ACCADDE A MILANO

Parapetto del Tribunale troppo basso: paralizzato a 27 anni dopo la caduta. Voleva fare l'avvocato, ora un maxi risarcimento

Antonio si era appena laureato e stava per iscriversi all'Ordine quando si è verificato l'incidente e la sua vita è cambiata

Parapetto del Tribunale troppo basso: paralizzato a 27 anni dopo la caduta. Voleva fare l'avvocato, ora un maxi risarcimento
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Il 32enne ha trascorso 2 mesi in ospedale a Milano e 5 mesi all’unità spinale di Imola per poi tornare a Martano in provincia di Lecce dai genitori.

Paralizzato dopo la caduta, risarcimento da 1 milione e mezzo

Antonio Montinaro aveva 27 anni, si era laureato da poco in Giurisprudenza. Aveva davanti una brillante carriera di avvocato e poi l'incidente. Era il 18 gennaio 2019 quando si trovava al quarto piano del Palazzo di Giustizia di Milano. Parlando al telefono si è appoggiato con lo zaino a un parapetto. Ha perso l'equilibrio e ha fatto un volo di 7 metri.

Il Palazzo di Giustizia di Milano:

Troppo grave la lesione al midollo spinale e Antonio è rimasto paralizzato. Il parapetto era alto soltanto 57 centimetri, un'altezza giudicata troppo bassa per gli standard di sicurezza. Secondo la normativa italiana, il parapetto deve avere un'altezza minima di un metro. Per questo, l'avvocato oggi 32enne, riceverà un risarcimento di un milione e mezzo di euro.

È tornato dai genitori in Puglia

Antonio aveva appena superato l'esame da avvocato alla fine del 2018 e nel gennaio 2019 stava per iscriversi all’Ordine. Tutto andava benissimo e poi il buio. È caduto nella tromba delle scale di un piano della Procura, ha sbattuto la schiena contro una balaustra e da lì la sua vita è cambiata.

Ha trascorso 2 mesi in ospedale a Milano e 5 mesi all’unità spinale di Imola per poi tornare a Martano in provincia di Lecce dai genitori, la mamma bracciante agricola e il papà vigile. Non sono neanche immaginabili le fatiche che la famiglia Montinaro ha dovuto affrontare in questi anni e di certo non servirà un risarcimento a risolvere i problemi ma, in questi casi, è l'unica consolazione.

Tribunale di Milano

La somma concordata dalle parti

L'avvocato 32enne riceverà dal Ministero della Giustizia una compensazione di un milione e mezzo di euro. La somma concordata non è il risultato di una sentenza della causa civile intentata dal giovane ma piuttosto il frutto di una transazione siglata tra l'Avvocatura dello Stato di Milano e i legali civilisti Gian Antonio Maggio e Salvatore D'Anca che rappresentano Montinaro.

La transazione è stata ufficializzata durante un'udienza presieduta dal giudice civile Damiano Spera con l'accordo di riservatezza vincolante per tutte le parti coinvolte che impedisce la divulgazione dei dettagli dell'accordo. ll Ministero, consapevole di parte della propria responsabilità, ha preferito evitare un contenzioso prolungato.

Il giudice civile Damiano Spera

A causa dell'incompleto processo di iscrizione alla Cassa Forense, al momento dell'incidente, Antonio non godeva di copertura assicurativa-assistenziale. La sua famiglia ha dovuto impegnare i risparmi per cure e adeguamenti domiciliari. La pensione di invalidità Inps e l'indennità di accompagnamento hanno costituito per anni l'unico supporto economico per il giovane avvocato che ora, almeno dal punto di vista economico, potrà tirare un respiro di sollievo.

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