Omicidio Pierina Paganelli: arrestato il vicino (e amante della nuora) Louis Dassilva
A incastrarlo le telecamere e numerosi indizi. Sotto torchio anche la moglie del fermato, Valeria Bartolucci, che gli aveva fornito un alibi
Svolta nelle indagini per l'omicidio di Pierina Paganelli: per le 29 coltellate che hanno portato alla morte della 78enne è stato arrestato il vicino di casa, Louis Dassilva. Su di lui pende l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato. L'uomo, sposato con Valeria Bartolucci, avrebbe avuto (secondo chi indaga non sarebbe conclusa) una relazione amorosa con la nuora della vittima, Manuela Bianchi. Ed è in questo dettaglio che si nasconderebbe il movente dell'assassinio.
Omicidio Pierina Paganelli: arrestato Dassilva
Inizialmente tutte le piste erano rimaste aperte, compresa quella di un legame con quanto accaduto al figlio di Pierina, Giuliano Saponi, sposato con Manuela Bianchi, pochi mesi prima: 53 anni, era stato trovato in coma sul ciglio della strada poco distante da casa.
Ma le indagini hanno delineato un quadro che puntava a Dassilva. Il Gip ha ritenuto infatti la sussistenza delle tre aggravanti contestate, ritenendo che l'uomo abbia commesso il fatto per “futili motivi, agito con crudeltà nei confronti della vittima e per avere approfittato di condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa”.
L'arresto
Si è trattato di un blitz in piena regola quello che all’alba di martedì 16 luglio 2024 la polizia ha compiuto in via del Ciclamino, in provincia di Rimini. La polizia infatti intorno alle 5 si è presentata in forza con gli agenti della squadra mobile nel luogo in cui Pierina è stata uccisa il 3 ottobre scorso con 29 coltellate.
Determinante per le indagini è stata la videoripresa di una videocamera di via Ciclamino che, alle 22,17, aveva ripreso un soggetto di carnagione scura, di spalle mentre camminava in direzione del portone del civico 31. L'unico abitante di colore, puntualizzano nell'accusa, nel condominio 31 (come in quelli vicini) era proprio l'indagato che invece aveva sempre sostenuto di essere rimasto a casa dalle 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo.
Interrogata la moglie Valeria: "Falso alibi"
Dalla prima mattinata sono in corso le perquisizioni nella casa dell'uomo, 34 anni. Interrogata anche la moglie di Dassilva, Valeria Bartolucci, che ha sempre fornito l'alibi dell’indagato sostenendo che l’uomo non si sarebbe mai spostato dal loro appartamento al terzo piano nei minuti, istanti, in cui Pierina è stata uccisa.
Il Gip ha, invece, rilevato la falsità dell'alibi, non solo smentito dalle riprese della telecamera, ma non riscontrato nemmeno dagli accertamenti tecnici compiuti sul telefono dell'indagato e sugli applicativi in esso installati.
Il movente
Il movente alla base del gesto di cui viene accusato Dassilva è stato individuato da chi indaga nella relazione amorosa (e nel timore della sua scoperta), che univa “come unisce”, sostengono gli inquirenti, l'indagato a Manuela Bianchi. La relazione è stata ricostruita nelle indagini, anche grazie a plurime intercettazioni, sia per la fase antecedente l'omicidio che per quella successiva.
Bianchi è stata convocata in piazzale Bornaccini per le 10. Il cadavere della donna era stato trovato proprio da Bianchi alle 8.30 del mattino del 4 ottobre, riversa lungo le scale del garage.
La sera prima della sua morte, Pierina Paganelli aveva partecipato ad un incontro di preghiera dei Testimoni di Geova.