Psichiatra picchiato da un paziente al Pronto Soccorso. Dottoressa di base esasperata fa installare la videosorveglianza
Non si ferma l'escalation di aggressioni al personale sanitario: emblematica la decisione di una dottoressa di Lodi
Ancora aggressioni a medici e infermieri. Questa volta siamo siamo all’ospedale Misericordia di Grosseto, in Toscana. Un 38enne ha aggredito il medico di turno, uno psichiatra, al pronto soccorso con calci e pugni, poi è scappato.
Indicativo quanto succede invece a Lodi, in Lombardia, dove una dottoressa, dopo aver subito un'aggressione in studio da un paziente, ha deciso di installare un sistema di videosorveglianza.
Psichiatra aggredito da un paziente: preso a calci e pugni
I fatti risalgono alla notte di sabato 26 ottobre 2024, intorno alle 2 del mattino, quando lo psichiatra è stato chiamato in pronto soccorso per effettuare una visita di consulenza.
Come riporta Prima Firenze, il protagonista è un 38enne, che era arrivato all’ospedale Misericordia autonomamente, manifestando uno stato di alterazione. Dopo il triage e la visita preliminare è stato affidato alla consulenza dello specialista ed è in quel momento che ha dato in escandescenza, prendendo a calci e pugni lo specialista, per poi scappare. Il medico, soccorso immediatamente, ha riportato 7 giorni di prognosi. A dire qualcosa in più saranno le immagini di videosorveglianza a cui si sono affidate le forze dell’ordine per risalire all’aggressore.
Tanta l’indignazione per un fenomeno sempre più in crescita.
"L’auspicio – ha detto il direttore generale della Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso - è che in questa vicenda venga fatta rapidamente giustizia, anche grazie agli strumenti previsti dalle nuove normative sulle aggressioni al personale sanitario".
Aggressioni nel 2023
Nel 2023 - secondo i dati dell'Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri - le aggressioni sono infatti state ben 16mila , di cui un terzo fisiche e nel 70% dei casi verso donne.
Fra le categorie più colpite ci sono proprio gli psichiatri, oltre agli infermieri.
Fra le strategie messe in atto, per arginare un'escalation che non accenna a fermarsi, anche il nuovo pulsante antiaggressione che, in un recente caso nel Milanese, ha consentito di scongiurare il peggio.
Gli estremi rimedi di una dottoressa in provincia di Lodi
Un medico di base di Lodi, dopo essere stata violentemente aggredita verbalmente da una paziente che pretendeva un'esenzione ad un farmaco, ha deciso di passare agli estremi rimedi. La dottoressa ha infatti reso noto ai suoi assistiti che installerà delle telecamere di sicurezza collegate alla centrale operativa delle forze dell'ordine all'interno dell'ambulatorio.
Inoltre, tutti i pazienti dovranno fornire un documento di identità in ingresso e verranno ricevuti esclusivamente su prenotazione. A chi non sta bene, può cambiare medico, suggerisce la professionista.
Un caso che ricorda l'esasperato cartello appeso in ambulatorio da una dottoressa, in provincia di Treviso, in cui elencava quanto subito e le ragioni per le quali aveva deciso di andarsene.
Casi estremi? Piuttosto casi sempre più diffusi.