Picchia la compagna incinta con un ventilatore: salvata dai passanti
Arrestato un 28enne: oltre all'accusa di percosse a danno della fidanzata anche quella di traffico di esseri umani
Ennesimo grave episodio di violenza contro le donne: un ventenne è stato arrestato a Milano. Oltre a picchiare la compagna incinta con un ventilatore ed un tubo di ferro, è accusato di essere un trafficante di uomini.
Picchia la compagna con un ventilatore e un tubo di ferro
La sequenza degli eventi è iniziata poco dopo le due di notte del 9 settembre 2024, quando gli ospiti di un B&B, una coppia di ventenni, sono stati sopraffatti da un'escalation di violenza scaturita da un banale litigio per un malfunzionamento di un caricabatterie.
Come racconta Prima Milano, l'uomo, sotto l’effetto di un litro di vodka, ha aggredito la compagna con un ventilatore, infliggendole un colpo violento che le ha lacerato il lobo sinistro. La ragazza, disperata e sanguinante, è riuscita a fuggire, ma non prima che l'aggressione si intensificasse, con il compagno che le puntava un coltello da cucina al collo.
In strada si è consumato il dramma finale: il giovane ha continuato il suo assalto, colpendo la gestante con un tubo di ferro e infierendo anche con calci, sotto gli occhi attoniti di alcuni passanti. Le richieste di aiuto della donna hanno attirato l’attenzione di due testimoni che, intervenendo, hanno messo in fuga l'aggressore.
Immediato è stato l'arrivo delle forze dell’ordine, che, allertate da una chiamata al 112, hanno trovato la ragazza in condizioni critiche e l'hanno trasportata al Policlinico, dove sono stati avviati accertamenti sul suo stato di salute e sulla gravidanza.
Le ricerche dell'aggressore
Nel frattempo sono partite le ricerche per rintracciare il fuggitivo. Cruciale una segnalazione da parte della centrale operativa: un uomo che citofonava insistentemente ad un palazzo. La polizia ha accerchiato l'area; l'aggressore ha quindi tentato di presentarsi con un nome falso, sostenendo di chiamarsi Mustafa.
Tuttavia, i suoi tentativi di confondere gli agenti sono stati vani; gli investigatori hanno rapidamente scoperto la verità. Sotto l’apparente identità di un bulgaro, si celava in realtà Ibrahim A., un ventottenne turco ricercato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dopo gli accertamenti di rito, le forze dell'ordine hanno arrestato Ibrahim per lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale ed evasione, conducendolo nel carcere di San Vittore in attesa del processo.
La giovane, fortunatamente, si trova ora sotto osservazione medica. Nella speranza di terminare nel modo più sereno la gravidanza.
Evento fotocopia a Pula
Nelle medesime ore in cui si consumava la violenza nella città all'ombra della Madonnina, i carabinieri della Stazione di Pula, provincia di Cagliari, hanno arrestato un 38enne, cameriere e già noto alle forze di polizia, per maltrattamenti nei confronti della sua compagna convivente, una 33enne.
È stata la donna a chiamare i militari, raccontando di essere stata colpita dal compagno all'interno della loro auto. Secondo quanto accertato dai carabinieri, l'aggressione sarebbe avvenuta durante una lite, culminata quando l’uomo avrebbe colpito la donna al volto e le avrebbe bloccato i polsi.
Anche in questo caso sono stati i passanti ad avere un ruolo importante: hanno sentito le richieste di soccorso della donna e l'hanno aiutata.
La vittima ha quindi raccontato anche di precedenti episodi di violenza che sarebbero avvenuti negli ultimi tre anni, consentendo così di raccogliere altri utili elementi per qualificare il reato. L'arrestato ha trascorso la notte nelle camere di sicurezza dei carabinieri e ora si trova in attesa del giudizio con rito direttissimo.