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Non li invita al compleanno, bimbi rom picchiano il festeggiato di 9 anni con un bastone

A Latina un 15enne si è tolto la vita dopo anni di bullismo. A Padova, invece, in controtendenza, una comunità intera ha festeggiato il compleanno di un bambino autistico

Non li invita al compleanno, bimbi rom picchiano il festeggiato di 9 anni con un bastone

Una semplice festa di compleanno si è trasformata in un incubo per un bambino di 9 anni a Roma, nel quartiere Fidene. Venerdì pomeriggio, 12 settembre 2026, nel parco delle Magnolie, il piccolo è stato aggredito da tre coetanei con un bastone, subendo una ferita al labbro che ha reso necessario un intervento maxillo-facciale.

Fortunatamente, le sue condizioni non risultano gravi, ma l’episodio ha lasciato i genitori e i residenti profondamente scossi.

Bimbi rom non invitati al compleanno picchiano il festeggiato

Secondo le testimonianze, i tre ragazzi – di 7, 9 e 11 anni, tutti di origine straniera e residenti nella zona – si sarebbero avvicinati al gruppo dei bambini durante il banchetto di compleanno. Chiedevano di partecipare alla merenda, ma di fronte al rifiuto, sono tornati armati di bastone e hanno colpito il festeggiato.

Volevano mangiare le pizzette, i bimbi alla festa gli hanno detto di no e loro sono tornati con un bastone”, ha raccontato un testimone a Repubblica.

Stando a quanto riferiscono i testimoni, i gruppi di bambini si conoscevano già, il che lascia pensare a motivazioni legate più alla dinamica del rifiuto che a un conflitto casuale. L’aggressione ha destato preoccupazione anche per il contesto: si tratta di un quartiere dove i residenti avevano già denunciato casi di violenza tra minori.

All’arrivo della polizia, il bambino presentava una ferita profonda al labbro. Trasportato in codice giallo all’ospedale, ha subito un intervento chirurgico maxillo-facciale. I tre aggressori sono stati identificati, ma, essendo tutti minorenni al di sotto dei 14 anni, non sono imputabili. L’episodio verrà comunque segnalato alla Procura dei minorenni di Roma, mentre le indagini continuano per capire eventuali responsabilità dei genitori e le dinamiche precise dell’aggressione.

Padova, la festa che diventa un abbraccio collettivo

In netto contrasto con le vicende di Roma, arriva da Padova una storia che mostra il lato più virtuoso della comunità (e un compleanno, invece, davvero riuscito).

Rayyen, un bimbo autistico di 10 anni, temeva che nessuno si sarebbe presentato alla sua festa di compleanno. La mamma Giulia, preoccupata, aveva condiviso un invito su Facebook:

“Io non ho molti amici, vuoi venire al mio compleanno?”.

Domenica 14 settembre, al parco Campanula del quartiere San Carlo, la risposta è stata sorprendente: più di cento persone hanno partecipato, tra vicini, famiglie e volontari. Persino la Scuderia Ferrari Club di Abano Terme ha portato cinque bolidi per sorprendere il piccolo, insieme a gadget e cappellini del Cavallino Rampante. Due clown dell’associazione Gioca con il cuore hanno animato la festa, e il vicesindaco Andrea Micalizzi ha portato gli auguri dell’amministrazione.

Bimbi rom non invitati al compleanno picchiano il festeggiato di 9 anni con un bastone
Compleanno di Rayyen

Grazie alla solidarietà della comunità, Rayyen ha potuto vivere un compleanno memorabile, circondato da sorrisi, regali e nuovi amici, dimostrando come l’inclusione possa trasformare la solitudine in festa.

Il dramma di Paolo a Latina

A pochi giorni dall’aggressione di Roma, un’altra vicenda dolorosa ha colpito il Paese. A Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, Paolo, 15 anni non ancora compiuti, si è tolto la vita nella sua cameretta alla vigilia del rientro a scuola.

Secondo i genitori, Giuseppe e Simonetta, il ragazzo era stato vittima di bullismo costante:

“Nostro figlio era un perseguitato. Abbiamo sempre denunciato tutto alla scuola, ma siamo rimasti inascoltati”.

Non li invita al compleanno, bimbi rom picchiano il festeggiato di 9 anni con un bastone
Il dolore dei genitori di Paolo

Paolo frequentava l’istituto tecnico Pacinotti di Fondi. Amava la musica, la pesca con il padre, cucinare e aiutare in casa. Era sempre pronto a difendere i più deboli, ma proprio per questo subiva scherni e isolamento.

La Procura di Cassino ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio, mentre il ministero dell’Istruzione Valditara ha disposto ispezioni negli istituti frequentati dal ragazzo. La sua morte ha riportato all’attenzione pubblica la gravità del bullismo prolungato e la necessità di interventi concreti nelle scuole.

Due facce della stessa realtà

Tre storie che evidenziano come la società e l’educazione possano fare la differenza: da un lato la solitudine e il bullismo, dall’altro la cura e l’inclusione. La sfida resta capire come trasformare episodi come quello di Fidene o di Latina in insegnamenti che prevengano tragedie e violenza.