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Morto l'imprenditore giapponese intervenuto per sedare una rissa a Udine

A sferrare il colpo fatale sarebbe stato il trevigiano Samuele Battistella, 20 anni, ora accusato di omicidio preterintenzionale

Morto l'imprenditore giapponese intervenuto per sedare una rissa a Udine
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E' morto dopo quattro giorni di agonia Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese di 56 anni colpito da un pugno mentre cercava di sedare una rissa a Udine.

Guarda il servizio di Il 13, una delle televisioni del nostro gruppo editoriale Netweek.

A sferrare il colpo fatale sarebbe stato Samuele Battistella, 20 anni, di Moreno di Piave, in provincia di Treviso. Il ragazzo si trova in carcere, insieme a due coetanei, tutti residenti nel Trevigiano.

Morto l'imprenditore giapponese intervenuto per sedare una rissa a Udine

Come racconta Prima Treviso, nelle scorse ore è stata attivata la commissione per l'accertamento della morte cerebrale di Tominaga. L’uomo era ricoverato nel reparto di Terapia intensiva di Udine.

La via dove si è consumata la rissa

Come già aveva segnalato il procuratore di Udine, Massimo Lia, si aggrava la posizione di Samuele Battistella, il ventenne di Mareno di Piave (Treviso) che aveva sferrato il pugno. Il reato imputatogli, dopo la morte del 56enne, è quello di omicidio preterintenzionale. Il giovane, intanto, si trova in carcere a Udine, insieme ad altri due coetanei: tutti e tre sono residenti nel Trevigiano.

Il cordoglio del sindaco: "Altruismo e senso civico"

"È con profonda commozione e tristezza che mi rivolgo alla comunità per esprimere il mio più sincero cordoglio per la tragica scomparsa del Signor Shimpei Tominaga. La sua perdita rappresenta una grave e dolorosa ferita per Udine. Chi lo conosceva lo descrive come uomo e imprenditore stimato e rispettato, che ha vissuto a Udine contribuendo con passione e impegno umano e professionale allo sviluppo della città, lasciando la sua impronta nella nostra comunità. Ma è soprattutto per il suo ultimo, coraggioso gesto che desidero ricordarlo oggi. Nel tentativo di sedare un atto di violenza nel nostro centro cittadino il Signor Tominaga ha dimostrato un eccezionale senso di responsabilità civica e altruismo, pagando con la propria vita. In un’epoca in cui troppo spesso restiamo indifferenti rispetto al prossimo il suo sacrificio rappresenta un esempio di umanità e coraggio, valori di cui la nostra società ha sempre più bisogno. A nome dell'Amministrazione Comunale e di tutta la città di Udine, porgo le più sentite condoglianze alla moglie Chinatsu, al figlio di 13 anni, e a tutti i familiari e amici. In questo momento di immenso dolore, siamo vicini a voi e vi offriamo il nostro più sincero sostegno e la nostra solidarietà. La lotta alla criminalità e alla violenza richiede un grande impegno e oggi più che mai a Udine occorre riportare pace e serenità nella nostra città, anche con azioni forti che aiutino a garantire la sicurezza delle cittadine e dei cittadini. Shimpei Tominaga ha dato un grande esempio, ora noi lo dobbiamo seguire perché a Udine questo non ricapiti più."

I fatti

Intorno alle 3.30 di domenica scorsa, in via Pelliccerie, in centro città, si è presentato al 'Buonissimo kebab', chiedendo aiuto, un giovane straniero sanguinante.

Lo inseguivano almeno altri tre ragazzi. Tominaga, insieme con un amico, ha provato a calmare gli animi e difendere l'aggredito ma uno degli inseguitori gli ha sferrato il pugno facendolo cadere a terra. Ha battuto la testa sullo spigolo del marciapiede e ha riportato fratture craniche multiple. L'uomo, che si occupava di import export di mobili, ha avuto anche un arresto cardiaco ma è stato soccorso immediatamente, stabilizzato sul posto e portato in ambulanza all'ospedale Santa Maria della Misericordia dove è stato ricoverato in Terapia intensiva. Ed è lì, che nelle scorse ore, ne è stato dichiarato il decesso. 

Il fast food teatro dell'aggressione

La Squadra mobile è intervenuta ed ha fermato il gruppo, ragazzi di età compresa tra i 20 e i 25 anni, provenienti dalla provincia di Treviso. Tutti ubriachi.

Per l'aggressione di venerdì notte, 21 giugno 2024, intorno alle 3,30, sono stati fermati cinque giovani tra i 20 e i 30 anni, tre di loro residenti nella Marca Trevigiana: si tratterebbe di Abdallah Djouamaa e Daniel Wedam di Conegliano e di Samuele Battistella di Mareno di Piave. Nella baby gang si trovavano anche due ucraini residenti a Pescara.

La vittima con il figlio

A sferrare il pugno fatale, come ammesso agli inquirenti, Battistella. La sua posizione è la più delicata, mentre i due amici rischiano di essere indagati per concorsi in omicidio. Battistella e Djouamaa erano già finiti a processo per un episodio simile, accusati di lesioni e rapina nei confronti del gestore di un locale di Conegliano aggredito nel 2022.

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