Alle cinque del mattino di domenica 12 ottobre 2025, Napoli dormiva ancora, ma nei pressi di Porta Capuana, a pochi passi da piazza Enrico De Nicola, si è consumata una terribile aggressione. Una donna di 30 anni è stata seguita, aggredita e violentata in strada, nella zona dove un tempo sorgeva la pretura e che da anni attende una riqualificazione definitiva.
Secondo una prima ricostruzione, la giovane stava rientrando a casa quando è stata sorpresa e trascinata dietro un edificio, tentando di immobilizzarla.
L’intervento coraggioso di Alice
L’aggressione è proseguita fino a quando una turista francese di nome Alice, in città per partecipare a un giro ciclistico e ospite di un B&B in via Carbonara — ha compreso che qualcosa di terribile stava accadendo.
È corsa verso piazza Enrico De Nicola, dove ha chiesto aiuto a una guardia giurata e, insieme a lui, è tornata sul posto trovando la trentenne a terra, in lacrime e ferita.
I due hanno chiamato immediatamente la polizia. La vittima è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Pellegrini, dove ha ricevuto le prime cure, poi ascoltata dagli agenti della Squadra Mobile.
Il suo racconto, unito alle immagini delle telecamere di sorveglianza, ha consentito di individuare l’aggressore: un cittadino nordafricano di 29 anni, con precedenti penali, senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale.
L’uomo, dopo aver tentato la fuga, è stato bloccato da alcuni passanti e consegnato alla polizia.
La madre della vittima: “Tre angeli hanno aiutato mia figlia”
A poche ore dalla violenza, un messaggio è apparso in un gruppo social di solidarietà napoletano gestito da un consigliere comunale delegato a Sport ed eventi. A scriverlo è stata la madre della ragazza aggredita, che ha voluto mantenere l’anonimato “per tutelare la privacy di mia figlia”, ma non ha voluto tacere la gratitudine verso chi l’ha soccorsa.
“Il dolore per questo evento drammatico non mi impedisce di essere fortemente riconoscente a tre angeli che hanno aiutato la ragazza con grande umanità e generosità,” scrive la donna.
Il suo pensiero va prima di tutto ad Alice, “una giovane turista francese, dai riccioli biondi, che è intervenuta con coraggio nella colluttazione, ha chiamato la polizia, ha accompagnato mia figlia in ambulanza e le è rimasta accanto durante le indagini, aspettando il mio arrivo.”
“Non ho parole,” aggiunge la madre, “non l’ho ringraziata abbastanza perché ero confusa e non ero ancora informata di tutto. Ho provato a richiamare il numero che aveva lasciato a mia figlia, ma non risulta più attivo.”
La donna prosegue ringraziando anche i due agenti della volante 6, che sono intervenuti per primi:
“Hanno seguito mia figlia per ore, sostenendola con amore e grande sensibilità. Non ci sono parole per dire grazie a questi tre angeli”.
La donna conclude il messaggio con un pensiero di riconoscenza verso le istituzioni:
“Ringrazio anche la dottoressa della Questura di via Medina che ci ha accolte con delicatezza al momento della denuncia. Spero che la giustizia faccia il suo corso, ma il mio grazie infinito va a queste persone straordinarie. Un grazie anche a Sergio e Rossana per questo gruppo, che dà voce a chi ha bisogno: spero che il mio messaggio arrivi a chi ha salvato mia figlia”.
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Le parole del prefetto
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha espresso solidarietà alla donna vittima della violenza.
“Voglio esprimere il mio plauso a questi cittadini che sono intervenuti allertando ed attendendo l’arrivo delle forze dell’ordine”, ha detto il prefetto. Le forze dell’ordine svolgono il loro ruolo “ma tutti abbiamo il dovere di non voltarci dall’altra parte, dimostrando sempre di avere fiducia in coloro che operano per garantire alti i livelli di sicurezza”. Poi ha proseguito: “Quanto accaduto ci addolora ma i controlli intensificati sul territorio ci danno la garanzia che il contrasto alla violenza e alla criminalità andrà avanti senza sosta”.