Marito e moglie non superano il dolore per il suicidio della figlia dopo gli abusi di un parente e pianificano di farla finita
Avevano previsto tutto: lo confermano la casa già venduta e le lettere che spiegavano come avrebbero voluto venissero suddivisi tutti i beni di famiglia.
Una tragedia ha colpito Orbassano, in provincia di Torino, Piemonte: una coppia si è tolta la vita pochi giorni dopo aver condiviso il proprio dolore con L'Eco del Chisone, giornale locale che ha legami anche con il nostro Circuito Netweek.
Alessandro Giacoletto, medico di famiglia di 64 anni, e Cristina Masera, farmacista di 59 anni, avevano raccontato la sofferenza legata alla perdita della figlia, Chiara Giacoletto, morta suicida due anni prima. La giovane, allora ventottenne, si era tolta la vita non riuscendo più a sopportare il peso delle violenze subite da un parente (nel frattempo deceduto) durante l'infanzia.
La testimonianza pubblica e il tragico epilogo
La coppia aveva deciso di rompere il silenzio rivelando la vicenda a L’Eco del Chisone. L’articolo era stato pubblicato il 4 dicembre 2024, ma pochi giorni dopo, il 9 dicembre, Alessandro e Cristina sono stati trovati in condizioni gravissime nella loro auto, parcheggiata nel garage di casa.
Avevano pianificato tutto: lo confermano la casa già venduta e le lettere che spiegavano come avrebbero voluto venissero suddivisi tutti i beni di famiglia.
Come racconta anche il nostro quotidiano online Prima Torino, Cristina è stata trasportata in elicottero alle Molinette di Torino, mentre il marito Alessandro in ambulanza al San Luigi di Orbassano.
Cristina è morta nove giorni dopo (il 18 dicembre), mentre Alessandro si è spento il 23 dicembre.
Nella mattina della tragedia, la sorella del medico aveva ricevuto un messaggio sul cellulare con cui il fratello annunciava il suicidio. Subito dopo la donna, ha preso la macchina e quando è arrivata ha trovato la coppia già priva di sensi.
Un grido di denuncia
In quell’intervista, i genitori di Chiara avevano dichiarato:
“Suicidio non è la parola corretta. Chi pone fine alla sua vita a causa di una violenza è vittima di un omicidio psichico, e il suo aguzzino è un assassino”.
La loro figlia, nel 2022, aveva confessato che gli attacchi d’ansia che l'affliggevano da anni erano legati agli abusi sessuali subiti da un parente, ormai deceduto.
Il ricordo sui social
Dopo il tragico evento, numerosi messaggi di cordoglio sono comparsi sui social, scritti da amici e conoscenti della coppia.
Tra i tanti, l’Associazione Genitori Adulti e Fanciulli Handicappati (Agafh) ha dedicato un pensiero ad Alessandro:
"Vorremmo scrivere il post per farvi gli auguri di Buon Natale, ma riteniamo più giusto dedicarlo ad un nostro amico : Alessandro. Grazie Alessandro, per ciò che ci hai donato, per il tempo che ci hai dedicato, per aver avvicinato la tua famiglia alla nostra realtà. Vogliamo credere che ora siate tutti e tre insieme, esattamente come desideravate. “Dietro non si torna Non si può tornare giù Quando ormai si vola Non si può cadere più”. Buon Viaggio Fam. Giacoletto"
La sindaca di Orbassano, Cinzia Maria Bosso:
"Possiate ora Riposare in pace tutti e tre insieme, a noi resterà per sempre il vostro ricordo".
La farmacia San Giovanni di Orbassano, dove la donna lavorava, ha scritto sui social:
"Adesso sono tutti e tre assieme. Ciao Ale".
Che il signore gli accolga nella gloria dei cieli, e gli tenga uniti tutti e tre per la sofferenza avuta in questa vita terrena.