Protesta ambientalista nel paesino della testa di lupo mozzata e appesa a un cartello
Botta: "I professori parlano, gli ignoranti sparano". E risposta: "Che si tratti di ignoranti, nessuno dubita, nonostante gli autori del grave atto di bracconaggio abbiano ritenuto doveroso precisarlo".
"I professori parlano, gli ignoranti sparano".
Alcuni giorni fa (era il 6 settembre 2022) in Valtellina, Lombardia, la testa mozzata di un lupo è stata appesa al cartello d'ingresso di un paesino di nemmeno mille anime con un cartello che riportava queste parole.
Testa di lupo mozzata e appesa a un cartello
Fra Valtellina e Valchiavenna la presenza del lupo, ritornato da alcuni mesi sulle montagne, sta creando problemi a livello di sicurezza, con anche assalti ad allevamenti e stalle, come riporta Prima la Valtellina. Qualcuno ha deciso di farsi "giustizia" da sè e il messaggio della testa mozzata non potrebbe essere più chiaro.
A livello regionale, ma anche nazionale, la reazione all'episodio da parte degli animalisti è stata ben diversa.
"Che si tratti di ignoranti, nessuno dubita, nonostante gli autori del grave atto di bracconaggio abbiano ritenuto doveroso precisarlo, trincerandosi tuttavia dietro ad un codardo anonimato".
Un caso tanto emblematico ("Un atto del genere non è apostrofabile solo come "ignorante", lascia trapelare tratti ben più preoccupanti: sadismo, brutalità, violenza, totale assenza di senso civico e legalità") che Fronte Animalista, Centopercento Animalisti, Associazione Vegani Internazionale, Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente sezione Milano (non ci sarà la LAV che ha comunque stigmatizzato la vicenda) hanno programmato per sabato 24 settembre alle 14, davanti al Municipio di Era, un presidio di protesta.
La protesta ambientalista... nella tana del lupo
Proprio nella tana del lupo... verrebbe da dire. Sperando che non si arrivi ai ferri corti con i valligiani meno inclini a venire a patti con la causa animalista.
L'episodio è stato già condannato dal primo cittadino Michele Rossi, ma la manifestazione punta a chiedere indagini approfondite e condanne certe, verso il bracconaggio e tutte le azioni violente a danno dei selvatici e dell'ambiente stesso.
E mentre l’europarlamentare Alessandro Panza, responsabile delle politiche per le aree montane della Lega, invece la pensa diversamente:
"Per quanto deprecabile e grave il sensazionale gesto è indubbiamente il grido disperato di aiuto di quei tanti allevatori che si sentono abbandonati dalle istituzioni, soprattutto dal governo, che non ha ancora applicato un “Piano lupo” perché qualcuno sproloquia di convivenza".
L'AIDAA - Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha anche messo una taglia di 5000 euro sulla testa di chi ha ucciso il lupo e ha ne ha appeso il capo a un cartello stradale.
Non è la prima volta: il precedente nel Torinese
Era successo nel novembre 2018. Un passante ha trovato lungo la strada provinciale 1, tra Lanzo e Germagnano, nel Canavese in provincia di Torino, una testa di lupo mozzata, appesa ad una cartello della segnaletica stradale.
L'uomo aveva immediatamente chiamato le forze dell'ordine e la testa era stata sequestrata dai veterinari dell'Asl To4 e inviata al Centro Animali non Convenzionali di Grugliasco per le analisi necessarie.
Un messaggio chiaro, "Qui i lupi fanno questa fine", in riferimento ai 33 branchi (195 lupi) in Piemonte, nel Torinese 13 branchi e una coppia per un totale di minimo 77 lupi.