Polemica

Non aveva il braccialetto elettronico: pr discoteca ai domiciliari per stupro evade e violenta un'altra donna

Lo schema era sempre lo stesso, drogava le sue vittime con drink offerti per poi abusare di loro

Non aveva il braccialetto elettronico: pr discoteca ai domiciliari per stupro evade e violenta un'altra donna
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Un caso di recidiva e mancata sorveglianza scuote la capitale. Cesar Augusto Sanchez Martinez, 36 anni, peruviano, pr di diverse discoteche romane, è stato arrestato per la seconda volta con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una giovane.

Si trovava già ai domiciliari per il primo stupro, ma non gli avevano ancora applicato il braccialetto elettronico. Non ne avevano più. Così è uscito e ha abusato di un'altra malcapitata.

Roma, pr 36enne arrestato dopo uno stupro

Il primo arresto era scattato il 23 gennaio 2025 su richiesta della Procura dopo le indagini in merito allo stupro di una ragazza immagine di 20 anni nei dintorni del locale El Taboo nella zona di Rebibbia.

La sera stessa in cui era stato messo ai domiciliari, però, è evaso e ha aggredito un’altra giovane in una discoteca. Ma procediamo per gradi. Tutto è iniziato l’11 ottobre scorso quando il pr ha assunto la giovane vittima per lavorare nel locale, ma le intenzioni erano altre.

Dopo la prima notte di lavoro, Sanchez Martinez  le avrebbe offerto un drink da consumare tutto d’un fiato. Al suo interno c'era una droga che avrebbe fatto subito perdere i sensi alla ragazza.

La denuncia, le indagini e l'arresto

A questo punto, il 36enne l'avrebbe accompagnata in un parcheggio vicino alla discoteca dove avrebbe abusato di lei. Fondamentale nella ricostruzione dei fatti il ruolo della madre che, non vedendola rientrare a casa, ha monitorato i suoi spostamenti tramite un’app sul cellulare.

Preoccupata dai movimenti insoliti della figlia, è uscita in piena notte e l’ha trovata in stato di confusione con in parte il pr che poi se n'è andato. Il mattino dopo, la giovane, dolorante e con vuoti di memoria, si è recata in ospedale.

È lì che è scattato l’allarme e successivamente è stata formalizzata la denuncia a cui è seguito l'arresto di Sanchez Martinez.

L'evasione e la nuova violenza sessuale

Per l’uomo erano stati disposti gli arresti domiciliari. Sarebbe dovuto rimanere nella sua abitazione in attesa dell’installazione di un braccialetto elettronico che, tuttavia, al momento non era disponibile.

Approfittando della situazione, il 36enne ha lasciato la sua abitazione e ha raggiunto un locale in zona Marconi, la discoteca Room 26, dove ha attuato lo stesso schema. Questa volta, il drink drogato l'ha offerto a una 20enne colombiana.

Dopo aver bevuto lo shot, anche lei ha perso i sensi ed è stata violentata.

Ora si trova in carcere

Il giorno dopo, la vittima ha riconosciuto il suo aggressore dalle foto pubblicate in seguito al primo arresto e ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto ai carabinieri.

Arrestato una seconda volta, ora la misura cautelare è stata più severa. Sanchez Martinez è stato accompagnato in carcere dove rimarrà in attesa di sviluppi.

Il caso dello stupratore seriale Borgese

Non è certo la prima volta che, dopo la condanna per violenze sessuali, un soggetto non viene incarcerato e finisce ai domiciliari. Sempre a Roma, è noto il caso dello stupratore seriale Simone Borgese.

Aveva già scontato sette anni di carcere quando è stato liberato nel 2021. Sembrava cambiato, ma poi ha agito di nuovo abusando di una studentessa 26enne nel maggio 2024.

In seguito all'ennesimo caso di violenza, però, non è finito di nuovo in carcere. Lo hanno condannato ai domiciliari, ma senza braccialetto elettronico. Proprio come Cesar Augusto Sanchez Martinez.

A distanza di pochi mesi dall'episodio, la Cassazione ha però deciso di aggravare la pena Borgese. Era troppo elevato il rischio che commettesse altri abusi e ora si trova nel carcere di Regina Coeli.

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