Nuova tragedia della disperazione: entrambi malati, lui la uccide e la fa finita
Lei soffriva da tempo di demenza senile, lui aveva un tumore e respirava grazie ad una macchina ad ossigeno
Erano entrambi anziani e molto malati: sono stati trovati morti dalla figlia a Vinovo, in provincia di Torino.
Entrambi anziani e malati: lui la uccide, poi la fa finita
Nella notte appena trascorsa, fra domenica e lunedì 24 luglio 2023, un pensionato di 84 anni ha ucciso la moglie sua coetanea e si è tolto la vita.
Come racconta anche Prima Torino, l'omicidio-suicidio dei due anziani coniugi di Vinovo è accaduto all'interno del villaggio privato Torrette, in via dei Tigli 33.
Claudio Colli Cantone ha sparato alla moglie Maria Icardi e poi si è tolto la vita con un revolver molto vecchio e non dichiarato.
Lei soffriva da tempo di demenza senile, lui aveva un tumore e respirava anche grazie ad una macchina ad ossigeno, trovata accanto al letto della coppia.
Del coniuge se ne prendevano cura le due figlie Sonia e Lorena di 60 e 55 anni e sono state proprio loro a trovare i corpi questa mattina e a chiamare il 118.
La maggiore ha tra l'altro passato la notte nella villetta bifamiliare, ma dopo aver accudito la madre per un malore, si è coricatea esausta sul divano letto e non ha sentito nulla.
Quando la sorella Lorena è arrivata per dargli il cambio, hanno entrambe scoperto i corpi che giacevano sul letto al primo piano.
Sul comodino un biglietto con scritto "Scusa Lorena", presumibilmente scritto dal padre.
Nuova tragedia della disperazione: i precedenti
Sono tragedie per le quali è improprio parlare di femminicidio. Lui uccide lei, ma non per un malato senso di possesso che trascende in assassinio. Non di coppie che avevano interrotto una precedente relazione si tratta, la motivazione è diversa: la disperazione nei confronti dell'altra, vittima di una malattia incurabile, che distorce ogni percezione fino a sorpassare un punto di non ritorno.
Ha ucciso la moglie, da qualche tempo malata e in cura presso un centro di salute mentale, poi si è lanciato nel vuoto ed è morto. Un caso di omicidio suicidio che ha sconvolto la tranquillità di Roteglia di Castellarano, piccolo centro di quasi quattromila anime in provincia di Reggio Emilia, dove Giampaolo Ravazzini, 62 anni, ha ucciso la moglie Rosa Moscatiello, 60, e poi si è tolto la vita. Indagini in corso a Roteglia, frazione di Castellarano, dove una coppia di coniugi sono morti a seguito di un omicidio-suicidio.
Il dramma si è consumato nella mattinata di lunedì 12 giugno 2023. Attorno alle 7.30 un passante nota il corpo di Ravazzini riverso a terra in cortile e lancia subito l'allarme. Al momento dell'arrivo dei sanitari il 62enne era ancora vivo ed è stato trasportato d'urgenza in ospedale, dove però i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Intanto i Carabinieri, giunti sul posto, entrano nell'abitazione e fanno l'agghiacciante scoperta: sul letto c'è il cadavere della moglie, in una pozza di sangue. A quel punto la dinamica - che comunque è ancora al vaglio - appare abbastanza definita: Ravazzini avrebbe colpito la moglie con un corpo contundente, uccidendola, e poi sarebbe salito sul tetto o sul balcone al secondo piano dell'abitazione della coppia e si sarebbe suicidato.
I vicini hanno parlato di una coppia tranquilla, ma Rosa, ex infermiera originaria di Battipaglia, da tempo era affetta da problemi di salute fisici e psichici (era seguita dal centro di salute mentale dell'Ausl di Scandiano).
Una situazione che avrebbe portato il marito, 62enne ex tecnico Tim, all'esasperazione e al duplice gesto.
Non ce la faceva più. Ha detto così ai poliziotti che sono intervenuti nell'appartamento di via Argante dove Sandro Biondi, 52 anni, ha ucciso nel sonno la madre Maria Luisa Sassoli, 81, soffocandola con un cuscino. La tragedia è avvenuta nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 febbraio 2023 nel quartiere Barco, a Ferrara. Biondi e la madre, gravemente malata, vivevano insieme, ma i rapporti erano piuttosto tesi. I vicini hanno raccontato di numerosi litigi tra i due, per i quali sarebbe già intervenuta in passato la Polizia.
Probabilmente nella serata di mercoledì 22 è arrivata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e il 52enne ha preso il cuscino e soffocato l'anziana madre, uccidendola.
