Morte Satnam Singh, il titolare a processo: "Ho perso la testa ma non ho mai voluto la sua morte"
L’imprenditore Antonello Lovato è accusato di omicidio volontario con dolo eventuale. Satnam Singh morì dopo esser stato abbandonato privo di un arto in seguito ad un incidente sul lavoro
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Si è aperto oggi presso la Corte d’Assise di Latina il processo per la morte di Satnam Singh, il bracciante agricolo indiano deceduto dopo essere stato abbandonato senza un arto davanti alla sua abitazione dal suo datore di lavoro, l’imprenditore AntonelloLovato. L’uomo, 39 anni, è accusato di omicidiovolontariocon dolo eventuale. Durante la prima udienza, Lovato ha rilasciato dichiarazioni spontanee in aula.
Le parole di Antonello Lovato in aula
L’imprenditore Antonello Lovato, presente in aula, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee ammettendo di avere paura del processo, ma negando fermamente l’accusa di omicidio volontario.
"I miei avvocati mi hanno spiegato che sono qui con l’accusa di omicidio volontario, ma questo non è vero - ha affermato -. Quel 17 giugno 2024, nella mia terra, c’è stato un gravissimoincidente. Io mi sono trovato davanti a una scena scioccante. Ho perso la testa, non ero in me. Non ho mai voluto la sua morte. La notizia della sua scomparsa due giorni dopo l'incidente mi ha distrutto”, ha dichiarato Lovato.
Antonello Lovato
Il 39enne ha poi aggiunto che il pensiero di SatnamSingh e della sua compagna, Soni, non lo abbandona mai:
"Non c’è giorno che io non pensi a ciò che è successo a lui e alla sua compagna. Io sono un lavoratore della terra, padre di famiglia, e sarò sempre vicino a Soni”.
Lovato ha inoltre riferito di aver chiesto, dopo l’incidente, di poter risarcire la compagna di Satnam e di aver già versato dei soldi.
“Ho piena fiducia nella giustizia e sarò sempre presente a ogni udienza per fornire il mio contributo”, ha concluso Lovato.
Prossima udienza il 27 maggio
Dopo oltre tre ore di camera di consiglio, la Corte d’Assise ha accolto la richiesta di costituzione di partecivile da parte della compagna di Satnam, Soni, della famiglia del bracciante, dei comuni di Latina e Cisterna, della Regione Lazio, dell’Inail, della Flai CGIL e della Camera del Lavoro.
Satnam Singh
È stata invece respinta la richiesta della difesa di Lovato di citare come responsabile civile la compagnia assicurativa del mezzo che trainava il nastro avvolgiplastica, il macchinario in cui Satnam Singh ha perso il braccio.
La prossima udienza è fissata per il 27 maggio 2025, quando verranno ascoltati i testimoni, ad eccezione di quelli già sentiti nell’incidente probatorio. Saranno presenti anche i Carabinieri che hanno collaborato alle indagini. Da maggio, inoltre, le telecamere saranno ammesse in aula per documentare il processo.
Presidio della Cgil al Tribunale di Latina
Intanto, il caso continua a scuotere l’opinione pubblica. Davanti al Tribunale di Latina, la Cgil ha organizzato un sit-in con bandiere e striscioni per chiedere verità e giustizia per Satnam Singh e per denunciare il fenomeno del caporalato e dello sfruttamentolavorativo.
Il sit-in della Cgil davanti al Tribunale di Latina
"Ci siamo costituiti parte civile perché pensiamo che sia importante fare giustizia, e soprattutto che si metta in movimento tutto ciò che è necessario affinché si cambi il modello di fare impresa, in modo tale che episodi di questa natura non possano più avvenire. Questo vuol dire applicare seriamente le leggi che ci sono, senza inventare niente di nuovo", ha dichiarato MaurizioLandini, segretario generale della Cgil.
Anche la sindaca di Latina, MatildeCelentano, ha ribadito la necessità di giustizia: "La costituzione di parte civile è un atto dovuto nei confronti di chi è rimasto vittima di un indegno sfruttamento lavorativo, in spregio ai diritti umani".
Parole dello stesso stamp sono arrivate dal sindaco di Cisterna di Latina, ValentinoMantini, e dalla Regione Lazio, che ha annunciato la propria costituzione di parte civile.
Cosa accadde a Satnam Singh
L'incidente sul lavoro avvenne lunedì 17 giugno 2024, Satnam Singh si ferì riportando l’amputazione di un braccio mentre lavorava nelle campagne di Borgo Santa Maria alla periferia di Latina.
L'azienda Lovato
Erano circa le 17 quando il 31enne - senza permesso di soggiorno e al lavoro in nero - rimase agganciato a un macchinario avvolgi-plastica a rullo, tirato da un trattore: il mezzo gli ha tranciato il braccio destro e schiacciato le gambe. Una scena terribile, avvenuta sotto gli occhi della moglie, che lavorava insieme a lui nei campi.
Ma quello che è ancora più sconvolgente è il seguito disumano che aveva avuto la vicenda. Singh era stato caricato su un pulmino e poi abbandonato vicino a casa insieme alla moglie. L’arto, quando sono arrivati i carabinieri, era appoggiato su una cassetta per ortaggi.