Primario vuole dimettere una paziente, parente lo prende a manganellate
A Lamezia Terme Rosarino Procopio vittima di una brutale aggressione in reparto
Secondo il suo parere professionale il periodo di degenza di una paziente era da considerarsi terminato e così lo ha comunicato a un parente. Che evidentemente non era d'accordo e che ha improvvisamente estratto un manganello da sotto il giubbotto e lo ha iniziato a colpire. L'ennesima vittima di aggressioni a medici e infermieri è il dottor Rosarino Procopio, primario al Pronto soccorso di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro.
Primario preso a manganellate
I fatti sono avvenuti nella serata di lunedì 11 novembre 2024 al Pronto soccorso dell'ospedale calabrese. Secondo quanto ricostruito il dottor Procopio stava spiegando ad alcuni familiari che il periodo di osservazione clinica della paziente era terminato e la signora poteva tornare a casa con la terapia prescritta.
Una comunicazione che però non ha trovato d'accordo uno dei tre parenti presenti sul posto, che ha in un primo momento iniziato a inveire contro il medico.
L'aggressione
Poi, quando il primario si è voltato per rientrare nel suo studio, ha estratto un manganello che teneva nascosto sotto la giacca e lo ha colpito con violenza.
A calmare la furia dell'uomo sono intervenuti gli addetti alla sorveglianza e alcuni agenti di Polizia, che in quel momento stavano scortando un paziente.
Come riporta Rti Calabria, nelle ore seguenti, l'aggressore, il 28enne lametino Carlo Sacco, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato.
"Inaccettabile"
Dura la presa di posizione dell'Azienda ospedaliera, che ha annunciato misure legali:
"In questo caso non sono neanche invocabili possibili giustificazioni come la tensione emotiva, non è tollerabile che si entri in un ospedale con un manganello per imporre con la forza e la violenza un abuso. L'azienda farà come sempre la sua parte. Al medico verrà garantita tutela legale, in attesa di costituirsi parte civile contro l'autore dell'aggressione".