S'INDAGA PER ABUSO

Quattro vigili indagati per tortura su un uomo in ospedale. La difesa: "Modalità di routine per contenerlo"

I fatti risalgono a ottobre 2021 e sono stati messi nero su bianco nella relazione del Direttore Sanitario di Sassuolo

Quattro vigili indagati per tortura su un uomo in ospedale. La difesa: "Modalità di routine per contenerlo"
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Indagati per tortura a danno di un uomo di origine marocchine: a fronte di questa pesante accusa quattro agenti della Polizia Locale di Sassuolo sono stati sospesi dall'incarico, sulla loro testa pende anche l'accusa aggravata dal reato di abuso di potere.


I fatti risalgono a ottobre 2021 e sono stati messi nero su bianco nella relazione del Direttore Sanitario di Sassuolo.

Gli imputati si sono difesi smentendo la versione della Procura e sostenendo che sia stata data una versione dei fatti piuttosto distorta.

Indagati per tortura e abuso di potere

Quattro agenti indagati (e sospesi) per tortura e abuso di potere a Sassuolo, le violenze contestate si sarebbero consumate al Pronto Soccorso della cittadina.

Come racconta Prima Modena, tutto ha avuto inizio a ottobre del 2021. Secondo quanto emerge dalla relazione del Direttore Sanitario dell'Ospedale di Sassuolo, la notte tra il 15 e il 16 ottobre 2021, quattro agenti della Polizia Locale hanno aggredito un uomo di origini marocchine che era stato accompagnato dal 118 al Pronto Soccorso.

Il paziente, trovato in strada in stato confusionale ed a tratti assopito, è stato soccorso dalla Croce Rossa. Le analisi avevano rilevato una grave crisi ipoglicemica, per la quale peraltro - lo stesso - aveva effettuato un precedente accesso qualche mese prima, nello stesso Ospedale.

L'aggressione improvvisa

Mentre si stava procedendo al controllo dei dati anagrafici e due suoi parametri vitali, quattro agenti della Locale sono arrivati al Pronto Soccorso e avrebbero aggredito l'uomo che, in quel momento, era in barella, colpendolo al petto e alla testa; addirittura un agente sarebbe salito con i piedi sul suo bacino, accovacciandosi e chiedendogli se avesse assunto sostanze stupefacenti.

Secondo quanto emerso, infatti, sembra che il degente avesse legami o conoscenze nell'ambito dello spaccio, ma ad oggi risulta incensurato e regolare sul territorio nazionale: è un operaio con adeguato permesso di soggiorno. Allo stesso tempo, però, non ha mai sporto denuncia per l'accaduto, in quanto non ricorda assolutamente nulla a causa della crisi in corso.

Ospedale di Sassuolo

La sospensione

Oggi i quattro agenti sono stati interrogati e sospesi in attesa di giudizio definitivo. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri di Sassuolo. Restano ancora oscuri alcuni dettagli della vicenda, relativi soprattutto al motivo di tale accanimento degli agenti.

Le accuse sono pesantissime, come ha specificato il Giudice:

"La pluralità delle condotte violente attuate dagli indagati, per circa un'ora, avessero cagionato alla persona offesa, che peraltro versava in condizioni di minorata difesa a causa della grave crisi ipoglicemica, acute sofferenze fisiche (elemento costitutivo del reato di tortura differente da quello di lesioni volontarie aggravate), determinando un trattamento inumano e degradante per la dignità della sua persona".

La difesa

Gli accusati hanno portato una versione differente: l'intervento non sarebbe stato spontaneo e immotivato come sostiene la Procura, ma sarebbe stato richiesto proprio dagli operatori sanitari per via dello stato alterato del paziente che non riuscivano a controllare. E le modalità utilizzate per bloccarlo sono state quelle di routine, in cui è lecito utilizzare la forza fisica.

Come ha detto l'avvocato Barbara Tassi che difende due degli imputati, "non hanno torturato nessuno, hanno effettuato un intervento di contenimento ordinario secondo il Protocollo in essere presso il Comando".

Avrebbero, dunque, fatto semplicemente il proprio lavoro?

L'avvocato Luigi Zaccaria, che assiste uno degli agenti, ha così riferito la versione del suo cliente alla Gazzetta di Modena:

"Innanzitutto il mio assistito non si è presentato in Pronto soccorso di sua iniziativa: a differenza di quanto riporta l’accusa, l’intervento fu chiesto dagli operatori sanitari, perché il paziente era in uno stato di agitazione e c’era necessità di contenerlo, a tutela della loro stessa incolumità. Il mio assistito del resto non era presente nel luogo dove il paziente fu caricato dall’ambulanza: è evidente che ha appreso del caso, e della necessità di intervenire, per una chiamata specifica. Non ci fu assolutamente nessuna tortura, i fatti sono stati travisati, ci fu solamente un intervento di contenimento di un soggetto che stava dando dei problemi in Pronto soccorso. Il mio assistito è radicalmente estraneo alle accuse, come ha spiegato giovedì al giudice in un lungo interrogatorio in cui ha risposto a tutte le domande ed ha così avuto modo di chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto. Non ha commesso il fatto. Non ci risulta al momento che ci sia un referto medico che attesti le avvenute violenze avvenute sul paziente".

Di fronte alle testimonianze degli imputati, il giudice ha deciso comunque di sospenderli dall'incarico, ma la difesa si dice pronta a fare ricorso, come esplicitamente dichiarato dall'avvocato che difende il quarto agente:

"Il mio assistito contesta le accuse che sono mosse e la loro qualificazione giuridica. Siamo disposti a dare battaglia in tutte le sedi. Non c'è condivisione rispetto alla ricostruzione, né acquiescenza. Stiamo valutando di fare appello al Tribunale del Riesame".

I commenti del sindaco e del Comandante

“Massima fiducia nell’operato della Magistratura ma anche in quello delle forze dell’ordine: sono certo che velocemente la verità verrà a galla”.

Con queste parole il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani commenta la notizia, emersa da una nota stampa della Procura di Modena, della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per quattro agenti della Polizia Locale cittadina.

“Ho piena fiducia nelle indagini – aggiunge la Comandante della Polizia Locale di Sassuolo Rossana Prandi – l’Amministrazione Comunale, intanto, ha preso tutti i provvedimenti che, in questo momento, era necessario prendere”.

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