SETTE INDAGATI

Ma le installazioni dell'Audi in centro a Cortina erano autorizzate?

Il dubbio della magistratura è che non vi fosse il nulla osta della Soprintendenza alle belle arti.

Ma le installazioni dell'Audi in centro a Cortina erano autorizzate?
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Ma le installazioni con le macchi dell'Audi in centro a Cortina nella Fashion Week del 2018 o al gran galà della neve del 2020 erano autorizzate? C'era il nulla osta della Soprintendenza alle Belle arti?

A chiederselo sono i magistrati bellunesi, che indagano su un mix di interessi pubblici e privati legati da un lato alla promozione e dall'altro alla cura dell'ambiente. Peccato che nel mezzo si è venuta a creare tutta una situazione su cui fare ampia chiarezza e che ha portato all'apertura di un'indagine: secondo la Procura ci potrebbero essere profili di illegalità nelle pubblicità Audi, che da tempo è in partnership col Comune, con installazioni posizionate in alcuni punti centrali di Cortina d'Ampezzo (Belluno), motivo per il quale sono stati accusati in sette, tutti iscritti nel registro degli indagati.

Cortina, sette indagati per la pubblicità Audi nel centro città

Una faccenda su cui vederci chiaro. Come raccontato da Prima Belluno, a Cortina d'Ampezzo sono stati indagati in sette in un'indagine relativa alla pubblicità Audi in centro città. A finire sotto la lente di ingrandimento della Procura di Belluno, nello specifico, cinque funzionari municipali e due responsabili della società automobilistica tedesca che operano in Italia.

Le indagini, come detto, si sono focalizzate su un profilo di illegalità nella pubblicità del marchio tedesco, da alcuni anni partner di Cortina, negli stand installati in Corso Italia e nella zona della ex stazione.

Il motivo delle indagini

Come reso noto dalla Procura di Belluno, il problema che ha fatto scattare le indagini riguarderebbe alcuni vincoli paesaggistici che tutelano la località e dalle autorizzazioni utili per poter realizzare le installazioni.

Qui sta il nodo da sciogliere: le carte ci sono? oppure il Comune ha solo sottoscritto contratti pubblicitari?

Sull'operato dei segretari comunali, dei funzionari in attività all'epoca e dei due dirigenti Audi di Verona, quindi, gli inquirenti ci vogliono capire qualcosa di più.

I reati contestati

I reati ipotizzati fanno riferimento alla dichiarazione di tutela della conca di Cortina che risale a un decreto del 1952 e che imporrebbe il rilascio di autorizzazione paesaggistica e di un nulla osta della Soprintendenza ai Beni ambientali.

In particolare la violazione riguarda la legge 42/2004, ovvero il Codice dei beni culturali e del paesaggio, con l’installazione di opere non autorizzate.

Tra le normative violate ci sarebbe anche l’articolo 518 duodocies del codice penale che punisce la distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. In questo caso la pena arriva fino a 5 anni di carcere.

L'impegno di Audi per il territorio

C'è da dire che Audi non si è mai tirata indietro rispetto agli impegni presi nei confronti del territorio. Nel 2006 ha finanziato il restauro del campanile parrocchiale, e proprio da lì era nata una partnership con due contratti, il primo del 2018 da un milione e mezzo di euro finalizzato a sfruttare l'immagine di Cortina in vista dei campionati mondiali di sci dello scorso anno. E il secondo per le olimpiadi 2026.

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