Perché sulle pecore scuoiate a Samarate aleggia la pista dei riti satanici
Le carcasse degli ovini sono state ritrovate nel telone di un rimorchio dopo che diversi cittadini hanno segnalato un belato continuo e forti miasmi provenienti dai boschi
Dal pomeriggio di sabato, 29 aprile 2023, nel Comune di Samarate, in provincia di Varese, è emerso un mistero veramente da brividi. Alcune carcasse di pecore scuoiate sono state rinvenute all'interno di un rimorchio coperte da un telone. La scoperta dopo la segnalazione dei cittadini che lamentavano un continuo belare e forti miasmi provenienti dai boschi. Mentre le Forze dell'Ordine sono al lavoro per capire chi sia stato a fare una cosa simile, la notizia è stata ripresa anche dall'Aidaa (associazione animalista), la quale, a riguardo, ha avanzato una macabra ipotesi e cioè quella dei riti satanici. Una possibilità da pelle d'oca che si rifà però ad alcuni agghiaccianti eventi e omicidi avvenuti proprio nel Varesotto esattamente 25 anni fa. Ecco perché.
Samarate, trovate carcasse di pecore scuoiate in un rimorchio
E' una scena dell'orrore quella che nel pomeriggio di sabato, 29 aprile 2023, si è ritrovato davanti agli occhi Enrico Puricelli, sindaco di Samarate, Comune in provincia di Varese. A seguito delle segnalazioni di alcuni concittadini, che dopo aver inizialmente lamentato di un continuo belare e di forti miasmi, hanno rinvenuto in un bosco di via Zelliner, nella zona Sud, la presenza di diversi animali morti, il sindaco ha deciso di recarsi personalmente in quei luoghi per capire cosa stesse accadendo.
Giunto in prossimità di un rimorchio, coperto con un telone e da cui proveniva un odore nauseabondo, mai si sarebbe aspettato di trovare al suo interno le carcasse di alcune pecore scuoiate, insieme ad agnelli, interiora e ossa del costato. Il primo cittadino, dopo aver allertato le Forze di Polizia, in serata ha deciso di pubblicare sul suo profilo Facebook le immagini della strage di pecore.
Intervistato in merito dal Corriere della Sera, il sindaco Puricelli ha dichiarato:
"Da giorni nella zona al confine con Busto Arsizio c’è un gregge di centinaia di animali che tra l’altro mi risulta venga lasciato libero di pascolare anche nei fondi privati".
Immediatamente sono state chiamate le autorità sanitarie: il servizio veterinario di Ats ha stilato una relazione e sequestrato le carcasse, mentre gli agnelli sono stati portati in una struttura protetta.
Perché sulle carcasse delle pecore aleggia la pista dei riti satanici
La vicenda di Samarate, tuttavia, ha generato in breve tempo grande clamore mediatico perché sul caso è stata sollevata un'ipotesi particolarmente macabra. La notizia delle pecore scuoiate, infatti, è stata ripresa dall'Aidaa (Associazione italiana difesa animali ed ambiente):
"Una scena che definire raccapricciante è poco, quella che si è presentata davanti al sindaco di Samarate Enrico Puricelli durante il sopralluogo nel bosco di via Zelliner dove all'interno di un rimorchio sono state trovate tre pecore scuoiate e depredate mentre sono stati risparmiati gli agnelli che belavano terrorizzati.
Non è il primo caso che accade in questo paese del varesotto infatti nelle scorso settimane furon ritrovati dei resti di altre pecore erano sparsi attorno in un altra area boschiva di Samarate. Ora gli agnelli sono e superstiti e anche il cane pastore sono stati messi in salvo ed affidati ad un rifugio, ma ovviamente sono iniziate le indagini per scoprire i colpevoli di questo scempio, indagini per il momento affidati alla polizia locale".
E' qui però che l'Aidaa, oltre all'ipotesi di vendetta o furto di carne, ha avanzato la possibilità che a provocare la morte di quelle pecore possano essere stati eventuali riti satanici:
"Sulla vicenda interviene l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che annuncia per martedì l'invio alla procura di Varese di una denuncia per il momento contro ignoti mentre sulle cause gli animalisti lasciano aperte tutte le ipotesi comprese quelle di una vendetta o di un furto di carne ma non si esclude nemmeno la pista del sacrificio esoterico o satanico visto che nella zona alcuni anni fa di parlava della presenza di un gruppo esoterico satanista e che a pochi chilometri da Samarate si svolse in passato l'attività delle Bestie di Satana".
Chi sono le Bestie di Satana
Il riferimento dell'associazione animalista alle Bestie di Satana riguarderebbe infatti un gruppo di serial killer e satanisti italiani della provincia di Varese, responsabili di induzione al suicidio e di vari omicidi avvenuti in quei luoghi tra il 1998 e il 2004.
La sentenza definitiva del 2007 ha ritenuto i membri del gruppo responsabili degli omicidi di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino, Fabio Tollis e del relativo occultamento di cadavere, così come del suicidio indotto di Andrea Bontade e di altri giovani che avevano rapporti con l'organizzazione. Successivamente si sono rivelati collegamenti con altri omicidi rimasti irrisolti commessi nella stessa zona arrivando a ipotizzare altri diciotto collegamenti con casi di omicidio e di suicidio sospetti, tra i quali quelli di Andrea Ballarin e Christian Frigerio, ma non è stata aperta nessuna nuova inchiesta, e gli imputati sono ritenuti responsabili dei soli crimini sopraccitati.
Il gruppo si ispirava al cosiddetto satanismo acido, anche se la vocazione satanista era alquanto confusa, limitandosi allo sfoggio di simboli esoterici quali pentacoli, croci rovesciate e il numero 666, il "numero della Bestia" dell'Apocalisse di Giovanni.
I processi per i fatti in provincia di Varese si svolsero tra il 2006 e il 2007.
Nicola Sapone e Paolo Leoni, i presunti capi, vengono condannati all’ergastolo, Eros Monterosso e Marco Zampollo a 27 e 29 anni, Andrea Volpe a 20 anni per aver collaborato con la giustizia, Mario Maccione, minorenne negli anni dei delitti, a 19 anni, Pietro Guerrieri a 12, Elisabetta Ballarin a 23 anni.
Il sindaco non crede alla pista satanica
Per il sindaco di Samarate, Enrico Puricelli, l'ipotesi dei riti satanici, tuttavia, non ritiene sia una pista percorribile, riconducendo il tutto alla macellazione illegale.
"Era già successo nel periodo pasquale che venissero ritrovate pelli di ovini e carcasse abbandonate in sacchi dell’immondizia nei boschi di Cascina Elisa e che l’amministrazione ha dovuto smaltire a proprie spese - ha dichiarato al Corriere della Sera - Mi auguro che le indagini portino all’identificazione dei responsabili, e alla loro punizione secondo quanto previsto dalla legge per comportamenti come questi".
Gli agenti della polizia locale che hanno preso le generalità di tre pastori presenti, chiamati al comando dei vigili per accertamenti: la loro posizione è al vaglio.