Racket degli affitti: a Firenze arrestato lo zio di Kata, la bimba scomparsa
L'operazione della Dda e della squadra mobile riguarda persone tutte di nazionalità peruviana: l'accusa è di estorsione, tentata estorsione e rapina
Nel giallo della scomparsa a Firenze della piccola Kata c'è un'importante novità: lo zio della piccola peruviana sparita ormai da settimana dall'ex hotel Astor dove viveva coi genitori è stato infatti arrestato sulla scorta di indagini legate al racket degli affitti.
Firenze, arrestato lo zio della piccola Kata
Come racconta Prima Firenze sono quattro gli arresti in merito alla vicenda del racket delle stanze nell'ex albergo Astor di Firenze, tristemente noto per la scomparsa della piccola Kata di cui ancora non si hanno notizie.
Al momento, nonostante il pensiero sia subito andato alla sparizione della bambina, è ancora capire ora se ci sono legami tra questo episodio e la sparizione di Kata.
Ex hotel Astor, quanti misteri
Di certo, sull'ex hotel del capoluogo toscano (in via Maragliano) si sta addensando un fitto alone di misteri.
E gli arresti di queste ultime ore sono significativi. Nella fattispecie l'operazione della Dda di Firenze ha riguardato quattro arresti (tutte persone di nazionalità peruviana) in corso in seguito alla sparizione della bambina, il 10 giugno.
Ma non solo riguardano in particolare un episodio dello scorso 28 maggio quando un occupante ecuadoregno precipitò da una finestra dell'albergo per sfuggire a un'aggressione.
Gli arresti, c'è lo zio di Kata
Tra gli arrestati come detto c'è anche lo zio della piccola Kata, scomparsa lo scorso 10 giugno e di cui non si hanno più notizie.
La squadra mobile di Firenze con l'ausilio di vari reparti dei carabinieri sta effettuando perquisizioni nei confronti di soggetti che sarebbero coinvolti nell'episodio del 28 maggio.
Secondo quanto si apprende dalle fonti investigative i reati contestati sono di estorsione, tentata estorsione e rapina, commessi tra novembre 2022 e lo scorso maggio, oltre a tentato omicidio e lesioni gravi commesse appunto il 28 maggio, quando durante un raid punitivo nei confronti di alcuni occupanti dell'Astor uno di questi si buttò dalla finestra per scappare ai suoi aguzzini.
Il "raid" del 28 maggio: cosa era accaduto
I quattro indagati, il 28 maggio, nell'esecuzione di un raid punitivo nei confronti di più occupanti dell'hotel Astor, si erano resi protagonisti di un primo pestaggio con una mazza da baseball, minacciando di morte una coppia di connazionali, intimando loro di lasciare immediatamente la stanza dove alloggiavano.
Dopo essersi allontanati per qualche istante, gli aggressori avevano proseguito le loro violenze nei confronti di altri occupanti una stanza vicino per fare poi ritorno incappucciati nella stanza della coppia che avevano minacciato poco prima.
A quel punto, un uomo per timore di essere ucciso si era lanciato da una finestra.A
Il sequestro dell'hotel
Indagini e accadimenti che il 17 e il 18 giugno avevano poi portato al sequestro preventivo dell'ex Hotel Astor, abusivamente occupato da immigrati.
Iniziative giudiziarie che miravano a fare luce sulla sparizione di Mia Kataleya Chiclio Alvarez e all'ipotesi di un suo rapimento appunto nella giornata del 10 giugno.
La svolta di queste ore
L'operazione coordinata da Dda e Procura di Firenze ha visto in campo 50 uomini della Squadra Mobile della Questura.
Oltre agli arresti, sono stati eseguiti dieci decreti di perquisizione da parte degli appartenenti al Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Firenze nei confronti di più familiari della bimba rapita e di altre persone, in qualità di terzi non indagati, di interesse per le investigazioni in corso per il sequestro di persona a scopo di estorsione.
Racket affitti e rapimento: c'è un legame?
Una svolta su questa triste vicenda si era già sperata nelle scorse settimane quando era stato prelevato il Dna a tutti i residenti dell'ex hotel. Ma quelle speranze non avevano avuto un seguito effettivo.
Ora c'è da verificare cosa significheranno concretamente gli arresti di oggi rispetto alle indagini sulla sparizione della bambina. Le indiscrezioni investigative portano su questa strada. Ne sono convinti anche i residenti dell'edificio e la mamma di Kata.
La donna ha parlato a più riprese del rapimento come conseguenza delle risse che c'erano state nei giorni precedenti.