CARBONIZZATA NELL’AUTO

Omicidio Alice Neri, la scoperta inattesa: potrebbe essere stata colpita al cuore

Indizi schiaccianti inchiodano un tunisino in carcere per l’assassinio della 32enne di Modena, ritrovata in un campo dopo una serata con un collega

Omicidio Alice Neri, la scoperta inattesa: potrebbe essere stata colpita al cuore
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Alice Neri, 32enne di Ravarino, in provincia di Modena, è stata trovata senza vita il 18 novembre 2022 nella vicina Fossa di Concordia.

Il cadavere carbonizzato della giovane mamma era chiuso nel baule della sua stessa auto, dopo che qualcuno le aveva dato fuoco.

Omicidio Alice Neri: i 5 indizi schiaccianti che inchiodano Mohamed Gaaloul

Un giallo che gli inquirenti considerano praticamente risolto.

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La ragazza aveva passato la sera precedente in compagnia di un collega in un bar di Concordia: la tesi degli inquirenti è che nel locale sia stata addocchiata da un avventore, Mohamed Gaaloul, che le ha chiesto un passaggio dopo che la giovane aveva congedato il suo amico verso le 3.30 del mattino. Il 29enne tunisino l’avrebbe uccisa probabilmente dopo un rifiuto seguito a un avance sessuale e poi avrebbe appiccato l’incendio in aperta campagna.

Alice Neri

Gli inquirenti sono talmente convinti che sia stato Gaaloul (che ha ammesso di essere salito sulla Ford di Alice Neri, ma ha sempre sostenuto di essersi fatto dare solo un passaggio a casa) che erano andati ad arrestarlo addirittura in Francia, dov’era fuggito il giorno stesso del ritrovamento, per poi estradarlo in Italia.

E in effetti gli indizi a suo carico sono pesantissimi:

  1. Sul manico della tanica di olio esausto utilizzato secondo gli inquirenti per dare fuoco all’auto, ritrovata nei pressi di una roulotte a pochi metri dal luogo del delitto, c’è il dna di Mohamed Gaaloul.
  2. Tre testimoni tunisini sostengono di aver visto Gaaloul che rientrava proprio quella mattina a casa con gli abiti sporchi d’olio (anche se l'elemento è stato contestato)
  3. Il suo dna misto a quello di Alice è stato rinvenuto anche su una sigaretta elettronica repertata sempre sul luogo del delitto.
  4. Il dna di Alice è stato isolato anche nella parte interna della tracolla del borsello di Mohamed e in un altro punto interno.
  5. Nel borsello del tunisino (che sarebbe stato solito spacciare droga) sono state rinvenute tracce di cocaina, la stessa sostanza rinvenuta nei primi esami tossicologici sui resti di Alice.
Alice Neri e Mohamed Gaaloul

Alice Neri è stata accoltellata al cuore

Un quadro apparentemente solido. Ma oggi, martedì 25 luglio 2023, è stato reso pubblico un dettaglio inaspettato.

Il medico forense, la dottoressa Cristina Cattaneo (quella del caso di Yara Gambirasio) a seguito dei nuovi accertamenti ha scoperto una scheggiatura nella falange della mano, una sulla parte vertebrale del corpo della giovane, un'altra sulla schiena. Inoltre è stata riscontrata una lesione anche al cuore, nel ventricolo.

Insomma, prima di essere carbonizzata Alice parrebbe essere stata più volte accoltellata, il colpo decisivo forse inferto al cuore.

Un dettaglio che potrebbe cambiare la ricostruzione del delitto, ma anche no.

Se vale la tesi dell'avance sessuale rifiutata come molla per l'omicidio, quello del coltello potrebbe essere solo il dettaglio mancante (in effetti mancavano finora ipotesi concrete circa la modalità dell'uccisione). Gaaloul semplicemente forse portava di solito con sè un coltello, l'ha estratto e ha agito.

La Cattaneo ora procederà anche con una TAC e da lì si capirà se parliamo di un coltellino, un serramanico o un coltello di maggiori dimensioni. Certo in quest'ultimo caso sarebbe più difficile pensare a un oggetto da portare abitualmente con sè e quindi scatterebbe l'ipotesi di una premeditazione.

Ma a quel punto, se premeditazione c'è stata, a cascata vorrebbe dire anche che quasi sicuramente Alice e Mohamed si conoscevano già prima di quella sera, dettaglio finora mai emerso, e che il il delitto è maturato anche per ragioni diverse. Oppure vorrebbe dire che Gaaloul non c'entra nulla (difficile visto il quadro indiziario) o ancora che ha appiccato il fuoco, ma la coltellata l'ha inferta qualcun altro.

Nuovi ritrovamenti dei Ris nell'auto

Nel corso di un nuovo intervento dei Ris, nell'auto di Alice Neri sono stati trovati ieri, mercoledì 26 luglio 2023, una scheda elettronica e un supporto per la SIM, che potrebbero essere utili per recuperare almeno una parte della memoria del telefono, mai rinvenuto. Sono stati trovati anche altri reperti nel bagagliaio dell'auto. Tra di essi, ci sono delle tracce che sembrano essere di sangue e frammenti ossei.

Ora, lascia un po' perplessi il fatto che dopo 8 mesi si ritrovino solo ora indizi che per come vengono presentati potrebbero anche rivelarsi significativi, ma tant'è...

Alice Neri: solo un dettaglio non quadrava...

Alice Neri

In questa intricata indagine, ricordiamo solo che sul luogo del delitto era stato ritrovato il reggiseno della 32enne, a undici metri dall’auto incendiata. E su di esso erano stati trovati due tipi diversi di dna: uno è stato appurato di un carabiniere impegnato nelle indagini, che ha toccato accidentalmente la biancheria, e anche l’altro apparteneva a un inquirente.

Alice Neri

Sul luogo del delitto, sotto una ruota dell’auto carbonizzata era stato trovato anche un fazzoletto e anche qui gli investigatori avevano isolato un dna, ma alla fine è risultato quello di un agricoltore del posto che probabilmente l’aveva perso o buttato.

Un ultimo dettaglio. L'esame di alcuni capelli trovati su una spazzola in casa di Alice Neri hanno dato esito negativo al drugtest. Questo farebbe pensare che la donna non era una consumatrice abituale di droga (ma non si sa a quando potrebberi risalire quei capelli) e che forse ha consumato cocaina solo quella maledetta sera con Gaaloul.

Nel frattempo sono stati stralciati dal registro degli indagati il marito della vittima Nicholas Negrini (che comunque aveva un alibi di ferro, visto che era in casa con la loro figlia di 4 anni), e Marco Cuccui, collega di Alice con cui aveva trascorso la serata allo Smart Cafè di Concordia.

Fuori dalla vicenda processuale sin dall'inizio invece un altro collega della ragazza, con cui lei aveva una relazione: l’ultimo incontro tra i due ci sarebbe stato il 16 novembre, due giorni prima che la 32enne fosse trovata morta. Ma anche lui non era in zona quella sera e aveva quindi un alibi.

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