Monossido: padre salva la vita ai familiari in Toscana, un uomo morto in Liguria (la moglie in ospedale)
Ancora drammatici casi: anche in Puglia una coppia ha rischiato la vita
Un'altra tragedia consumata e una evitata per un soffio. Il monossido fa ancora vittime. In Liguria un uomo è morto, la moglie è ricoverata e tre soccorritori sono rimasti intossicati, mentre in Toscana solo l'intervento di un cinquantenne ha permesso di salvare la moglie, il figlio 14enne e il nonno 77enne.
Monossido, salva la vita alla sua famiglia
Come racconta Prima Firenze, solo il pronto intervento di un padre di famiglia ha evitato l'ennesima tragedia derivante dal monossido di carbonio che nell'ultimo periodo in Toscana ha provato diverse vittime.
Siamo a Levane, nel comune di Montevarchi in provincia di Arezzo. Nella notte la moglie dell'uomo si è alzata dal letto per un malessere, in preda alla nausea, è poi svenuta a terra. Così il marito ha capito che qualcosa non andava e con la sua prontezza nel chiamare i soccorsi, ha salvato la vita a lei e al resto della famiglia.
Secondo quanto ricostruito subito dopo i fatti, sarebbe bastato poco tempo in più perché la respirazione di quel subdolo gas che non ha colore, né sapore, né odore, potesse provocare qualche vittima.
In quel momento, oltre ai due coniugi, nell'abitazione c'erano anche il figlio di 14 anni e il nonno di 77. Per il ragazzo e l'anziano si sono aperte le porte del pronto soccorso dell'ospedale della Gruccia del Valdarno, mentre dopo una prima valutazione la donna è stata trasferita all'ospedale fiorentino di Careggi dove ha ricevuto il trattamento in camera iperbarica. Neppure la 54enne, fortunatamente, è in pericolo di vita.
La tragedia di Diano Marina
Come racconta Prima La Riviera, si chiamava Giuliano Poggi il sessantenne morto, la scorsa notte, intossicato dal monossido di carbonio dell’impianto di riscaldamento di casa, per motivi ancora in fase di accertamento a Diano Marina, in provincia di Imperia. La moglie Lima Sonia Regina Battista, di 56 anni, è al momento in osservazione all’ospedale di Imperia e sono rimasti intossicati, anche se in maniera più lieve, anche tre volontari del soccorso.
L’accaduto è ancora in fase di ricostruzione da parte dei carabinieri e dei vigili del fuoco, ma stando a quanto si apprende sembra che il riscaldamento fosse alimentato dal fotovoltaico. In mancanza di energia, però, sembra che entrasse in funzione un gruppo elettrogeno alimentato con del carburante, pare benzina, ma forse gasolio.
Il particolare è ancora in corso di accertamento da parte degli inquirenti. Il fatto, però, è che in concomitanza con l’entrata in funzione del gruppo elettrogeno, la famiglia avrebbe dovuto tenere aperta la finestra del bagno e quest’ultima era chiusa.
Il perché al momento non si sa, forse è stata una raffica di vento oppure si sono dimenticati di aprirla. A quel punto, dopo che si è sprigionata la fuga, per il monossido è stata questione di un attimo e si è sparso per tutta l’abitazione, provocando la morte dell’uomo.
Bari, marito e moglie salvati in ospedale
Un'altra tragedia è stata evitata per poco in Puglia. Marito e moglie, rispettivamente di 66 e 63 anni, sono stati portati in ospedale dopo essere rimasti intossicati nella loro abitazione di Canosa di Puglia, in provincia di Barletta-Andria-Trani.
Secondo le prime ricostruzioni i due, che avevano acceso due bracieri nella loro abitazione di campagna, attorno alle 23 hanno cominciato ad accusare i primi sintomi dell’intossicazione. La moglie ha perso conoscenza mentre il marito è stato improvvisamente colpito da astenia, con perdita delle forze.
Immediatamente è scattato l'allarme, e i due sono stati portati in Pronto soccorso e a seguire al San Paolo di Bari dove sono stati trattati e sottoposti a ossigenoterapia. Le loro condizioni sono ora migliorate e stabili.