Col nove in condotta

Promossi gli studenti che spararono alla prof con una pistola pallini e pubblicarono il video

Bocciato ed espulso, invece, il minore che ha accoltellato la prof ad Abbiategrasso: i genitori annunciano ricorso

Promossi gli studenti che spararono alla prof con una pistola pallini e pubblicarono il video
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Ricordate la vicenda, a Rovigo, della professoressa colpita con dei pallini sparati da due alunni durante una lezione? Ebbene, gli studenti autori del gesto sono stati promossi con il nove in condotta. Destino diverso invece, per  il ragazzo che ha accoltellato la sua professoressa di Storia, ad Abbiategrasso, è stato espulso e bocciato: i genitori hanno reso noto che faranno ricorso.

Sparano pallini al volto della prof: tutti promossi

Sono stati promossi i due alunni autori degli spari di pallini al volto alla prof del rodigino, filmata e derisa sui social durante la lezione di Scienze. Entrambi (sui cinque minori coinvolti) non dovranno ripetere l’anno. Si tratta dei due ragazzi maggiormente coinvolti nell’episodio, colui che sparò i pallini alla docente rischiando di farle perdere un occhio, e il compagno che filmò il gesto per poi divulgarlo a mezzo social facendolo diventare virale.

Gli avvocati che rappresentano la professoressa Maria Cristina Finatti, ora assicurano che la docente è pronta a mandare una lettera al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per quello che ritiene uno schiaffo morale dopo il danno subito. L’episodio accadde nell’ottobre scorso all’Itis Viola Marchesini di Rovigo e fece il giro d’Italia.

"Quando avremo la conferma formale della promozione, come del fatto che, a quanto ci risulta, le sospensioni non sono mai state applicate, saremmo pronti ad aggiornare subito della situazione il ministro Valditara",  assicurano gli avvocati Tosca Sambinello e Nicola Rubiero in un'intervista al Corriere.

La professoressa Finatti, 61 anni è rimasta inoltre mortificata del fatto che alla scuola di Abbiategrasso sia stato bocciato l’alunno che accoltellò una professoressa mentre a Rovigo tutto è filato liscio come nulla fosse.

Nicola Bergamin, avvocato difensore del ragazzo che ha sparato i pallini, ricorda: “Fin dall’inizio abbiamo sottolineato che si trattava di un episodio circoscritto - afferma - il ragazzo ha avuto 9 in condotta e la media dell’8. Il suo impegno è stato confermato da tutti gli insegnanti: siamo soddisfatti per lui, non è stato facile, un singolo episodio rischiava di compromettere tutto”.

Anche Roberto Natale, provveditore scolastico per Padova e Rovigo, è intervenuto nella vicenda, interpellato sempre dal Corriere:

“Non so in maniera effettiva se i ragazzi siano stati bocciati o meno - premette - ma sono sicuro che, nel caso, la scelta sia dipesa dalla valutazione del loro rendimento. Infatti, i provvedimenti presi nei loro confronti per il fatto che li ha coinvolti non hanno mai previsto, da parte della scuola, bocciatura o sospensione basate sul voto in comportamento. Si è preferito, invece, intraprendere un percorso educativo interno, facendo svolgere ai ragazzi servizi a favore dell’istituto, seguiti da insegnanti ed educatori”.

Espulso e bocciato il minore che ha accoltellato la prof: i genitori fanno ricorso

Lo studente 16enne che ha accoltellato la professoressa Elisabetta Condò all'istituto Alessandrini di Abbiategrasso è stato espulso dalla scuola e bocciato. Su questo secondo punto però la famiglia del ragazzo non ci sta e si prepara a fare ricorso. Mentre il ragazzo, dopo quanto accaduto, si trova al carcere Beccaria di Milano, il consiglio d'istituto presieduto da Simone Toffanello, rappresentante dei genitori, ha deciso all'unanimità per bocciatura ed espulsione.

La prof accoltellata

Dopo la votazione, la decisione è stata notificata alla famiglia del minore. Quest'ultima, però, ha contestato fin da subito il provvedimento di bocciatura. Secondo quanto riferito al Corriere della Sera dall'avvocato Stefano Rubio, legale della famiglia, il 16enne aveva un'ottima media in fisica e matematica ed era persino arrivato secondo ai giochi matematici dell’istituto. La sua unica insufficienza era in storia, ossia la materia della docente aggredita.

L'avvocato ha infatti dichiarato che la scelta presa ha riguardato una mossa cautelativa da parte della scuola, presa da un consiglio di istituto non formato dai suoi insegnanti e a cui il legale non ha potuto prendere parte al posto del ragazzo o della sua famiglia. Per il legale, la scelta di bocciarlo e allontanarlo dall'istituto, il cui provvedimento non contiene motivazioni, renderà più difficile un suo futuro inserimento in classe.

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