Alcuni vicini hanno raccontato che Biondi ha atteso l'arrivo dei poliziotti sulla porta di casa, dicendo loro "Non ce la facevo più". Sul posto, insieme agli agenti della Squadra Mobile, sono arrivati anche i colleghi della Scientifica, che hanno eseguito i rilievi.
Sul corpo della donna sarà svolta l'autopsia, disposta dalla Procura di Ferrara, che probabilmente chiederà anche una perizia psichiatrica per il figlio, che durante l'interrogatorio di oltre due ore avvenuto in Questura a Ferrara ha ammesso di aver ucciso la madre soffocandola con il cuscino. È stato arrestato con l'accusa di omicidio e trasferito in carcere.
Era accaduto anche a Lecco: Umberto Antonello classe 1936, aveva ucciso la moglie Antonietta Vacchelli, sue coetanea, originaria di Cappella de' Picenardi, in provincia di Cremona.
Dopo l'omicidio, avvenuto a inizio febbraio 2023 a mani nude per strangolamento, aveva contattato il figlio. Era stato proprio quest'ultimo ad allertare i Carabinieri, giunti sul posto insieme ai sanitari.
Ai medici non era rimasto che constatare il decesso della donna. La salma era sul letto. Era stato Umberto Vacchelli ad adagiare il corpo senza vita della moglie sul loro letto dopo che l'aveva strangolata, forse all'interno del bagno.
La donna, malata da tempo, lo aveva svegliato nel cuore della notte dicendo di non stare bene e lui, dopo averla accompagnata in bagno, l'ha uccisa.
Domenica 18 dicembre 2022 una tragedia analoga si era verificata vicino a Firenze. A lanciare l'allarme il figlio della coppia, che li aveva sentiti in mattinata. Ma quando le Forze dell'ordine e i soccorritori sono giunti sul posto per i due anziani, entrambi ottantenni, non c'era purtroppo più nulla da fare.
La disperazione per una situazione che non riuscivano più ad affrontare. La malattia che insieme all'età avanzata aveva reso la vita della moglie un inferno. E così, il marito aveva preso l'estrema decisione e poi si è tolto la vita nel loro appartamento di via dei Falcucci 47, nel quartiere di Coverciano (Firenze).
L'uomo, accanto ai corpi senza vita, ha lasciato un biglietto con il quale chiedeva scusa ai figli per il suo gesto.
Da tempo viveva a Torino: è ritornato a Caserta proprio per accudire la madre malata di cancro, ma poi qualcosa è scattato nella sua mente. L'ha uccisa con un colpo di pistola, probabilmente nella convinzione di mettere fine alle sue sofferenze, poi ha rivolto l'arma verso se stesso.
Più di 800 chilometri da Torino a Caserta per uccidere la madre gravemente malata: il dramma si è consumato a Vairano-Patenora, al confine tra il Casertano e il Lazio, martedì 22 novembre 2022.
Antonio di Muccio, 48 anni, ha ucciso la madre 69enne Florinda Cappelli, con un colpo di pistola al torace. Poi si è tolto la vita puntando l'arma alla tempia, anche se il decesso è avvenuto mentre lo stavano cercando di rianimare i sanitari giunti sul posto mentre era ancora agonizzante.
Il dramma si è consumato intorno alle 6.30. L'uomo, che viveva da tempo a Torino era ritornato a Caserta proprio per accudire la madre gravemente malata da tempo.
A trovare i corpi è stata una parente: la donna si trovava in camera da letto ormai senza vita, mentre il 44enne si trovava a terra agonizzante. Allertato il 118, per l'uomo non c'è stato nulla da fare ed è deceduto poco dopo.
Da quanto è stato ricostruito l'uomo ha ucciso la madre con un colpo di pistola al petto mentre dormiva. Poi ha rivolto l'arma verso sè stesso e si è sparato un colpo alla tempia. La semiautomatica non risulta denunciata, resta solo da capire come il 48enne se la sia procurata.
Alla base del gesto proprio la malattia della madre, cui il figlio era molto legato. La 69enne era malata terminale di cancro ed era talmente grave che negli ultimi giorni era stata sottoposta alla terapia del dolore a base di morfina. Un dolore che aveva sconvolto anche il figlio.
E' un dramma ricorrente, quello di chi non riesce a sopportare con impotenza le condizioni di sofferenza di una persona amata.
Nell'ottobre 2022 a Merate, in provincia di Lecco, Lombardia, era stato un papà a metter fine alla vita della figlia disabile con un coltello. Poi anche lui ha deciso di farla finita.