrazione fittizia che non ha funzionato proprio per nulla.

I Carabinieri sanno chi sono: li hanno identificati attraverso le celle telefoniche di Conegliano dopo che una telecamera di videosorveglianza comunale li aveva anche ripresi vestiti di nero arrivare in bici e poi andarsene un'ora dopo, una volta commesso l'assassinio.

Ma soprattutto a smascherarli, dicevamo, sono state le intercettazioni, in particolare quelle ambientali fra Dileysi Luciano e la compagna di Sergio Luciano:

"Sisco e Joel hanno fatto un casino. Il casino non lo ha fatto solo Sisco... mi dice che il casino lo ha fatto Joel... Porca puttana manda via solo tuo fratello , mandalo via con lei".

In scenata una finta rapina per conto dell'ex marito

Quindi, ricapitolando il quadro indiziario.

L'imprenditore agricolo Enzo Lorenzon, 79 anni, separatosi quattro anni fa dalla Ceschin dopo una vita insieme anche sul lavoro, aveva ormai una relazione con la sua badante 32enne dominicana e si era stufato di versare alla ex l'assegno di mantenimento di ben 10mila euro al mese, oltre al fatto che nella causa di divorzio i due avrebbero dovuto dividersi un patrimonio milionario, fatto di terreni e immobili.

Di più, ci sarebbe un'altra molla ancor più forte: a breve Lorenzon avrebbe dovuto ridiscutere l'assegno di mantenimento e pare che la Ceschin avesse chiesto di alzarlo da 10mila a 15mila euro al mese.

I parenti al funerale

Lei, Dileysi Lorenzo Guzman, secondo i Carabinieri lo ha aiutato mettendo insieme una vera e propria squadra di sicari, tutti del suo paese, la Repubblica Dominicana.

C'è in primis Sergio Antonio Luciano Lorenzo, 38 anni, cugino della compagna del mandante, che non si capisce se sia anche lui uno dei "finti ladri" penetrati in casa della pensionata in via 28 Aprile nella tarda serata di venerdì 23 giugno 2023 o se abbia fatto solo da mediatore e poi da "palo".

Poi ci sono anche Juan Maria Guzman, 41 anni, e un’altra donna al momento latitante (E.R.L.) sempre nel ruolo di intermediari.

Infine Sisco e Joel, che dopo il colpo hanno pensato bene di lasciare l'Italia. Sono loro i due uomini in bicicletta, vestiti con pantaloni e maglietta neri, entrambi con un cappellino da baseball in testa, ripresi vicino al condominio. Si vede nei filmati anche che si incontrano con una terza persona (non è chiaro se Sergio Luciano o la latitante E.R.L.) che poi sparisce dai video, e alle 22.57 entrano in azione, scavalcando la recinzione del palazzo e salendo sul balcone della vittima grazie alla sua utilitaria bianca parcheggiata sotto casa usata come scala. Quasi un'ora dopo, alle 23.50 quando, vengono filmati mentre fanno lo stesso percorso a ritroso.

Ma c'è anche un ultimo dubbio, ovvero che Cisco in realtà sia il nomignolo di Sergio Luciano. Quindi oltre ai quattro arrestati, di componenti della banda ce ne potrebbero essere altri tre (due in fuga in Spagna più la mediatrice E.R.L.) oppure soltanto due, se ammettiamo che nell'appartamento siano entrati Joel e Sergio "Cisco" Luciano (in quel caso sarebbe stata la mediatrice a far da palo).

Le intercettazioni che inchiodano gli indagati

Le prove a carico dei quattro stanno principalmente nelle intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate nei giorni successivi all'omicidio della Ceschin.

Dai tabulati sarebbe emersa anche una cifra, 25mila euro, pagata dal mandante per la realizzazione del piano.

Lorenzon, il mandante, a Guzman, il mediatore che ha ingaggiato i killer, ad esempio si lascia sfuggire:

"Vietato... vietato .... vietato...telefonare. Indagati".

Sergio Luciano invece viene tracciato in viaggio (in macchina) verso la Francia da dove si ipotizza avrebbe raggiunto la Spagna per riaccompagnare i due killer precedentemente assoldati.

Dileysi Luciano e la compagna di Sergio Luciano confermano la fuga in uno scambio un po' delirante:

"Hanno aspettato che si ... fosse andata a lavoro... hanno raccolto tutto e sono andati via.. Questa, la mia ipotesi. Ma dopo essendo che non rispondeva neanche a Enzo che gli aveva prestato la sua macchina... Enzo mi dice che lo chiama lo chiama e non gli risponde...

Erano mascalzonerie loro... hanno fatto quello che hanno fatto ... non vogliono sapere... non voglio... che nessuno sappia.. questo pensavo io, ho detto ... questa qua gli ha dato i soldi.. hanno aspettato che la compagna andasse al lavoro ... sono spariti... e basta...".

Poi Guzman e Lorenzon parlano anche del fatto che il veicolo per la fuga è stato lavato dopo il viaggio in Spagna e che immediatamente dopo è stato lasciato presso l'abitazione dello stesso Lorenzon.

Gli inquirenti sospettano che sia Sergio Luciano che Lorenzon e la sua amante stessero inoltre per pianificare una fuga a santo Domingo (Paese senza estradizione).

Ora non resta che attendere che nella rete finiscano i due evanescenti Sisco e Joel, destinatari di un mandato di arresto internazionale.

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