Mamma e papà uccisi a colpi di mannaia dal figlio nell'Agrigentino
Il figlio 34enne avrebbe confessato il macabro gesto dopo ore di interrogatorio in caserma.
E' un tragico doppio omicidio quello avvenuto ieri, martedì 13 dicembre 2022, a Racamulto, in provincia di Agrigento. Marito e moglie di 66 e 62 anni sono stati ritrovati senza vita nel soggiorno di casa da una delle figlie. Entrambi sono stati uccisi con diversi colpi di mannaia. Il pm che ha preso in carico il caso ha firmato un fermo di indiziato di delitto per l'altro figlio della coppia, interrogato nelle ore successive al ritrovamento dei genitori morti in casa.
Racamulto, marito e moglie uccisi a colpi di mannaia
Un macabro avvenimento che ha scosso tutta la comunità di Racamulto, piccolo Comune con poco più di 7.500 abitanti della provincia di Agrigento. Nella giornata di ieri, martedì 13 dicembre 2022, in un appartamento al terzo piano nella Contrada Stazione sono stati ritrovati senza vita nel soggiorno i corpi di Giuseppe Sedita, 66 anni, e della moglie 62enne Rosa Sardo.
A fare la drammatica scoperta è stata una delle figlie della coppia che, preoccupata perché non riusciva a contattare i genitori, si è diretta a casa loro. Una volta entrata si è ritrovata davanti agli occhi la tragica scena: mamma e papà erano stati assassinati con diversi colpi di mannaia, abbracciati a terra in un lago di sangue. Immediatamente ha lanciato l'allarme, con i carabinieri che sono accorsi all'istante sul posto.
Fermato il figlio 34enne della coppia
Dopo una rapida ricostruzione della scena dell'assassinio, gli inquirenti hanno approfondito le indagini: il pm Gloria Andreoli e il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, che hanno preso in carico il caso, hanno firmato nella notte un fermo di indiziato delitto per l'altro figlio della coppia, Salvatore Sedita, di 34 anni.
Ha confessato dopo ore di interrogatorio
Il 34enne si sarebbe assunto tutte le responsabilità del tragico fatto dopo diverse ore di interrogatorio in caserma.
La sua figura era subito arrivata all'attenzione degli inquirenti. I vicini di casa, sottolineando che il giovane soffrisse di problemi psichici, avevano poi fatto sapere che negli ultimi giorni i litigi tra genitore e figlio erano divenuti continui, sebbene nulla facesse presagire il peggio.
Stando alla ricostruzione dei carabinieri, ieri sarebbe dovuta essere pure una giornata di festa perché il padre, Giuseppe Sedita, era finalmente andato in pensione dopo anni di duro lavoro nella Forestale.
Ora si indaga per ricostruire la storia di Salvatore Sedita, per comprendere se il suo caso era stato già preso in carico dai servizi sociali o psichiatrici.