Ospedali e case di riposo: scoperti 165 lavoratori irregolari, anche medici e infermieri
Cinque strutture sono state chiuse per gravi inadempienze.
Pensate di trovarvi in ospedale e affidare la vostra salute o quella di un parente malato a una persona che non ha titolo di essere lì. Come reagireste? Probabilmente molto male. Beh, in Italia non è così inusuale che accada, almeno stando ai risultati di un'operazione condotta dai Nas dei Carabinieri, che hanno ispezionato 1.934 strutture sanitarie tra ospedali e case di riposo su tutto il territorio, trovando ben 165 lavoratori irregolari.
I Nas trovano 165 lavoratori irregolari tra ospedali e Rsa
I militari dell'Arma hanno monitorato 637 imprese e cooperative, verificando i profili di 11.600 medici, infermieri e professionisti della sanità. E il quadro che è emerso è tutt'altro che rassicurante.
I Nas hanno segnalato complessivamente 205 persone, di cui 83 all’Autorità Giudiziaria e 122 a quella Amministrativa. Numerose le irregolarità accertate e contestate tra cui la fornitura da parte di cooperative di medici con età anagrafica superiore ai 70 anni stabiliti da contratto, l'esercizio abusivo della professione ma anche l'impiego di figure sanitarie esterne collocate in attività lavorativa senza l'adeguata formazione sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Infermieri non iscritti all'albo
Tra gli irregolari, sono emerse le posizioni di 43 operatori che svolgevano attività infermieristica senza iscrizione all'albo e senza il riconoscimento dei titoli acquisiti all'estero. Una situazione possibile per la mancanza di controlli preliminari da parte dei responsabili delle cooperative di riferimento.
Le altre violazioni
Inoltre sono state accertate violazioni per carenze autorizzative, funzionali e strutturali che hanno determinato la chiusura di 5 strutture socio-sanitarie. Sono stati deferiti per l’ipotesi di reato di frode e inadempimento nelle pubbliche forniture otto titolari di cooperative, ritenuti responsabili di aver inviato personale in attività di assistenza ausiliaria presso ospedali pubblici, in numero inferiore rispetto a quello previsto dalle condizioni contrattuali con l’Azienda sanitaria, o impiegato semplice personale ausiliario, privo del titolo abilitativo, anziché figure professionali socio-sanitarie e, infine, personale medico non specializzato per l’incarico da ricoprire.
Ma come è possibile una situazione del genere? Lo hanno spiegato gli stessi Carabinieri:
"Le strutture sanitarie ricorrono sempre più spesso a contratti di appalto per avvalersi di professionalità sanitarie - medici, infermieri ed operatori sanitari - forniti da società esterne, solitamente riconducibili a cooperative".
Dove sono state riscontrate le irregolarità
Di seguito come nella nota dei Nas, alcune delle irregolarità riscontrate
Nas Torino
- Deferiti il titolare ed il direttore di una RSA della provincia di Torino, unitamente al responsabile e a 4 dipendenti della cooperativa sociale fornitrice del personale della struttura. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che i 4 dipendenti esercitavano la professione sanitaria di infermiere, sebbene privi del riconoscimento dei rispettivi titoli abilitanti la professione.
- Un ulteriore controllo eseguito presso un presidio ospedaliero della provincia di Vercelli, ha determinato il deferimento del legale rappresentante della società cooperativa gerente i servizi sanitari in favore della struttura, per aver fornito medici di età anagrafica superiore a quella stabilita contrattualmente (under 70) nonché inviato personale sanitario, tra cui medici generici, al reparto di "ostetricia e ginecologia" non adeguatamente formato alle esigenze del settore in quanto incapace ad effettuare parti cesarei.
Nas Milano
- Nel corso dell’attività ispettiva condotta presso una RSA della provincia di Milano, è stata accertata la presenza in servizio di un’infermiera, di cittadinanza extra-UE, priva dei necessari titoli abilitanti la professione sanitaria sul territorio nazionale. La donna è stata deferita alla competente A.G. per esercizio abusivo della professione, in concorso con il responsabile della cooperativa fornitrice del personale sanitario alla struttura ed ai due titolari della RSA.
Nas Alessandria
- A seguito del controllo presso una casa di riposo della provincia di Cuneo, sono stati deferiti in stato di libertà:
- una donna, socia di una cooperativa di Cuneo, per aver esercitato abusivamente la professione di infermiera poiché priva dei titoli abilitativi;
- il presidente del consiglio di amministrazione della medesima cooperativa per aver omesso di verificare il possesso del titolo da parte della donna, mettendola a disposizione della struttura ricettiva per anziani. - Due ulteriori controlli eseguiti presso RSA ubicate nelle province di Cuneo ed Alessandria, hanno determinato la segnalazione alle competenti Autorità Amministrative dei legali rappresentanti delle società cooperative fornitrici del personale, per aver inviato presso le residenze rispettivamente 2 e 5 operatori socio sanitari privi del titolo abilitativo.
Nas Firenze
- A seguito dell’ispezione presso una RSA della provincia di Prato, sono state deferite in stato di libertà una fisioterapista e la responsabile di una cooperativa di Pistoia che aveva consentito alla prima di svolgere la propria attività all’interno della residenza sanitaria, in assenza dell’iscrizione al relativo albo delle professioni.
Nas Latina
- Deferito un medico chirurgo convenzionato, con rapporto di esclusività presso il pronto soccorso di un ospedale della provincia di Roma, per aver effettuato turni di guardia, per conto di una cooperativa di servizi sanitari, presso un altro nosocomio della provincia di Latina. L’indebita percezione delle indennità è stata quantificata in 3.000 euro.
Nas Campobasso
- Deferiti i due titolari di una società cooperativa per aver fornito servizi sanitari diversi da quelli appaltati dall'Azienda Sanitaria Regionale, presso i reparti di pediatria di più ospedali molisani. In particolare è stato accertato l’impiego di medici in turni continuativi di oltre 24 ore, senza la concessione di alcun periodo di riposo, previsto dopo le 12 ore di servizio anche da capitolato di appalto. Gli oltre 100 turni lavorativi con orari notevolmente in esubero sono stati effettuati sia da medici forniti dalla citata cooperativa, sia da quelli appartenenti all’Azienda Sanitaria Pubblica, motivo per cui si è proceduto a segnalare alla competente Autorità Amministrativa anche il direttore generale della locale Azienda Sanitaria.
Nas Catania
- A seguito di un controllo effettuato presso il pronto soccorso di un presidio ospedaliero di Catania, è stato deferito il presidente della cooperativa gerente le attività interne di assistenza ausiliaria ritenuto responsabile di frode contrattuale nelle pubbliche forniture. È stata infatti rilevata la presenza, nel turno lavorativo, di personale ausiliario in numero inferiore rispetto a quello previsto dalle condizioni contrattuali stabilite nel disciplinare di gara.
- Allo stesso modo sono stati deferiti in stato di libertà i presidenti di due cooperative private di servizi sanitari gerenti la fornitura di personale specializzato in due ulteriori presidi ospedalieri della provincia di Catania dove è stato rilevato, in un caso presso l’unità operativa complessa di chirurgia generale, l’impiego di normale personale ausiliario privo del prescritto titolo abilitativo in luogo di figure professionali socio-sanitarie (O.S.S.), e, nell’altro, presso il reparto di pronto soccorso, l’impiego di personale medico privo della specializzazione in medicina e chirurgia di accettazione ed urgenza.
Nas Napoli
- Deferito in stato di libertà il presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa sanitaria della provincia di Napoli per aver omesso di attuare le previste visite mediche e la formazione dei propri lavoratori.