SERIE TERRIBILE

L'ultimo ieri a Bergamo, ma erano femminicidi anche quelli di Sueli a Milano e di Denisa in Toscana

Tre donne uccise in modo diverso ed efferato, ma tutte vittime di una violenza che si annida tra le mura domestiche, nei legami di coppia tossici

L'ultimo ieri a Bergamo, ma erano femminicidi anche quelli di Sueli a Milano e di Denisa in Toscana
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Ancora femminicidi, che colpiscono per particolare efferatezza. Tre storie di cronaca agghiaccianti: Sueli, imprigionata in un rogo nella propria casa a Milano, con la porta chiusa dall'esterno, che ha tentato la disperata fuga lanciandosi dalla finestra e trovando la morte.

Elena, uccisa con un colpo di pistola fra le mura domestiche a Bergamo. In entrambi i casi ad essere fermati sono i compagni delle vittime.

Infine il terzo caso, inquietante: ritrovati i resti di Denisa, in provincia di Pistoia, scomparsa a fine maggio. L'uomo che ha confessato il suo omicidio, e lo smembramento del suo corpo, ha ammesso un altro femminicidio, conducendo gli inquirenti sul luogo in cui avrebbe abbandonato i resti dell'altra vittima.

Elena uccisa in casa dal marito, poi il suicidio

Nel tardo pomeriggio di giovedì 5 giugno 2025, a Cene, in provincia di Bergamo, si è consumata una tragedia familiare. Rubens Bertocchi, 54 anni, ha ucciso con un colpo di pistola la moglie Elena Belloli, 52 anni, prima di togliersi la vita con la stessa arma, una calibro 22 semiautomatica legalmente detenuta.

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Rubens Bertocchi - Elena Belloli

Il dramma si è verificato all’interno dell’abitazione della coppia, al civico 43 di via Fanti. Secondo le prime ricostruzioni, il gesto sarebbe stato dettato dalla gelosia malata: pare che l’uomo, poco prima di aprire il fuoco, avesse inviato un messaggio a una conoscente della moglie. A lanciare l’allarme è stato il figlio 21enne, che, non riuscendo a entrare in casa, ha chiesto aiuto mentre si trovava nella locanda sottostante con la fidanzata. Sono stati i vigili del fuoco a forzare la porta.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Fiorano al Serio e il nucleo investigativo di Bergamo, coordinati dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio. I due coniugi, genitori di due figli, avevano in passato gestito un negozio di alimentari, poi chiuso sei anni fa. Attualmente Bertocchi lavorava come guardia giurata, mentre Elena era un'architetta impiegata nello studio Bortolotti di Cene.

Nell'appartamento accanto vivono i genitori di lei, mentre al piano superiore risiede la sorella di lui. Un'intera famiglia è ora devastata.

Montecatini Terme: Denisa e Ana Maria, vittime di un serial killer?

Il secondo caso ha contorni ancora più agghiaccianti. Il 30 maggio 2025, nei pressi di Montecatini Terme, è stato ritrovato il cadavere di Denisa Maria Adas, 30 anni, scomparsa da Prato il 16 maggio. Il corpo era stato nascosto tra i rovi vicino a un casolare abbandonato nella zona impervia del Bosco delle Panteraie.

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Denisa Maria Adas

L’arrestato, Vasile Frumuzache, cittadino romeno di 32 anni, incensurato e di professione guardia giurata, ha ammesso non solo l’omicidio di Denisa, ma anche quello di un'altra donna: Ana Maria Andrei, di cui si erano perse le tracce il 1° agosto 2024. I resti di quest’ultima sono stati ritrovati sempre nella stessa zona, grazie alle indicazioni dell’assassino.

Il killer ha raccontato di aver strangolato Denisa, per poi decapitarne il corpo. Secondo la sua versione, la donna lo stava ricattando, minacciando di rivelare alla moglie la loro relazione a pagamento se non avesse ricevuto 10.000 euro. L’altro omicidio, quello di Ana Maria, sarebbe avvenuto per un rifiuto a una prestazione sessuale: Frumuzache l’avrebbe accoltellata.

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Luogo del ritrovamento del cadavere di Denisa

Entrambi i crimini sono stati pianificati e realizzati con estrema crudeltà. L’uomo ha cercato in tutti i modi di occultare i corpi, cambiando persino il colore e la targa della BMW appartenuta ad Ana Maria, che teneva nascosta nella sua abitazione a Monsummano Terme. Decisiva è stata la scoperta del veicolo durante una perquisizione dopo il fermo per la morte di Denisa. A quel punto, Frumuzache ha confessato anche il secondo omicidio, fino ad allora ignoto.

Le indagini, coordinate dalle procure di Prato e Pistoia, continuano anche su altri fronti. Gli inquirenti stanno verificando se possano esserci altre vittime, soprattutto tra le donne coinvolte nel giro della prostituzione. L’uomo, in Italia dall’adolescenza, ha due figli, e possedeva una pistola per motivi di lavoro. La moglie sarà ascoltata nei prossimi giorni, mentre si attende l’esame del DNA per confermare l’identità di Ana Maria. Le autorità stanno anche indagando su un altro uomo, non indagato, che potrebbe aver avuto contatti telefonici con Denisa la sera prima della sua scomparsa.

Milano: Sueli, intrappolata tra le fiamme dopo un litigio

Il terzo femminicidio è avvenuto a Milano, tra la notte del 4 e 5 giugno 2025, in viale Abruzzi. La vittima è Sueli Leal Barbosa, 48 anni, originaria del Brasile, operatrice sanitaria presso l’Istituto dei Tumori. La donna è morta dopo essersi lanciata dal quarto piano del suo appartamento, in preda a un incendio che le ha lasciato nessuna via di fuga.

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Il terribile rogo nell'appartamento di Sueli

Sueli era sola in casa. Quando le fiamme sono divampate, ha urlato disperatamente chiedendo aiuto, prima di gettarsi nel vuoto nel tentativo estremo di salvarsi. Soccorsa in condizioni gravissime, è stata trasportata all’ospedale Fatebenefratelli, dove è deceduta poco dopo. Gli inquirenti escludono il suicidio: la caduta sarebbe stata un gesto disperato per sfuggire al fuoco.

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Soccorritori sul luogo della tragedia

Il compagno della donna, un imbianchino di 45 anni, è stato fermato con l'accusa di incendio doloso e omicidio volontario aggravato. Trovato in un bar in stato alterato, è stato sottoposto a lungo interrogatorio in Questura. Secondo le prime ricostruzioni, la coppia aveva litigato la sera precedente, come confermato anche dai vicini che avevano sentito urla provenire dall’appartamento. Inoltre, nel marzo 2024, la polizia era già intervenuta in quell’abitazione per sedare una lite: fu Sueli a chiamare il 112, anche se poi non sportò denuncia.

Sueli Leal Barbosa

Secondo il nucleo investigativo antincendio, la porta di casa risultava chiusa dall’esterno, un dettaglio che rende ancora più chiara la dinamica di un atto premeditato. La procura di Milano, con la PM Maura Ripamonti, coordina le indagini, mentre la comunità brasiliana in Italia, profondamente colpita dalla tragedia, ha espresso il suo cordoglio attraverso l’associazione Bem.

Un dolore che si ripete

Tre donne uccise in modo diverso, ma tutte vittime di una violenza che si annida tra le mura domestiche, nei legami di coppia o nei rapporti di potere tra uomini e donne. Tre storie che riportano l’attenzione sulla necessità urgente di protezione, prevenzione e giustizia, in un’Italia dove, ancora oggi, l’essere donna può diventare una condanna.

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