STRAGE IN CADORE

Pericolosa e con "seminfermità mentale", ma Angelika Hutter andrà comunque a processo

Il 6 luglio 2023 a Santo Stefano di Cadore travolse una famigliola in vacanza

Pericolosa e con "seminfermità mentale", ma Angelika Hutter andrà comunque a processo
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Non sarà un processo facile, in ogni caso. Se anche Angelika Hutter arriverà alla sbarra, non è detto che alla fine "contribuisca" ai lavori dell'aula. Insomma la turista tedesca rischia di essere un elemento del tutto passivo del procedimento che la vede imputata per aver falciato una famigliola la scorsa estate in Cadore (provincia di Belluno, Veneto) ed averne ucciso tre membri (Mattia Antoniello, di soli 2 anni, che si trovava nel passeggino, il papà Marco Antoniello di 48 anni e la nonna Maria Grazia Zuin di 65 anni).

Pericolosa e con un vizio parziale di mente

La tragedia è avvenuta il 6 luglio 2023 a Santo Stefano di Cadore. Da allora, cioè da quando è in arresto, non ha mai collaborato, non parla, rifiuta le cure, anzi risulta un soggetto addirittura potenzialmente pericoloso per sè e per gli altri. La novità è che secondo una perizia ha anche un vizio parziale di mente.

Eppure secondo la Procura di Belluno può affrontare il processo a suo carico: la tesi che gli inquirenti cercheranno di provare e che la difesa farà di tutto per confutare è che la 33enne teutonica abbia intenzionalmente travolto durante un raptus la famigliola veneziana in vacanza, scelta casualmente, per una sorta di vendetta in raffronto alla sua sfortunata condizione personale.

La difesa della straniera invece la pensa all'opposto e, anzi, ha chiesto che la Hutter venga scarcerata per essere seguita in una struttura psichiatrica (ai domiciliari, insomma).

Angelika Hutter può partecipare al processo

È “socialmente pericolosa” e affetta da un “vizio parziale di mente” ma Angelika Hutter, la 33enne che il 6 luglio 2023 provocò la strage a Santo Stefano di Cadore, investendo e uccidendo Marco e Mattia Antoniello e Maria Grazia Zuin di Favaro Veneto, potrà partecipare al processo.

Lo hanno stabilito una volta per tutte i periti del giudice per le indagini preliminari a seguito dell’incidente probatorio sulla donna avvenuto ieri, venerdì 15 marzo 2024.

Il team di esperti composto dallo psichiatra forese Renato Ariatti, dallo psicologo Tommaso Caravelli, dallo psichiatra Heinz Prast e dal neuropsicologo Stefano Zago ha decretato che al momento della tragedia "la sua capacità di intendere e volere era grandemente scemata".

Insomma, una "seminfermità mentale" al momento del fatto, ma la capacità di sostenere il giudizio a suo carico è confermata, con "elevato grado di pericolosità sociale".

Quindi, Hutter può essere processata, anche se secondo il suo avvocato Giuseppe Triolo, la tedesca non sarebbe imputabile perché per lui l'infermità mentale della 32enne sarebbe totale e non parziale.

È probabile, però, che gli avvocati chiederanno un rito alternativo (come l’abbreviato, che permette lo sconto di un terzo della pena e della metà delle contravvenzioni). In ogni caso quel “vizio parziale di mente” potrebbe permetterle di ottenere una pena inferiore. La difesa, inoltre, ha chiesto che alla 33enne vengano concessi gli arresti domiciliari in una struttura sanitaria.

Angelika Hutter

Poco dopo il terribile incidente a Santo Stefano di Cadore, la 33enne tedesca si era giustificata raccontando che il mezzo aveva avuto un guasto tecnico. Per questo motivo – secondo lei – l’auto era sbandata all’improvviso investendo una famiglia e uccidendo tre persone.

Una ricostruzione smentita dal consulente tecnico della Procura di Belluno, Andrea Calzavara, che aveva escluso problemi all’auto. L’Audi A3 su cui viaggiava la 31enne tedesca era perfettamente funzionante, impianto frenante compreso.

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