Meningite: a Reggio Emilia 33enne stroncato in due giorni. A Pesaro 55enne in terapia intensiva dopo festa di Capodanno
Correggio in lutto per la scomparsa improvvisa di Jan Balugani, giovane macellaio. Attivata la profilassi per i contatti stretti
Negli ultimi giorni, due episodi di meningite hanno destato grande preoccupazione, colpendo due diverse comunità: a Reggio Emilia un giovane di 33 anni è deceduto improvvisamente, mentre a Pesaro un uomo di 52 anni è stato ricoverato in terapia intensiva, ma risulta in ripresa.
Meningite, dramma a Correggio
A Correggio, in provincia di Reggio Emilia, la scomparsa improvvisa di Jan Balugani, macellaio di 33 anni, ha lasciato attonita un’intera città. Il giovane, molto conosciuto e apprezzato per il suo lavoro al Centro Carni di Correggio, dove era responsabile del negozio da nove anni, è deceduto nella sua abitazione. La comunità locale è sotto choc e un forte cordoglio è stato espresso dai colleghi, che lo ricordano come un amico e un punto di riferimento:
“Sei stato, e sarai sempre, parte di noi”, si legge in un commosso messaggio condiviso su Facebook.
Secondo le ricostruzioni, Balugani aveva manifestato febbre alta per due giorni, ma quello che inizialmente sembrava un comune malanno si è aggravato rapidamente, portando al tragico epilogo. Per chiarire le cause del decesso è stata disposta un’autopsia presso la Medicina legale di Modena. Tra le ipotesi al vaglio c’è anche quella di una meningite fulminante, motivo per cui è stata avviata la profilassi per i familiari, la compagna e i colleghi che hanno avuto contatti stretti con il giovane. Nel frattempo, la comunità attende con dolore la data del funerale per poter tributare un ultimo saluto.
Pesaro: un caso di meningite meningococcica
A Pesaro, invece, un uomo di 52 anni è stato ricoverato in terapia intensiva dopo aver contratto una meningite da meningococco. L’uomo aveva partecipato al veglione di Capodanno presso il “Colosseo Club” di Montecchio e ha accusato un forte malessere il primo gennaio. Trasportato d’urgenza in ospedale, è stato sottoposto a cure intensive, ma fortunatamente le sue condizioni stanno migliorando.
Le autorità sanitarie locali hanno immediatamente attivato le misure di profilassi previste per cinque contatti stretti del paziente. Per tutti gli altri presenti alla festa di Capodanno non è stato ritenuto necessario un intervento diretto, ma è stata diramata una comunicazione ai medici di famiglia, alla guardia medica e ai pronto soccorso per garantire una sorveglianza sanitaria adeguata. Augusto Liverani, responsabile dell’Unità operativa complessa di Igiene, Sanità Pubblica e Prevenzione dell’Ast, ha invitato alla prudenza, sottolineando che i casi secondari sono molto rari e che chi non ha avuto contatti stretti può limitarsi a monitorare il proprio stato di salute:
“Nessun allarmismo. La quasi totalità dei casi di malattia invasiva meningococcica si manifesta in forma sporadica”.
L'importanza di un intervento tempestivo
Entrambi gli episodi evidenziano l’importanza di un intervento rapido e mirato in presenza di casi sospetti di meningite. La meningite, che può manifestarsi con sintomi inizialmente simili a una comune influenza (febbre alta, mal di testa, rigidità nucale), può evolvere rapidamente in forme gravi e potenzialmente letali. Per questo motivo, le autorità sanitarie raccomandano di prestare attenzione ai sintomi e di rivolgersi tempestivamente ai medici in caso di sospetto.
Per ciò che riguarda i sintomi a cui prestare attenzione la “triade clinica” indica: febbre alta improvvisa; rigidità nucale; vomito. Due dei tre sintomi della “triade clinica” si manifestano in circa il 95% dei pazienti; il 41-51% dei pazienti mostra tutti e tre i sintomi.