Quindicenne trovato morto nel Brenta. Aveva scritto alla sua ragazza: "So che morirò o mi faranno molto male"
Il corpo di Ahmed Jouider è stato recuperato dalla squadra sommozzatori dei Vigili del fuoco. Si cerca di fare chiarezza sull'accaduto anche attraverso i tabulati dello smartphone.
Tragico epilogo sulla scomparsa di Ahmed Jouider, il 15enne di origine marocchina di Padova che aveva lasciato messaggi inquietanti alla fidanzatina: il giovane è stato trovato morto nel fiume Brenta. Il corpo del 15enne è stato individuato e recuperato dal reparto sommozzatori dei Vigili del fuoco in un punto vicino a dove in precedenza era stato rinvenuto il suo telefono cellulare che però sembra essere stato in possesso anche di un altro giovane.
Stando alle primissime indiscrezioni raccolte, sul corpo del giovane non sarebbero stati trovati segni di violenza.
Quindicenne trovato morto nel Brenta
Come raccontato da Prima Padova, l'allarme lanciato dai familiari e dall'ex fidanzatina di Ahmed era scattato alla mezzanotte di giovedì quando il giovane aveva spento definitivamente il cellulare dopo essere uscito di casa con la sua bici e dopo aver lasciato messaggi decisamente inquietanti all'ex fidanzatina:
"So che morirò e se non morirò tornerò con delle ferite gravi, ho dei conti in sospeso con delle persone, devo regolarli"
Da lì, da quei messaggi lasciati via audio su WhatsApp erano stati lanciati appelli al giovane da parte dell'ex fidanzatina (una 17enne) e dei familiari.
Erano stati anche affissi nella zona dei cartelli a segnalarne la scomparsa e a chiedere aiuto a chi lo avesse visto di darne conto.
Tragico epilogo: dalla scomparsa al ritrovamento nel fiume
Stando a quanto appreso dopo l'intervento del reparto sommozzatori, il giovane indossava gli stessi abiti della sera in cui era uscito a bordo della sua bici senza fare più ritorno casa.
Dopo l'intensa attività di ricerca che era stata avviata su tutto il territorio, il cellulare del ragazzo era stato ritrovato nella zona di Cadoneghe, periferia di Padova.
Intanto, proseguono le indagini: gli inquirenti non escludono alcuna pista, compresa quella del suicidio, anche se evidentemente bisognerà attendere i riscontri definitivi del medico legale per avere indicazioni sulle cause di questo tragico epilogo attraverso gli esami autoptici del caso.
L'attività investigativa
Nella fattispecie, gli inquirenti vogliono fare luce sui drammatici messaggi mandati dal giovane all'ex fidanzatina: davvero aveva una situazione intricata da risolvere o quello scenario raccontato via messaggio audio era mirato a "coprire" un gesto estremo che ha poi portato al tragico epilogo di oggi?
Quel che appare trasparire è che sul corpo di Ahmed non ci sarebbero tracce di morte violenta, ferite o segni di una colluttazione.
In questo caso, per verificare o fare chiarezze su eventuali minacce ricevute sarà importante anche il riscontro del telefono cellulare e dei tabulati da inizio settimana a giovedì notte.
Anche il movente eventuale del suicidio sarebbe tutto da chiarire: il 15enne frequentava l'istituto professionale a Padova. A scuola non risulta avesse problemi e pare avesse un buon profitto.