Revisioni sulla strage di Erba? I Castagna non ci stanno: "Anni di processi, tre gradi di giudizio: speravamo fosse finita"
Il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser sostiene che Olindo Romano e Rosa Bazzi siano "probabili vittime di errore giudiziario"
"Abbiamo vissuto anni di processi, visto decine di periti, ascoltato centinaia di ore di dibattiti, non dieci minuti di trasmissione tra uno stacchetto della Marcuzzi e l'altro, ma davanti a una corte di primo grado a Como, di secondo grado a Milano, una corte di cassazione a Roma in anni di processo, tre gradi di giudizio davanti a 26 giudici, davanti a noi parenti delle vittime.
Premeditazione, movente, confessioni (che io chiamerei rivendicazioni), testimone oculare, tracce ematiche - hanno elencato - intercettazioni, ammissioni annotate in carcere: potreste anche non essere convinti di qualcuna di queste cose, ma non potete credere che tutto sia davvero frutto di un complotto.
Ora, non sta a noi, né difendere la Procura né gli inquirenti né il loro operato, consentiteci di difendere però la verità, che per noi è solo una - hanno ribadito - consentiteci di essere indignati e increduli nel sentire gente che definisce i colpevoli come innocenti vittime di una giustizia sommaria e faziosa, definiti addirittura come 'un gigante buono e una gracile signora'.
Questo gigante buono e questa gracile signora hanno ucciso brutalmente nostra madre, nostra sorella, nostro nipotino, la signora Valeria, hanno tentato di uccidere il signor Mario, spezzando pochi anni dopo la sua vita e e la vita di nostro padre, facendo vivere a me e a Beppe, a Elena e Andrea Frigerio un incubo continuo".
Era l'ottobre del 2018 quando Beppe e Pietro Castagna (figli e fratelli di due delle vittime della cosiddetta strage di Erba) scrivevano queste parole. C'è poco da aggiungere, e infatti Pietro Castagna ha ripostato oggi, a distanza di cinque anni, lo stesso messaggio, aggiungendo:
"Speravo fosse finita ma ci risiamo. Noi non diremo nulla. Non parleremo più con giornali o altro. Questo era e rimane il nostro pensiero".
E' l'elemento forse più significativo in seguito all'uscita della notizia della richiesta del sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser sulla riapertura della strage di Erba, perché secondo il magistrato Olindo Romano e Rosa Bazzi sono "probabili vittime di un errore giudiziario".
Che la vicenda torni in aula non è affatto detto: saranno il procuratore generale Francesca Nanni e l'avvocato generale Lucilla Tontodonati a decidere se trasmettere o meno dell'istanza alla Corte d'Appello di Brescia. Intanto anche il pool di legali che assiste Rosa e Olindo ha annunciato che presenterà la propria istanza di revisione del processo a Brescia.
Nella strage di Erba, l'11 dicembre 2006, morirono Raffaella Castagna, il figlio Youssef, la madre di Raffaella, Paola Galli e una loro vicina, Valeria Cherubini, mentre il marito Mario Frigerio sopravvisse (è morto poi nel 2014).
Come torna a sottolineare la famiglia Castagna, nonostante un primo, secondo grado, la Cassazione e anni e anni di udienze, il sostituto procuratore generale Tarfusser ipotizza che il riconoscimento fatto dall'unico sopravvissuto Frigerio possa essere interpretato come una "falsa memoria" e la confessione di Olindo e Rosa ottenuta con "errate tecniche di intervista investigativa".