DUE INCHIESTE

Rapine, risse e… social: Modena e Reggio sotto l’assedio delle baby gang

Nei video su Internet, anche offese e canti di ribellione contro il sistema.

Rapine, risse e… social: Modena e Reggio sotto l’assedio delle baby gang
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La via Emilia sotto l’assedio delle baby gang: inchiesta a Reggio su una banda di giovanissimi accusata di diverse aggressioni che fa riferimento a un gruppo musicale molto attivo sui social, solo pochi giorni fa un'altra indagine a Modena su due baby gang che si affrontavano e pubblicavano le loro risse on-line.

Reggio sotto l’assedio delle baby gang

A Reggio hanno gettato a terra e rapinato del telefonino due passanti che li stavano sgridando mentre davano fuoco a mucchi di carta per strada.

La polizia arrestato due ragazzi 19 e 25 anni che fanno parte di "Casa base", gruppo musicale che accompagna i brani di protesta con immagini girate in centro città. A gennaio alcuni di loro, tra cui diversi minorenni, erano stati denunciati per aver costretto un negoziante a chiudere, mentre altri avevano bloccato un autobus.

Dalle indagini è emerso che il 25enne aveva precedenti per rapina, mentre il 19enne era stato già denunciato a gennaio scorso per un video pubblicato dalla baby gang su YouTube, in cui costringeva un esercente ad interrompere la propria attività e ad un autobus di continuare la propria corsa. Nel video si ritrae un gruppo di ragazzi con abbigliamento e atteggiamento tipico delle baby gang, con tanto di offese e canti di ribellione contro il sistema, l'irruzione al minimarket, lo stop dell'autobus, gli atti vandalici... tutte azioni che hanno fatto guadagnare al gruppetto una sfilza infinita di denunce e sanzioni.

LEGGI: Disordini e aggressioni ai Chioschi di San Pietro, arrestati due membri del gruppo "Casa Base"

A Modena, rapine, risse e… social

A Modena la polizia ha denunciato 21 minorenni che fanno parte di due gang organizzate e che portavano le loro imprese sui social.

Le attività d’indagine incardinate presso la Procura per i Minorenni di Bologna, ad oggi, hanno permesso di istruire 5 diversi procedimenti penali.

Il primo evento risale a sabato 5 febbraio scorso, consumato nel centro città e nei pressi della locale stazione ferroviaria, quando due gruppi contrapposti di ragazzi/e minorenni che si riconoscono nelle denominazioni “Daisan 216” e “Sooz” si sono resi autori di una rissa e di altri reati contro la persona. All’origine degli eventi delittuosi, un semplice diverbio originato sulla banchina della stazione, tra alcuni dei componenti delle due fazioni, sfociato in breve in una rissa, in cui un minore ha riportato lesioni guaribili in 6 giorni.

Il giorno seguente, domenica 6 febbraio, al pomeriggio, una ragazza del gruppo “Daisan 216” già presente il giorno prima alla rissa in stazione, nel rincontrare casualmente altre coetanee del gruppo opposto, ha iniziato con alcune sue amiche a rincorrerle e a minacciarle, costringendole a trovare riparo all’interno di un’attività commerciale del centro cittadino, in corso Vittorio Emanuele.

L'8 aprile scorso, in un video pubblicato sul social network “Instagram” relativo ad una lite violenta tra ragazze all’interno dei parcheggi Novi Park,  si notavano 2 ragazze (poi risultate essere minorenni) che si alternavano nel picchiare una ragazza di anni 15. Il tutto veniva ripreso da un cellulare alla presenza di tre minorenni, che non intervenivano nel sedare quanto accadeva. Alla base dell’azione violenta un precedente diverbio per futili motivi avvenuto via social.

Dopo aver dato appuntamento alla 15enne davanti la stazione delle corriere di Modena, la costringevano a seguirle nei pressi dei parcheggi del predetto parco, iniziando a percuoterla con violenza. Una delle due autrici del gesto (già riconosciuta come partecipante alla rissa in stazione) unitamente ad una sua coetanea colpivano la vittima, sbattendole il capo in terra e procurandole lesioni.

Gli ultimi episodi si sono verificati in data 5 e 6 luglio, nel quartiere Madonnina di Modena, quando rispettivamente alcuni minori sempre appartenenti al gruppo “Daisan 216”, sfruttando la loro nomea di appartenenza, si rendevano responsabili dapprima del reato di rapina ai danni di un altro minorenne che veniva accerchiato e spintonato in terra dal gruppo, che si impossessava degli effetti personali (70 euro) presenti all’interno delle zaino e il giorno seguente del reato di estorsione ai danni di due ragazzi minorenni costringendoli a versare la somma di euro 50 per riottenere indietro la biciletta sottrattagli con violenza, e del reato Il primo episodio ha visto l’identificazione e la denuncia di 5 minori mentre per il secondo episodio sono stati denunciati 6 minori di cui 4 già responsabili del reato di rapina commesso il giorno precedente,  di età compresa tra i 14 e 17 anni.

LEGGI: Baby gang, chiuse le indagini sulle azioni dei gruppi “Daisan 216 ” e “Sooz”

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