Camion urta il furgone e lo fa precipitare dal cestello elevatore, muore operaio di 26 anni
La tragedia di Raffaele Sicari. Politica e sindacati: "Morte assurda, persa la cultura della sicurezza sul lavoro"
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Stava lavorando sul cestello elevatore del suo furgone, quando un camion ha urtato il braccetto, facendolo precipitare. E' morto così Raffaele Sicari, 26enne di Vibo Valentia, ennesima vittima di un incidente sul lavoro mortale.
Raffaele Sicari, morto a 26 anni sul lavoro
L'incidente era avvenuto martedì 11 febbraio 2025 a Siracusa, in via Piave, dove il giovane operaio calabrese era impegnato nella riparazione di un lampione.
All'improvviso il furgone è stato urtato da un camion. L'impatto ha fatto perdere l'equilibrio a Sicari, che è precipitato sull'asfalto da un'altezza di circa tre metri.
Le sue condizioni sono parse gravissime sin dai primi istanti, quando è stato soccorso e trasportato d'urgenza all'ospedale Umberto I di Siracusa in prognosi riservate.
Operato d'urgenza per ridurre un'emorragia cerebrale causata dall'impatto con il terreno, ha lottato per giorni con tutte le sue forze in ospedale, sino al decesso, avvenuto sabato 15 febbraio 2025.
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"Una morte assurda"
L'ennesima vittima sul lavoro, l'ennesima tragedia che per la dinamica risulta davvero assurda. E sulla questione - come sempre - si interrogano politica e sindacati.
“Si accertino le responsabilità e l’osservanza delle misure di sicurezza, poiché una morte così ingiusta non può restare impunita”, scrive sui suoi canali social l’assessore comunale di Siracusa Fabio Granata.
“Il Partito Democratico provinciale di Siracusa si stringe attorno alla famiglia e ai colleghi del giovane operaio defunto a seguito di un incidente sul lavoro in un cantiere comunale. Al cordoglio è necessario affiancare una riflessione seria e concreta sulla sicurezza nei cantieri pubblici, accertando responsabilità e promuovendo da parte delle amministrazioni il massimo impegno per la sicurezza nei luoghi di lavoro”, dicono il segretario provinciale Piergiorgio Gerratana e la presidente dell’assemblea provinciale Pd Renata Giunta.
Dure anche le parole del segretario Cgil Roberto Alosi:
“Un incidente sul lavoro non è mai casuale: errore umano o mancato rispetto delle regole. Attenderemo l’esito delle indagini ma possiamo già dire che la cultura della sicurezza del lavoro è mancante in Italia. Tre morti al giorno nel terzo millennio sono inaccettabili. Si sono allentate le norme e si sono allentati i controlli nei cantieri. E invece non bisogna mai smettere di investire in formazione e in sicurezza e bisogna farlo veramente non delegando tutto a blandi moduli da firmare”.
Morti sul lavoro: i dati del 2025
Nel 2025 la scia di tragedie sul lavoro è già lunghissima. Solo nella prima metà di febbraio si contano 36 vittime, che si aggiungono alle 72 di gennaio.
I dati regionali:
- Lombardia 16
- Veneto 14
- Puglia 12
- Piemonte 10
- Campania 9
- Toscana 7
- Abruzzo 7
- Calabria 6
- Emilia Romagna 5
- Lazio 4
- Basilicata 4
- Sicilia 4
- Umbria 3
- Trentino Alto Adige 3
- Liguria 2
- Marche 2
- Sardegna 1.