operazione della polizia

Perquisizioni agli estremisti No vax in 16 città. Sulle chat Telegram minacce a Draghi, medici e giornalisti

Nelle chat si fa chiaro riferimento alla violenza, con riferimenti a impiccagioni, fucilazioni e gambizzazioni. Si ipotizzano anche "nuove marce su Roma".

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Tramite canale  Telegram “Basta Dittatura" istigavano a delinquere e a disobbedire alle leggi e miravano in alto. Anche al presidente del Consiglio Mario Draghi. Diciassette estremisti No vax sono finiti nel mirino della Polizia.

Perquisizioni agli estremisti No vax in 16 città italiane

Gli uomini della Polizia Postale e della Digos di Torino hanno tenuto monitorata la chat "Basta dittatura" per settimane 24 ore al giorno per ricostruire l'attività degli indagati. Sul canale (che era già stato oggetto di un provvedimento giudiziario di sequestro) istigava con costanza all'utilizzo delle armi e a commette atti illeciti contro varie cariche istituzionali. Nel mirino finiva spesso il premier Mario Draghi.

Ma non solo. Anche rappresentanti delle Forze dell'ordine, giornalisti, medici, scienziati e personaggi pubblici venivano costantemente additati di essere "servi della dittatura".

Le 16 città coinvolte nell'operazione sono  Ancona, Brescia, Cremona, Imperia, Milano, Pesaro Urbino, Pescara, Palermo, Pordenone, Roma, Salerno, Siena, Treviso, Trieste, Torino, Varese.

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Odio anche contro i vaccinati

Manifestazioni di odio anche contro la popolazione vaccinata, anch'essa accusata di essersi "piegata" allo Stato. Nelle chat si fa chiaro riferimento alla violenza, con riferimenti a impiccagioni, fucilazioni e gambizzazioni. Si ipotizzano anche "nuove marce su Roma".

Diciassette persone indagate

Tra gli indagati ci sono persone già note alle Forze dell'ordine per resistenza a pubblico ufficiale, rapina, estorsione e reati legati agli  stupefacenti. Ma ci sono anche alcuni incensurati, che si erano avvicinati alle posizioni No vax più estreme in Rete.

Tra gli identificati anche persone che in passato avevano promosso blocchi autostradali e ferroviari e partecipato a disordini di piazza.

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