Prof accoltellata ad Abbiategrasso: "Nessun rancore per lo studente, ma i genitori potevano scusarsi". Il perdono chiesto al preside
Il minore, secondo la Procura dei Minori, ha ammesso le sue responsabilità ma non si sarebbe pentito
La professoressa accoltellata da un suo studente ad Abbiategrasso, Elisabetta Condò, ha lamentato la mancanza di scuse da parte dei genitori del minore. Richiesta di perdono che, invece, sarebbe stata rivolta al dirigente scolastico dell’istituto Alessandrini. Per il 16enne, che si trova in carcere con l'accusa di omicidio aggravato, la docente ha chiarito di non provare alcun rancore.
Prof accoltellata: "Nessuna scusa dai genitori"
E' fuori pericolo e sta trascorrendo a casa la convalescenza la prof. di Storia che il 29 maggio 2023 è stata ripetutamente accoltellata da un suo studente che frequentava la seconda superiore dell'Alessandrini di Abbiategrasso.
"Mi dispiace solo una cosa. Non aver ricevuto nessuna parola di scuse dalla famiglia del ragazzo che mi ha aggredita. Non me lo aspettavo dal ragazzo, che è sicuramente sotto choc, ma almeno da genitori mi sarei attesa un’espressione di vicinanza o dispiacere. Al ragazzo auguro il meglio. Non provo rancore. Spero che lasci presto il carcere e che ritrovi serenità".
Ancora oggi la donna non riesce a capire le ragioni alla base del gesto violento:
"Non ho una spiegazione. Il ragazzo non aveva una situazione critica, non rischiava l’anno. Le note che aveva erano di febbraio per compiti che non aveva fatto. C’era stata qualche piccola ragazzata di recente, come lo spray maleodorante sparso in classe insieme ad altri due compagni. Per questo la coordinatrice, non io, aveva convocato i genitori dal preside. Dovevano incontrarsi martedì, il giorno dopo i fatti".
Il giorno dell’aggressione aveva spiegato a lui e un compagno:
“Visto che venerdì non c’eravate, vi interrogo oggi. Preferite subito o dopo la prova di gruppo sui Promessi Sposi?”. Mi hanno detto che preferivano dopo. Un’interrogazione prevista, non punitiva. Forse si è sentito in un vicolo cieco perché pensava di non recuperare, ma non credo".
Inoltre lo studente, nonostante un calo e molte assenze, non rischiava la bocciatura.
"Un caso isolato"
La docente mantiene ottimismo, nonostante la terribile esperienza e ritiene che questo sia un caso isolato:
"Io non ho una spiegazione, ci penseranno i magistrati e gli psicologi, ma non penso si possa ascrivere a un disagio diffuso tra i giovani. Il malessere c’è, ma non porta a questi gesti. Almeno è quello che voglio credere".
I suoi alunni, intanto, la aspettano a settembre e le hanno manifestato vicinanza.
Il preside: "Le scuse fatte a me"
Tramite l’avvocato Stefano Rubiu la famiglia del giovane ha chiarito che avevano provveduto a scusarsi con il preside immediatamente. Ma che adesso aspettano i tempi e i modi giusti per manifestare la proprio vicinanza pubblicamente anche alla professoressa.
Il dirigente Michele Raffaeli ha confermato:
"Le scuse le hanno fatte a me. C’è comprensione per la situazione della famiglia, che è ben consapevole della gravità dell’accaduto. Ho comunicato subito all’interno della scuola l’attenzione e la costernazione dei genitori, le scuse non sono mancate. Quando hanno parlato con me, ho fatto sentire ai genitori la nostra vicinanza e la nostra preoccupazione nei confronti del ragazzo. Perché per noi gli studenti che sbagliano non vanno allontanati ma, al contrario, accolti e aiutati perché si riprendano dalla caduta. Quando ho accompagnato il ragazzo in ambulanza, dopo il fatto, era paralizzato e guardava nel vuoto. Appariva assolutamente calmo, ma non era in sé".
Nessun pentimento
“Ha ammesso la propria responsabilità, non riuscendo a fornire una giustificazione per il gesto compiuto, e non ha formulato alcuna riflessione critica rispetto alla gravità dei propri agiti”: così il 16enne che ha accoltellato la sua docente, durante l'udienza di convalida. E’ quanto ha spiegato la Procura dei Minori di Milano in una nota. Sostanzialmente, dunque, il minore non avrebbe mostrato pentimento.
Sempre nella nota del Procuratore, si legge che, al termine dell'udienza di convalida per l'arresto, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per il minorenne. I reati contestati dalla Procura per i minorenni di Milano consistono in tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e detenzione di armi finalizzata alla commissione del reato di tentato omicidio.