malasanità

Muore dopo cinque ore di agonia in ambulanza fuori dall’ospedale

La tragica scomparsa di una 54enne a Battipaglia. La Procura di Salerno apre un'inchiesta: indagati tre sanitari per omicidio colposo.

Muore dopo cinque ore di agonia in ambulanza fuori dall’ospedale

Una morte atroce, un caso di malasanità che sconvolge. Giuseppina Lozza, 54 anni, originaria di Palazzolo sull’Oglio (Brescia) ma residente a Battipaglia da una trentina d’anni, è morta dopo cinque ore di agonia sull’ambulanza parcheggiata all’esterno dell’ospedale campano. E tre medici sono indagati.

Muore dopo cinque ore di agonia in ambulanza fuori dall’ospedale

Come racconta Prima Brescia, Giuseppina Lozza è  morta dopo cinque ore di agonia sull’ambulanza parcheggiata fuori dall’ospedale di Battipaglia. Una vicenda sconvolgente, che ora finirà al vaglio della Procura della Repubblica di Salerno che ha aperto un’inchiesta e un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di tre operatori sanitari: dovrebbe trattarsi di  due medici dell’ospedale e di un operatore del 118.

Una morte atroce

I fatti risalgono a giovedì 12 maggio 2022, ma sono venuti a galla solo ora proprio a seguito dell’apertura dell’inchiesta da parte della Procura campana.  La donna  era stata trasportata in ospedale a bordo dell’ambulanza perché accusava fortissimi dolori all’intestino. Insieme a lei c’era la figlia 18enne Mariavittoria Gallo.

“Le ha tenuto la mano mentre vomitava, ma in cinque ore non è stata assistita da alcun medico, soltanto un uomo di nome Paolo, come riportato dalla figlia (infermiere o volontario) è salito più di una volta su quell’ambulanza”, ha detto l’avvocato Assunta Mutalipassi, cui si è rivolta la famiglia.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la donna sarebbe stata tenuta sul mezzo di trasporto perché in quel momento non c’erano posti in ospedale e il personale medico avrebbe provato a curarla sull’ambulanza. Purtroppo senza successo.

In ospedale non c’era posto? In cinque ore sarebbero riusciti ad arrivare anche a Napoli. Nelle vicinanze c’erano altre tre strutture. Dall’autopsia è emersa la presenza di un corpo estraneo: se le avessero fatto una radiografia, l’avrebbero salvata“.