Postino in malattia da due anni... in realtà gestiva il bar del figlio
Certificati stilati con la complicità del medico di famiglia.... che tra l'altro frequentava spesso il bar dove lavorava il portalettere
Faceva il portalettere da 15 anni a Verbania, il posto fisso in una bella città sul lago Maggiore.
Un contratto sicuro, indeterminato, i diritti, le comodità delle otto ore al giorno, con l'auto aziendale a distribuire la corrispondenza, poi ancora le ferie, la malattia pagata...
La finta malattia del postino... con la complicità del medico
Però negli ultimi due anni il postino, 46 anni, aveva preso così tanti giorni di malattia che quasi non era andato a lavorare: ogni tanto timbrava il cartellino per pochi giorni ma poi presentava subito un altro certificato.
Certificati stilati con la complicità del medico di famiglia accusato di avere rilasciato false attestazioni di malattia. Ora sono entrambi agli arresti domiciliari: il medico tra l'altro frequentava spesso il bar dove lavorava il portalettere…
A far partire l'indagine, il ritrovamento di un grosso sacco pieno di lettere non consegnate trovato in una casa in cui l'uomo aveva vissuto in affitto e da cui si era trasferito: il proprietario lo aveva trovato e consegnato in posta.
La nota delle forze del'ordine
Nella mattina di martedì scorso 5 dicembre 2023 sono state eseguite dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria, coordinati dal Procuratore Olimpia Bossi, due ordinanze di misure cautelari personali degli arresti domiciliari a carico di un medico di base, operante nella provincia di Verbania, ed un dipendente di Poste Italiane sempre di Verbania, emesse dal Gip del Tribunale di Verbania Mauro D’Urso.
Entrambi sono accusati per il rilascio e l’utilizzo di certificazioni mediche false, attestanti una malattia per giustificare l’assenza dal servizio. Assenza che per il dipendente delle Poste si protraeva da quasi due anni, quando, in realtà, gestiva di fatto un bar intestato al figlio.
L’indagine, poi nominata “ricette facili”, ha inoltre permesso di accertare ulteriori condotte criminose a carico di entrambi, quale quella di corruzione per aver compiuto atti contrari al proprio ufficio, avendo il medico ottenuto utilità in cambio del rilascio delle certificazioni mediche.
Il dipendente delle Poste deve inoltre rispondere anche di truffa aggravata in danno della sua amministrazione, avendo ingiustamente percepito la retribuzione durante il periodo di falsa malattia.
L’indagine è nata dopo il ritrovamento, a casa del dipendente delle Poste, di numerosa corrispondenza non distribuita nonché grazie a numerose segnalazioni che lo vedano tranquillamente gestire un bar di Verbania, nonostante lo stato di malattia dichiarato, frequentato anche dallo stesso medico che gli rilasciava i certificati.
Gli accertamenti dei carabinieri continuano per verificare se vi siano ulteriori posizioni sospette di altri assistiti dallo stesso medico di base, che hanno ottenuto certificazioni di malattia.
Personaggi che dovrebbero finire i propri giorni in carcere, sono truffatori ideologico prima di essere materiali, gente che carpisce la fiducia altrui, potrebbero commettere qualsiasi reato.
in galera entrambi