Sentenza che fa discutere

Non comprendono il "no" della ragazza, assolti per lo stupro di gruppo. La Procura: "Errore del giudice"

A Firenze due ragazzi sono stati assolti dal giudice perché in passato uno dei due aveva già avuto rapporti con la ragazza. Ma la Procura chiede di riaprire il caso

Non comprendono il "no" della ragazza, assolti per lo stupro di gruppo. La Procura: "Errore del giudice"
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Erano stati assolti dall'accusa pesantissima di stupro di gruppo perché "non avrebbero compreso il rifiuto della ragazza". Una sentenza clamorosa, che ora però è stata ribaltata dalla Procura di Firenze, che ha condannato due 19enni.

Non comprendono il "no" della ragazza, assolti per lo stupro di gruppo

I fatti risalgono all'agosto 2023 e si sarebbero svolti durante una festa in una villa alla Rufina, in provincia di Firenze. Qui i ragazzi avrebbero fumato, bevuto e ballato. Poi, l'approccio nei confronti della ragazza.

La 18enne, in passato, aveva avuto rapporti sessuali con uno dei due imputati, anche in presenza di altre persone. Questo, secondo le motivazioni della sentenza di assoluzione  avrebbe spinto i ragazzi a dare per scontato il suo consenso anche nella successiva occasione nella quale lei, ubriaca, non era nelle condizioni di manifestare la sua volontà.

Per questo, il giudice Gugliotta, al termine del processo celebrato con rito abbreviato ha ritenuto i due coetanei non punibili per "errore sul fatto che costituisce reato” che “non cancella l’esistenza oggettiva di una condotta di violenza sessuale" ma - si prosegue nelle motivazioni - "impedisce di ritenere penalmente rilevante la loro condotta".

"Errore del giudice"

Quella decisione, molto discussa ai tempi, è stata impugnata dalla  procura di Firenze, che  ha chiesto la condanna dei due imputati poiché, secondo il sostituto procuratore, la giovane quando venne avvicinata "era già in condizioni psicofisiche compromesse".

L'assoluzione secondo l'accusa sarebbe quindi fondata "su un palese errore di diritto" poiché la situazione di inferiorità psicofisica "chiaramente avvertita da tutti gli imputati" e l'errore sull'esistenza del consenso "non può essere ritenuto in alcun modo influire sulla sussistenza del dolo". Al processo d'appello la procura generale chiederà che venga riaperta l'istruttoria con nuove testimonianze, compresa quella della giovane.

 

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