Morto in carcere il trapper Jordan Jeffrey Baby
Jordan Tinti, 27 anni, era in prigione a Pavia, condannato per rapina aggravata da odio razziale
Il trapper brianzolo Jordan Jeffrey Baby (pseudonimo di Jordan Tinti), 27 anni, è stato trovato morto in carcere a Pavia. E' stato trovato impiccato nella sua cella.
Jordan Jeffrey Baby si è suicidato in carcere
Tinti si trovava in carcere a Pavia dove doveva scontare una condanna a quattro anni e quattro mesi per rapina aggravata da odio razziale. Nell'estate 2022 insieme al trapper romano Traffik (all'anagrafe Giancarlo Fagà) era stato protagonista di una rapina alla stazione ferroviaria di Carnate (Monza), nei confronti di un 42enne originario della Nigeria.
Jordan Jeffrey aveva già tentato il suicidio in un paio di occasioni in carcere, compiendo gesti autolesionistici.
A fine novembre 2023 aveva ottenuto la misura dell'affidamento terapeutico ed era stato trasferito in una comunità. Poi la sospensione della misura da parte del tribunale di Sorveglianza e il nuovo trasferimento nel carcere di Pavia in cui avrebbe denunciato di aver subito maltrattamenti.
Chi era Jordan Jeffrey Baby
Originario di Bernareggio, Tinti era un trapper divenuto piuttosto famoso negli anni passati per alcuni episodi controversi. In particolare, in un video era stato ripreso salire sull'auto dei Carabinieri, insultando le forze dell'ordine.
Ospite a Non è l'arena, con Massimo Giletti, era stato protagonista di una discussa intervista in cui aveva raccontato l'accaduto.
Dal carcere, lo scorso anno, scrisse una lettera di "scuse" al padre, nella quale ammetteva tutte le difficoltà affrontate in questi anni prima di tentare il suicidio.
“Ho ceduto e perso la mia più importante battaglia: quella contro la depressione, che mi affligge da mesi ormai. Non avrei molto da aggiungere, ma allo stesso tempo ho un’infinità di cose. Ma le lacrime che sto versando mentre ti scrivo tutto ciò mi bloccano e limitano a chiederti solo scusa e perdono. Scusa per non essere mai riuscito ad essere il figlio perfetto né tantomeno mai un buon figlio”.
In quell'occasione però Tinti sopravvisse al tentativo di togliersi la vita. Questa volta, invece, purtroppo non c'è stato niente da fare.
Il dramma dei suicidi in carcere
L'episodio riporta di strettissima attualità il tema dei suicidi in carcere. L'ultimo episodio prima di quello del giovane brianzolo risaliva a poche ore prima, quando a Napoli un clochard 33enne accusato di omicidio si era tolto la vita nella sua cella.
Secondo i dati del dossier Morire di carcere, quest'anno sono già 24 i detenuti che si sono tolti la vita. E siamo solo a marzo. Nel 2023 erano stati 69, nel 2022 ben 87.